Alla sera

Il libro


Sta immobile sul ciglio della scogliera. Il vento accarezza le sue guance. Silenzio. Tutto intorno a lui e’ avvolto in un silenzio irreale. Solo il ripetuto infrangersi delle onde  a scandire l’inesorabile scorrere del tempo. La luna gioca a nascondino con le nuvole… di tanto in tanto si diverte a illuminare le bianche increspature del mare in tempesta. Sembrano fantasmi… leggere e candide lenzuola agitate dal teso grecale…fluttuano sicure nell’aria  verso di lui.  Tiene tra le mani un vecchio libro lo ha letto tutto d’un fiato con l’entusiasmo di chi possiede qualcosa di unico e speciale. Lo ha letto fino al capitolo quindici, il penultimo. Ha ragnatele nel cuore che non gli permettono di terminare quella lettura… che gli impediscono di conoscere come quella storia andra’ a finire. A volte e’ meglio lasciarsi andare all’immaginazione…illudersi scrivendo i propri finali… a volte e ancora meglio fare finta che per alcune storie non vi siano finali…non farsi domande di cui non si vuole conoscere la risposta perché la si teme. Il mare e’ sotto di lui…cavalcato da mille fantasmi. Getta quel libro tra le onde e con esso anche i suoi fantasmi. Nulla più da dire… nessuna domanda da fare… e’ il momento di andare…Ciao città, come va? sembri bella ora che vado via, visto che perdonare non so Lei é tua, dille che non si puo buttare via gente senza cuore per un finto amore in un' aut blu... dille che le vale molto di più E vado via, vado via prendo il largo nessuno mi sentirà Vado via e insieme a me verso oriente c'é il sole che nasce la E sarò acqua che si disseta da sé io, io e me vento che si rincorre finché io dormirò libero e al risveglio il sole mi scalderà scalderà ancora un pò nudo corpo che il vento rivestirà Lei é tua, dille che non si può buttar via dille che vale molto di più