Alla sera

L' infermiera


L'aveva assunta affinche' si prendesse cura di lui. La vecchia ferita di guerra continuava a distanza di anni a non cicatrizzarsi e quotidianamente spurgava un ingente quantitativo di liquido denso e maleodorante.E cosi' ogni sera lasciava che le sue abili mani da infermiera gli disinfettassero i contorni lacerati della pelle. Era diventato il momento piu' bello della sua giornata...il momento in cui nonostante il bruciore dell'alcool denaturato riusciva a non provare dolore, a stare bene e a non pensare al passato..Si era affezionato a lei come a nessuno mai. Trascorreva stancamente la sua esistenza solo per quella medicazione...sopportando il male lancinante dentro al suo petto senza proferire parola.Gli andava bene cosi'...in parte per egoismo e in parte per paura di poter modificare una situazione per lui, e solo per lui, perfetta...gli andava bene conservare quel proiettile conficcato a pochi centimetri dal suo cuore. Piu' e piu' volte gli avevano consigliato di sottoporsi ad un intervento chirurgico per la sua estrazione. Aveva sempre declinato dicendo che i rischi erano troppo elevati e lui non aveva alcuna intenzione di correrli. Mentiva...adesso lo aveva compreso...e cosi' si era deciso. Aveva preso appuntamento in clinica per la settimana successiva...voleva finalmente togliersi quel pezzo di ferro, simbolo del suo passato a monito del suo futuro, dal suo corpo.Voleva stare bene...essere in pace con la sua anima per potersi mostrare cosi' come si sentiva realmente. Senza quel dolore che lo accompagnava come la sua ombra ci sarebbe riuscito...ne era sicuro. Nessuna ferita da medicare ma avrebbe avuto ancora un bisogno disperato di lei.