Alla sera

Le stagioni del mare


Seduto sulla sabbia il mio sguardo si divide tra il cielo e il mare.Giornata plumbea e cupa.Tutto intorno a me e’ dipinto con mille sfumature grigie.Solo due aquiloni dalle tonalita’ sgargianti colorano lo strano paesaggio. Li contemplo volare nel cielo, rincorrersi felici e leggeri, divertirsi incuranti del futuro.Si stanno godendo l’attimo senza pensare a quando il vento smettera’ di sostenerli a mezz’aria e si ritroveranno di nuovo per terra. Una canzone risuona dai miei auricolari, non l’ho fatto apposta…non sapevo che quest’oggi sarei venuto sulla spiaggia…e’ solo una pura casualita’."Nulla avviene per caso…" mi ammoniscono le parole di LeiHa iniziato a piovere, una pioggerellina fine fine che sembra solo sfiorarti e non bagnarti tanto e’ delicata. Le poche persone presenti stanno raccogliendo le loro cose e si apprestano ad andare via cosi’ tra poco questa spiaggia sara’ solo mia e dei miei pensieri.Il mare d’invernoE’ un film in bianco e nero visto alla tvMare mareQui’ non viene mai nessuno a farmi compagniaAdoro il mare d’inverno, sono come un amante geloso che riesce a trovare pace solo quando la sua donna e’ tra le sue braccia lontana da tutto e da tutti.Odio sentirmi solo.Strano come adesso io sia capace di provare solo amore e odio, nessuna via di mezzo, nessun compromesso con la mia anima.Pochi mesi fa’ avrei detto:Mi e’ indifferente sentirmi soloAvevo imparato a convivere con la mia solitudine, era persino diventata la mia migliore amica.Essere soli significa essere padroni di se stessi, essere invisibili agli altri e questo era quello che desideravo.Esiste una solitudine del corpo ed e' quella che avvertiamo come un senso di manchevolezza inspiegabile...Sappiamo che siamo soli e ci prende anche un po' la paura di esserlo...Abbiamo bisogno di qualcuno per riempire un vuoto,di qualcuno che ci faccia sentire non piu' soli...poco importa chi e',puo' andar bene anche il barista o la cameriera del ristorante abituale,l'essenziale e' usare il linguaggio per capire che si e' vivi.Quando va via non lascia traccia ed e' ben tollerata anche per lunghi periodi. Ma esiste un tipo di solitudine ben peggiore...E' la solitudine del Cuore ..L'Anima aleggia attorno ad esso,nel disperato tentativo di scrollarlo dall'apatia ma trova un muro di gelidi mattoni.E' una solitudine fatta di ricordi,di debiti che il destino ha contratto con te,di cambiali che stai pagando alla vita e non sai nemmeno bene perche',di lunghi silenzi e smisurata tristezza.Le notti diventano fedeli compagne che non chiedono nulla e i giorni orribili draghi da combattare con indosso la maschera da guerriero.Sei una persona invisibile e te ne rendi conto quando realizzi che se te ne andassi senza dir nulla ,nessuno verrebbe a cercarti..O forse sì,magari quelle tre o quattro persone del cui amore non puoi dubitare per fede,per nascita o amicizia.Senti di non appartenere a nessuno e se cio' da un lato ti fa pensare che sei una persona libera e appartieni a te stesso,dall'altro ti fa sentire un insulso ombrello,di quelli abbandonati nei sagrati delle Chiese,nei supermercati o sul tram....Sei utile quando piove,quando c'e' chi si ricorda che ci sei tu...Ma poi,quando esce il sole puoi tornartene nel portaombrelli dietro la porta,con la tua solitudine.La solitudine del Cuore e' rovinosa piaga che incancrenisce le emozioni...cosi' dicono....in realta' le acutizza.E' come essere in coma vigile : ti punzecchiano per vedere se reagisci e tu senti dolore ma non puoi e non vuoi reagire,ti instillano flebo di richieste e tu le assorbi ...La solitudine del Cuore ti fa guardare allo specchio e pensare :"ma chi sono?" mentre con una mano ti radi e con l'altra ti spazzoli i denti....E cosi' via ,un giorno dopo l'altro....scivolando nell'oblio di una vita non spesa.La pioggia diventa piu’ insistente, annuncia a gran voce l’arrivo del temporale.Io continuo a guardare quei due aquiloni volteggiare nel cielo. Adesso volano vicini, i fili che li sostengono si sono intrecciati tra loro in modo indissolubile…sembra quasi che si sostengano l’un l’altro.Mare mare non ti posso guardare cosi’Perche’ questo vento agita anche me…Mi passo la mano sul volto.Mi asciugo le guance…non sono lacrime…e' pioggia.Da quanto tempo non piango piu’, da troppo tempo non permetto alle mie emozioni di manifestarsi all’interno e all’esterno di me.Penso a Lei, penso a quanto vorrei averla vicina a me in questo momento…la abbraccerei e la cullerei tra i miei sogni e non piango."Ci faremo del male, sai" ci eravamo detti un giorno.Avevamo ragione…e’ il prezzo da pagare per aver vissuto.Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via…Il mare d' estate...e l'inverno dentro di me