Vediamoci all'angolo

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 Il giardino di Valentino...Lei si chiamava Giulietta, Lui Romeo. Erano innamorati ma i loro papà non volevano si frequentassero...Il papà di Romeo era tifoso dell'Inter quello di Giulietta era Milanista. Vi lascio immaginare la rivalità accesa che li spingeva al punto di negare ai propri figlioli di seguire quello che i loro cuori desideravano.Romeo stava aspettando da un bel po' Giulietta all'entrata di quel giardino e, nel mentre aspettava, si domandava perché restasse sempre aperto; ma ,ciò che importava era che dentro, in mezzo a  fiori bellissimi lui e Giulietta potevano vivere attimi di vero amore senza che nessuno li vedesse. Giulietta giunse trafelata...Cià Romè oggi è stata dura seminare papà per fortuna si è incollato alla tv c'era la replica del derby, del girone d'andata. Meno male Giuliè a mio padre ho dovuto dire che andavo al circolo degli Inter boy. Si misero seduti sulla loro panchina in mezzo ai bellissimi fiori del giardino. Parlavano d'amore,dei loro progetti per il futuro e di come avrebbero potuto convincere i loro papà, del loro amore. Mi è venuta un'idea Giuliè e se provassimo a chiedere consiglio al padrone di questo giardino? Secondo me uno che cura a questo modo un giardino di sicuro saprà darci un buon consiglio. Si presero per mano e si diressero verso la porta del palazzo. Bussarono...il portone si apri e davanti a loro si presentò la figura di una persona che di primo acchitto pareva essere un prete. Buongiorno signore noi...so bene chi siete e so che vi piace intrattenervi nel mio giardino. So finanche che i vostri papà non vogliono che vi frequentiate, anche se il motivo che loro predicano è di una stupidità esagerata. Ascoltatemi...domattina ripassate di qua, io vi donerò qualcosa che farà si che i vostri desideri si realizzino. Il giorno dopo, era il 14 Febbraio del 1487...sentì passare, al di là del suo giardino, i due giovani fidanzati, notò pero che i due stavano litigando, sempre a causa dell'astio che correva tra i loro papà. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Passò qualche tempo ed un bel giorno, i due giovani innamorati, tornarono da lui per invocare la sua benedizione, visto che di li a poco si sarebbe celebrato il loro matrimonio. I due papà s'erano convinti. Nonostante la rivalità calcistica, l'amore, il loro amore, aveva trionfato. Abbracciarono con affetto e gratitudine, il padrone del giardino e andarono via...Non gli abbiamo neanche chiesto come si chiamava fece Giulietta...è vero asserì Romeo. Aspetta leggiamo la targhetta posta all'entrata del giardino forse là c'è il suo nome..."Benvenuti nel giardino di Valentino". Mah?!? Sospirarono entrambi...forse Valentino è il suo nome. Lui, dalla finestra che dava sul giardino, li vide allontanarsi mano nella mano, attraverso i viali che si perdevano  in mezzo ai meravigliosi i fiori del giardino...un sorriso gli dipinse il volto. La storia si diffuse e da allora tutti i fidanzati che avevano problemi a coronare il loro sogno d'amore iniziarono ad andare in pellegrinaggio, al giardino di Valentino. Fu così che il 14 Febbraio di ogni anno diventò il giorno dedicato alle benedizioni, di tutte le persone innamorate. Perché in quel giorno dell'anno 1487 mentre allo stadio di Milano si disputava il derby, Valentino morì. Auguri a tutti gli innamorati...e auguri di trovarne uno a chi non lo è...auguri All'Amore.