Alla sera

E lei balla....Le tante storie di una storia


...La osserva ferma in quel movimento cosi’ aggraziato.Per un attimo gli sembra persino di vederla sorridere ma e’ solo un’illusione.Non e’ mai stato in grado di far sorridere nessuna persona…forse perche’ non e’ mai stato in grado di sorridere lui stesso.Non ha importanza adesso…non piu’…tutto cio’ che vuole e’ ascoltare.Danzo da quando sono nata,forse ho prima danzato e poi camminato,forse ho prima cantato e poi parlato.Zingara,gitana dolce e ribelle,questa sono io.Stanotte e’ una notte particolare,c'e’ la luna piena e noi zingare balliamo a piedi nudi intorno al grande fuoco;movenze che conosciamo dall'infanzia,ritmi che sentiamo nel cuore.Ballo come non ho mai ballato prima,gli occhi color smeraldo socchiusi,un sorriso sulle labbra corallo e i capelli ramati raccolti sulla nuca.Vorrei che lui mi vedesse danzare.Dio che bello se lui fosse qui,in mezzo agli altri uomini del villaggio...Alzerei la gonna da un lato mostrando le mie gambe snelle e danzerei solo per lui fino allo sfinimento,fino a sentire il leggero corpetto bianco bagnato di sudore e attaccato al petto..Nonna....perche’ mi guardi cosi’?Perche’ quello sguardo di insolito dubbio sul tuo viso?Mi fai quasi paura perche’ so che mi leggi dentro,fino in fondo all'anima.Il tuo viso racconta i tramonti e le albe vissute,i tuoi capelli fragili narrano di sofferenze subite e il tuo cuore non smette da anni di cantare il nome del tuo amore.Conosco la tua storia nonna,me l'hai raccontata tante volte,mi hai cresciuta con la convinzione che  il mondo dovesse essere tutto li’...racchiuso in quel mazzo di carte,raffigurato in quella sfera di vetro,spiegato nelle linee della mano.Nonna ricordi quando mi leggesti la mano per la prima volta?Avevo 13 anni,le mie sorelle mi avevano schernito tutto il giorno dicendomi che ero una stupida a credere alle favole e avevano gettato nel fuoco quel libro consunto di fiabe che il nonno mi aveva regalato.Ricordi nonna ?Il nonno...cosi’ diverso da noialtri...Lo chiamavano "lo straniero",con disprezzo all'inizio,quando era venuto al campo per prendersi te,la donna che diceva d'amare.I tuoi genitori ,i tuoi fratelli,i tuoi zii ,lo avevano minacciato di morte,lo avevano bastonato eppure lui era rimasto li’,esattamente fuori il confine del campo,in rispettoso e paziente silenzio.E tu ,una notte di luna piena come questa,eri fuggita dal campo,portandoti via soltanto il mazzo di carte,nascosto in una delle tasche della gonna colorata..Era la felicita’ felice:avevate pensato di poter essere felici nonostante le differenze,l'amore non guarda cio’ che divide ma apprezza cio’ che unisce.Poi,un giorno,sei tornata al campo,nel grembo un bambino del tutto simile al tuo cavaliere,che ,dopo i primi entusiasmi,si era reso conto di quanto fosse imbarazzante mostrare una zingara,seppure vestita alla moda e truccata,al mondo che frequentava.E tu eri tornata dai tuoi simili.Avevi cresciuto da sola quel bimbo,gli avevi dato un nome ma non un altro padre.Per anni hai atteso che si levasse all'orizzonte la figura del tuo uomo,alla fine,stanca e prostrata,ti sei arresa alla realta’,cioe’ che non sarebbe mai piu' tornato a prenderti.Ora quel bambino e’ un uomo ,e’ mio padre,tuo figlio,uguale,per quanto ne racconti tu,a suo padre...e io sento di essere orgogliosa di essere sua nipote,sebbene non l'abbia mai conosciuto.La storia si ripete nonna,forse hai ragione tu.La nostra e’ una maledizione,qualche stregoneria ,un sortilegio...Hai letto la mia mano nonna,ora hai tagliato le carte e i tarocchi parlano chiaro....un cavaliere mi e’ accanto..Ha fatto promesse e io gli credo,voglio credergli perche’ vedo il suo cuore..Il resto..il futuro ...non mi importa.Sono una zingara come te..Il destino non muta,ci illude soltanto.Lei torna a danzare e lui torna a guardare….continua...