Alla sera

E lei balla....Le tante storie di una storia


Ha una fotografia tra le mani.Un fotogramma della sua vita racchiuso in un'istantanea di una vecchia polaroid.Ha smesso da tempo di credere al futuro e adesso che il presente gli sta stretto, lo soffoca come un guinzaglio troppo serrato si affida al passato...ricordi...per ricordare di esistere o almeno di essere stato.L'ha tirata fuori da una scatola azzurra che custodisce all'interno del suo armadio...uno dei tanti scheletri appesi li' dentro al posto di camicie e vestiti.Ritrae una gitana che balla sinuosa vicino al fuoco.Sullo sfondo un'anziana donna seduta ad un tavolo, un ruscello, una radura d'alberi e una splendida luna piena nel cielo.Una voce fredda e spettrale gli racconta quella favola...gli narra quella storia in modo distaccato quasi fosse la cronaca di un quotidiano…e lui ascolta…Questa notte, musica e stelle illuminano l'intero accampamento. Guardo le giovani donne ballare intorno al fuoco, i loro piedi nudi, intrecciano un ritmo che  sgorga dal cuore, e' cosi' leggero, che neppure un granello di polvere sembra mutare di posto.In mezzo a loro mia nipote.I lunghi capelli ramati splendono come lame, regalando bagliori piu' vivi al riverbero delle fiamme.Volteggia frenetica, la gonna multicolore lascia pennellate di colore, che come un arcobaleno dipinge il buio.Bella, come solo i sogni dell'aurora sanno essere, pelle chiara e occhi di puro smeraldo.Sembra tutt'uno con la musica, il suo corpo da qualche tempo, ha movenze piu' dolci, gesti piu' pieni, ogni passo ha una consapevolezza nuova.Ho un sospetto che da giorni mi attanaglia, portando con se uno strisciante terrore, lo sento trasformarsi in certezza, tanto che non posso aspettare oltre, devo parlarle.Bambina mia, siediti qui, taglia il mazzo di carte, vediamo cosa ti riserva il futuro.Non aver paura di me, sai bene che ti leggo dentro.Questa vecchia zingara ha osservato molte lune e molti tramonti, nel suo vagare lungo le strade di tanti paesi.Tremano le mie mani, mentre svelo lentamente le carte, eccolo, il cavaliere, lo straniero che ha conquistato il suo cuore.Vestito di azzurro, su un bianco destriero, impugna una lancia che nulla potra’.Mentre chiudo gli occhi, sessanta anni sembrano cancellati in un istante, un altro accampamento, altre mani nodose mostrano carte simili a queste.Mi vedo ragazza, dall'altra parte del banchetto, a guardare con occhi attoniti, quelle verita' celate in arcane figure.Devi lasciarlo, lo sai? E' la mia voce che parla, ripetendo una domanda vecchia di oltre mezzo secolo. Non scuotere il capo, non fissarmi cosi', piccola mia.Non e' uno di noi e tu, tu sei gia' stata destinata da tempo ad un altro.Sai bene che non lo accetteranno mai e lui non accettera' noi.Ci sono mondi che non si incontreranno mai, giorni che avremo vissuto in un altro tempo, rimpianti che mai sbiadiranno, rendendo impossibile trasformarli in ricordi.Guardami piccola, io devo sapere, gli appartieni? Ti prego, dimmi di no, ti prego, fai che non si ripeta il mio stesso destino.Allora e' così, ti sei data a lui, ed ora, nulla sara' come prima, dovrai andartene lo sai, come ho fatto io tanti anni fa Nessun uomo della nostra razza ti sposera'.Sarai solo la compagna di una notte, i tuoi figli, raminghi senza famiglia.Credi che lui, il tuo cavaliere, ti vorra' con se? Ne sei certa? Stanotte raggiungilo, parla, racconta, chiedi e ascolta.Quando il sole sorgera', saro' pronta a partire, se tu non giungerai, so che avrai spezzato quell'avverso fato che sembra legarci saldamente.Avrai vinto una battaglia che da anni conosce solo sconfitte.Accarezzo dolcemente le carte, le ripongo in una tasca dell'ampia gonna, loro, fedeli compagne, mi hanno gia' rivelato ogni cosa.Sara' una lunga notte la mia, domattina partiremo.Giungeremo a toccare l'orizzonte, perche' il destino non muta, ci illude soltanto.Davanti ai suoi occhi tanti protagonisti di una stessa scena...tante storie di una stessa storia...tanti punti di vista da cui osservare la realta'…tante voci a cui lasciare spazio nella sua testa……  Continua...