Alla sera

Cade la neve


Scende lenta.Tenta di rimanere sospesa nell’aria per farsi trasportare dal vento in qualche altro luogo…magari piu’ bello…magari piu’ desiderato.Ma il suo destino e’ cadere in un punto ben identificato dal caso…inevitabilmente…senza possibilita’ di replica e con rassegnata accettazione. C’e’ chi e’ piu’ fortunato e si posa delicatamente su una comoda foglia ad osservare indisturbato il panorama sottostante…chi invece si ritrova  sull’asfalto a lottare per evitare di essere travolto dai veicoli.Un po’ come le persone.Ricopre lentamente ogni dove con il suo candore…smussando i contorni…ovattando i rumori e regala attimi di pace e tranquillita’ nella frenesia della vita.E’ sempre uno spettacolo vederla venire giu’ dal cielo…sembra un gioco di un illusionista che lascia esterefatti…specie la prima volta...“Che cosa e’?” gli avevano domandato qualche tempo prima“E’ il mantello della fata dei sogni” aveva risposto cercando di mettere da parte il cinismo che la vita gli aveva trapiantato nell’anima.Forse sarebbe stato piu’ corretto essere sincero e rispondere che non era altro che acqua ghiacciata ma c’e’ un tempo per fare fantasticare e un tempo per disilludere.Occhi sbalorditi e curiosi gli avevano consigliato di proseguire nel racconto per far meglio comprendere e cosi’ si era ritrovato a raccontare la storia della fata dei sogni.Era una bellissima fanciulla interamente vestita di bianco.Era capace con il suo sguardo di donare il sorriso e la speranza, era in grado di rendere ogni giorno diverso dal precedente e diverso dal successivo.La sua dolcezza e la sua bellezza l’avevano resa la persona piu’ desiderata della terra e al tempo stesso la persona piu’ invidiata della terra.L’odio di chi le era vicino si trasformo’ in una maledizione…se da quel momento in poi avesse messo un piede sul suolo terrestre sarebbe morta.Non c’era spazio per lei sul pianeta…non c’era spazio per i sogni nella vita.Fu costretta a scappare portandosi dietro tutti i sogni  e a rifugiarsi lassu’ nel cielo insieme alle stelle.Ogni tanto, non potendo piu’ gestire il suo esilio forzato, sfidava la sorte e faceva ritorno nel luogo dove si sentiva a casa. Era costretta a gettare sul terreno il suo candido mantello per evitare che i suoi piedi entrassero in contatto con il suolo e a far venire tanto freddo affinche’ le persone restassero all’interno delle proprie abitazioni e lei potesse muoversi senza il pericolo di essere incontrata o riconosciuta.Non avrebbero capito…non c’era piu’ spazio per i sogni in quel posto.Faceva lunghe camminate per riassaporare gli antichi odori lasciando dietro di se flebili tracce che si sarebbero sciolte al primo sole non appena lei sarebbe ritornata lassu’. “E quelle cosa sono?” gli domandarono indicando impronte di passi sulla neve“Sono le sue orme”“La seguiamo? Vorrei proprio incontrarla” Si erano messi a correre dietro a quei passi a perdifiato.  “Dove e’ diretta?”“Verso l’orizzonte”“Ma allora non la incontreremo mai!”“Certo che lo faremo” aveva risposto….Non le disse che una volta incontrata e tenuta tra le mani per pochi istanti essa sarebbe svanita per sempre… c’e’ un tempo per far fantasticare e un tempo per disilludere.Scende la neve…scende lenta…tutto ricopre…anche i suoi rimpianti.Sopra le nuvole c'é il serenoma il nostro amore non appartiene al cielo.Noi siamo qui tra le cose di tutti i giornii giorni e i giorni grigi.Aria di neve sul tuo viso, le mie parolesono parole amare senza motivo.Prima o poi tra le nostre manipiù niente resterà.E' una vita impossibilequesta vita insieme a te.Tu non ridi non piangi non parli piùe non sai dirmi perché.Lungo la strada del nostro amoreho già inventato mille canzoni nuove per i tuoi occhi.Più di mille canzoni nuoveche tu non canti mai