TRIBUTE DELLA SETTIMANANove strofe. Stevie Nicks deve eliminare nove strofe ed è un dolore. A maggior ragione perché ha scritto questa canzone per esorcizzare un dolore più grande. Uno di quelli che non puoi dimenticare ma che devi provare a lenire per qualche minuto, altrimenti impazzisci. Nove strofe, questo significa eliminare la storia nella storia. D'altronde il brano è piaciuto molto ai Fleetwood Mac. Ne vogliono fare un singolo. Ma come si fa pubblicare un singolo che dura sedici minuti? Bisogna portarlo almeno a cinque! Stieve ci lavorò su e alla fine ce la fa. Sara è pronta per il mondo!Lo era anche il bambino o la bambina... magari! Fosse stata una bambina, Stevie l'avrebbe chiamata proprio così, Sara. Chissà se Don era d'accordo. Don Henley degli Eagles. Lui ne era il padre. Lui poteva essere il marito e magari vivere insieme in quella casa che stava costruendo, "...when you bild your house, call me home" questo dice un verso della canzone. Poi era andata come era andata, il bimbo o la bimba era morta ma non fino in fondo se c'è un verso che dice: "There's a heartbeat and it never really died", cioè "c'è un cuore che batte ma non è realmente morto".Anche se molti pensano che riguardi Sara Fleetwood, la donna che sposò Mick Fleetwood con cui Stevie Nicks aveva avuto una relazione segreta, il brano dei Fleetwood Mac che scalò le classifiche nel 1979, parla dunque di tutt'altro.E' una delle canzoni a cui Stevie è ovviamente più legata tanto che quando entrerà nella Betty Ford Clinic per disintossicarsi dalla cocaina, per registrarsi, userà proprio il nome Sara e la canzone che scriverà per raccontare quella esperienza si intitola Welcome to the room... Sara!Sara è quindi l'alter ego di Stevie, la sua parte più bella e pura. Lo spuntone di roccia a cui aggrapparsi per non annegare soprattutto dopo quello ch era successo.Tratto da Capital Tribute - M. CottoPer apprezzare la fantastica sonorità della voce di Stevie consiglio di alzare il volume... lo stile elegante rimane inalterato!
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TRIBUTE DELLA SETTIMANANove strofe. Stevie Nicks deve eliminare nove strofe ed è un dolore. A maggior ragione perché ha scritto questa canzone per esorcizzare un dolore più grande. Uno di quelli che non puoi dimenticare ma che devi provare a lenire per qualche minuto, altrimenti impazzisci. Nove strofe, questo significa eliminare la storia nella storia. D'altronde il brano è piaciuto molto ai Fleetwood Mac. Ne vogliono fare un singolo. Ma come si fa pubblicare un singolo che dura sedici minuti? Bisogna portarlo almeno a cinque! Stieve ci lavorò su e alla fine ce la fa. Sara è pronta per il mondo!Lo era anche il bambino o la bambina... magari! Fosse stata una bambina, Stevie l'avrebbe chiamata proprio così, Sara. Chissà se Don era d'accordo. Don Henley degli Eagles. Lui ne era il padre. Lui poteva essere il marito e magari vivere insieme in quella casa che stava costruendo, "...when you bild your house, call me home" questo dice un verso della canzone. Poi era andata come era andata, il bimbo o la bimba era morta ma non fino in fondo se c'è un verso che dice: "There's a heartbeat and it never really died", cioè "c'è un cuore che batte ma non è realmente morto".Anche se molti pensano che riguardi Sara Fleetwood, la donna che sposò Mick Fleetwood con cui Stevie Nicks aveva avuto una relazione segreta, il brano dei Fleetwood Mac che scalò le classifiche nel 1979, parla dunque di tutt'altro.E' una delle canzoni a cui Stevie è ovviamente più legata tanto che quando entrerà nella Betty Ford Clinic per disintossicarsi dalla cocaina, per registrarsi, userà proprio il nome Sara e la canzone che scriverà per raccontare quella esperienza si intitola Welcome to the room... Sara!Sara è quindi l'alter ego di Stevie, la sua parte più bella e pura. Lo spuntone di roccia a cui aggrapparsi per non annegare soprattutto dopo quello ch era successo.Tratto da Capital Tribute - M. CottoPer apprezzare la fantastica sonorità della voce di Stevie consiglio di alzare il volume... lo stile elegante rimane inalterato!