Alla sera

Burattini


Lo spettacolo sta per avere inizio.Un discreto numero di bambini accompagnati da genitori e’ in trepida attesa la fuori.Per fortuna un buon incasso, e’ quello che ci vuole per rifiatare un po’ in un periodo cosi’ di magra.Respira in modo profondo per ritrovare la calma e la concentrazione mentre scende dall’abitacolo.Non ha bisogno di chiudere il furgone,vecchio e sconquassato come e’ non attrae l'attenzione di malintenzionati...soltanto i bambini si fermano a guardarlo increduli e rapiti.Gli girano intorno,lo sfiorano con le manine,sgranano gli occhi davanti agli innumerevoli adesivi che ne coprono parte della carrozzeria.Sono adesivi con le bandiere delle citta’ che ha visitato,alcuni hanno su delle donnine un po’ sconce e i ragazzini si divertono a ridacchiarci maliziosi,altri sono versi di canzoni.Ripassa mentalmente le battute e i movimenti da effettuare.Il tentativo di sincronizzare il tutto per rendere speciale e perfetto il suo spettacolo.Sa bene che non sara’ mai cosi’, ci saranno sempre piccole sbavature a rovinargli la scena ma continua ad inseguire il suo sogno. In fondo e’ solo un burattinaio …quali sogni puo’ avere uno come lui…una casa…lui e’ un viaggiatore itinerante non puo’ permettersi una fissa dimora…una famiglia…chi mai condividerebbe con lui una esistenza vissuta alla giornata…un futuro stabile…maledetti videogiochi che sempre piu’ rapiscono davanti allo schermo i bambini…Il piccolo sipario in tessuto azzurro si alza. Due marionette di legno iniziano a muoversi…ballano…si rincorrono…si picchiano…mentre i bambini la fuori si divertono.Ogni sera, come un novello Geppetto, riesce a dare vita a semplici pupazzi in legno e a trasportare i suoi piccoli spettatori nel suo mondo incantato.Si nutre dei sorrisi che riesce a strappare.Li conserva gelosamente per la battaglia che sta per arrivare.Lo spettacolo e’ terminato, le luci si spengono mentre la gente fa ritorno a casa.Lui resta li’.Tra poco sara’ di nuovo solo ad affrontare la notte con i suoi fantasmi. Il furgone e’ la sua casa..da tempo e’ un vagabondo nel corpo e nell'anima..il suo letto e’ quel sedile su cui trascorre ore di guida...A volte sente tanto freddo la notte,freddo nel cuore e calde lacrime gli scivolano silenziose sulla barba. Si lascia andare ad un pianto liberatorio.Raccoglie ogni lacrima versata in un’ampolla di vetro che conserva da molto tempo posizionata in bella vista sul cruscotto del furgone.Un’ etichetta scritta a penna, inchiostro nero come la pece a rammentargli il suo contenuto per tutta la vita. I miei errori.Questa notte e’ una notte speciale.Ha dato l'ultimo spettacolo.Ha scoperto di avere fili invisibili attaccati alle mani e ai piedi.Ha da poco scoperto di essere stato una marionetta nelle mani di un qualcuno. Strano destino per un burattinaio!!!Ha deciso che smettera’ di manovrare fili e marionette,perche’ anche le marionette hanno un cuore,eccome se ce l'hanno.Ha scoperto ,con gli anni e gli eventi che sono seguiti,che esistono marionette "buone " e marionette "cattive"…le prime si lasciano manovrare con docilita’ e rispetto,sanno che lui e’ il padrone dei fili e non si ribellano…le seconde sanno fingere di essere servili ma in realta’ ,appena si gira, gli tendono tranelli e trappole.Ha avuto tante marionette  lui…di alcune ricorda ogni piu' piccolo particolare,di altre non ne ricorda che il nome...C'era la bionda principessa dagli occhi di cielo,amabile,dolce e gentile…la stessa che era poi finita  "casualmente"  investita dal furgone. L'aveva comprata da un mercante marocchino in una città di mare e se n'era invaghito.C'era  poi la castana regina dal profumo francese,raffinata ed elegante,bella ed altera come si conviene a una sovrana.L'aveva presa in un negozio d'alta classe e l'aveva portata con se.C'era una fatina dai capelli rossi che aveva ritrovato un giorno nel suo furgone,senza sapere da dove fosse arrivata e da allora non se n'era piu' andata.C’era infine la mora ballerina di flamenco, sensuale e passionale.L’aveva incrociata per caso in un negozio di giocattoli tra mille peluches e l’aveva fatta sua.Tanti compagni di viaggio, tanti muti testimoni della sua esistenza. "Non piangere,ti prego...ogni tua lacrima e uno strappo nel mio cuore" gli dice all’improvviso la ballerina. Non e’ per niente stupito di ascoltare la sua voce…sapeva che prima o poi quei pezzi di legno dipinti a mano avrebbero parlato,avrebbero posto domande scomode e allo stesso tempo lecite."Non ho più niente...vedi?Strano destino...pensavo di essere il piu' forte,colui che gestisce la propria vita e le  proprie azioni e invece mi ritrovo oggi ad avere i fili proprio come te e gli altri burattini...e' terribile per me...capisci?" risponde tenendo la testa china sul cruscotto. "certo che capisco..io ti vedo e ti sento da tanto tempo...ho visto e ascoltato ogni tuo momento,ogni tua parola...e ti sono accanto...Non ti lascero’ mai non perche’ la mia vita dipenda da te per via di questi fili, ma perche’ io voglio stare con te, perche’ soltanto le tue mani e il tuo cuore sanno farmi danzare...Aggrappati a me.Non sono molto forte ma sento che ce la posso fare a sostenerti...ho tanta paura a volte,sai?Paura che tu possa tornare a preferire la principessa o la regina o la fatina o chissà chi altri...e allora penso di scappare,di andarmene di notte senza dirti nulla.Poi mi chiedo dove potrei andare..tutta la mia vita sei tu...non conosco altra vita che quella con te.Nella gioia e nel dolore.Nella sicurezza e nell'insicurezza.Nei momenti belli e in quelli brutti.E' amore sai?Si chiama cosi..."“Ne ho sentito parlare…” le ribatte mentre lacrime invisibili riempiono ulteriormente l’ampolla…la sua ampolla.