Alla sera

La favola di una vita (dal diario di uno sfigato)


continua...Gli anni passavano e la vita iniziava ad essermi piu’ comprensibile.Avevo capito molte cose…ad esempio non andavo piu’ a guardare sotto ad ogni cavolo con la speranza di trovarci un fratellino con cui giocare…ma soprattutto avevo capito che per essere qualcuno dovevo essere come tutti e non come volevo essere.Ed ecco arrivare il mito di Via col Vento… i ragazzi a sognare di essere Clark Gable, Red il massimo del superfigo, sciupa femmine a allora tutti col baffettino sottile mentre le ragazze a sognare di essere Vivian Leigh,la famosa Rossella O’Hara e tutte a sognare un bacio cosi’ appassionante e lungo.Anch’io immaginavo baci lunghi e appassionanti , pero’ ero inesperto non sapevo come si baciava una donna.Provai in discoteca con una ragazza un po’ più esperta di me. Abbiamo iniziato a baciarci.Un’esperienza bellissima…da togliermi il fiato.Dopo un minuto…buum… svenuto e lei a dirmi "a piccoletto devi respirare quando baci."Per fortuna Ultimo tango a Parigi non era allora un film cosi’ tanto conosciuto cosi’ ho potuto continuare a pensare al burro come ad un alimento da spalmare sopra le fette biscottate e ho evitato figuracce ben peggiori…Quindi e’ venuto il momento di Richard Gere in American gigolo’ e tutti ad emularlo nella scena in cui lui appoggia i vestiti sul letto e sceglie la cravatta.Chi non l’ha fatto?Anch’io… allora lavoravo in nero in un’officina e mettevo tutte le tute sul letto per abbinarle al casco e alle scarpe antinfortunistiche… ero sempre in tinta, sempre perfetto, e la donna era un oggetto che doveva pagarmi per le mie prestazioni. Mi immaginavo un futuro pieno di porsche e soldi a palate…beh morale della favola…una Fiat Panda 750 e solo palate intese come sberle sul volto.Poi di colpo e’ arrivato John Rambo e tutti in palestra per gonfiarci… tutti in giro con il coltellino…mille usi e mille funzioni… fichissimo. Era bellissimo vedere tutti i ragionieri, i bancari, i manager girare in giacca e cravatta, fini ed eleganti, ma con gli anfibi ai piedi, il coltellino infilato in una tasca e il manuale di istruzioni nell’altra… si perche’ quel coltellino non era semplice da usare… la bussola…l’ago e il filo… la lente di ingrandimento… la sega… la lima per le unghie… l’apribottiglia… l’apriscatola… il tappo per chiudere le lattine… il cucchiaio… la forchetta… la chiave a croce per cambiare le ruote delle automobili…altro che Tom Tom…altro che telefono cellulare…continua...