Alla sera

Lettere dal fronte


Il tempo scorre cosi’ lentamente in queste settimane,tutto e’ dilatato,quasi senza fine come se le lancette dell’orologio avessero deciso di andare in ferie e lasciare il quadrante per un meritato periodo di riposo.In fondo siamo in estate.Sembra addirittura che si sia fermato, che abbia congelato la realta’ che e’ di fronte a me per concedermi la possibilita’ di osservare il panorama e di capire quello che mi aspetta. Ho corso molto in questi ultimi tempi pur restando fermo, ritrovandomi esattamente nello stesso punto da cui sono partito ma non e’ stato inutile.Gli stessi problemi di mesi indietro, gli stessi dolori dentro al cuore, le stesse questioni lasciate aperte da chiudere ancora…lo stesso panorama intorno a me, un deja vu’ difficile da digerire che potrebbe scoraggiarmi.Tutto e’ come prima , tutto eccetto me…Sono innamorato, sto vivendo la storia d’amore che ho sempre sognato, sono contento per il mio presente e sono felice per un possibile scenario futuro in cui mi vedo protagonista e fondamentalmente posso ritenermi in pace con me stesso e con il mondo.Ho trovato il mio centro e cerco di stare al suo interno anche se a fatica un po’ come l’uomo vetruviano di Leonardo.Strano come sia riuscito a trovare la pace attraverso la guerra , come mi senta bene dopo aver affrontato dolori che aprono il cuore in due peggio di un infarto…e’ un po’ come salire in cima ad un monte dopo aver percorso solo strade in discesa.Ed e’ stata una guerra piena di battaglie sanguinose, scontri a fuoco violenti in cui andare avanti solo con la forza della disperazione e con l’orgoglio.Il mio esercito ha subito perdite ingenti…lacrime amare hanno accompagnato parole ostili come fallito, e’ colpa tua, egoista, incapace di stare con gli altri , parole acuminate come baionette che mi laceravano lo stomaco e il cuore.Una fitta immensa ho provato quando un proiettile mi ha raggiunto al petto portando con se la frase “maledetto il giorno che ti ho sposato, se tornassi indietro non lo rifarei” , ho pensato di morire in quel momento ma alla fine sono rimasto in vita, piu’ forte di tutto, piu’ forte di tutti.Ho resistito lunghe notti  in quella trincea a bombardamenti di cattiverie, di ripicche senza arretrare di un metro aspettando di vedere arrivare l’alba per poter sorridere ad un nuovo giorno e poter rifiatare per qualche ora immergendomi nel lavoro a capo fitto per non pensare.Vedevo i miei compagni cadere come mosche, il campo di battaglia trasformarsi in un mare rosso preambolo dell’inferno, la paura di non farcela farsi avanti nello sguardo ma ho resistito, ho resistito perche’ avevo qualcuno che mi aspettava a casa, che ogni giorno pensava a me e pregava che non mi succedesse nulla , che non vedeva l’ora di riabbracciarmi e di vivermi.Non c’e’ stato giorno in cui non le abbia scritto, in cui non le abbia detto quello che i miei occhi vedevano, ho tralasciato alcuni particolari per non caricarla di ulteriori preoccupazioni ma ho cercato di dirle qualsiasi cosa anche a costo di impressionarla e di farle del male anche perche’ lei non e’ stupida e sa perfettamente cosa significhi essere in battaglia, inutile indorarle la pillola, inutile nasconderle alcune cose e farle costruire castelli di ipotesi.Poi finalmente l’armistizio…sono tornato a casa, sono tornato tra le sue braccia a riposare, a tirare il fiato perche’ un soldato sa sempre che una nuova guerra e’ sempre dietro alla porta e deve essere pronto a riprendere le armi.Davanti ai miei occhi non vi sono piu’ i ricordi di scheletri e sangue ma alcune immagini belle che hanno illuminato quel periodo oscuro, nessun incubo a rovinarmi le notti, nessun senso di colpa  ma la consapevolezza di aver fatto del mio meglio.Molte persone non sono contente per quello che ho fatto, alcune non hanno digerito che io sia sceso in guerra, altre sono rimaste deluse di come sono andate le cose, altre ancora hanno questioni in sospeso con me, vorrebbero farmela pagare…tutto questo mi ferisce perche’ non e’ mai bello deludere chi ti vuole bene ma allo stesso tempo non mi condiziona perche’ io devo essere in pace con me stesso e non con gli altri.Sono pronto per riprendere a combattere, per volare senza vento, anche se so che questa nuova guerra sara’ ancora piu’ dura perche’ la posta in palio non e’ una semplice soddisfazione morale ma un qualcosa di piu’.Tra poco partiro’, lascero’ di nuovo casa, lascero’ di nuovo le sue braccia ma non ho paura.Lei non mi aspettera’ alla luce del camino, anche lei dovra’ affrontare la sua battaglia, dovra’ vedere anche lei i miei stessi fantasmi , dovra’ assaporare le stesse lacrime ma cercheremo di aiutarci a vicenda perche’ ci sono cose che non si possono affrontare da soli  per poi finalmente toglierci le divise di dosso e concederci il lusso di vivere la nostra pace.E intanto il tempo continua a scorrere lentamente.Si sta divertendo alle mie spalle…non mi ha ancora detto che questa e’ l’ultima lettera che scrivero’ perche’ domani mi attende la morte sul campo di battaglia.