Alla sera

L'intervento


Percorre con la mano la cicatrice.Su e giu’ lungo il petto alla ricerca dell’inizio e della fine.Sembra infinita.E’ stata il prezzo da pagare per continuare a sognare…a sperare in una migliore sorte…a vivere.Un conto salato, di quelli che ti tagliano le gambe e ti fanno barcollare, un conto simile a  quelli che ti presentano in un ristorante di alta classe…”forse e’ per questo motivo che te lo consegnano quando sei ancora seduto al tavolo” si era sempre detto sdraiato su un lettino…un numero indefinito di sonde collegate al suo corpo. Immagini e suoni metallici a scandire il battito irregolare del suo cuore quando gli avevano detto tre semplici parole…non quelle di un motivetto che spesso gli ritornava in mente bensi’ "trapianto di cuore" eppure aveva barcollato lo stesso . Un terremoto improvviso che  gli aveva spazzato via ogni certezza fin dalle fondamentaDa bambino gli avevano insegnato a custodire le gioie e i dolori all’interno di quello scrigno segreto e lo aveva fatto in modo certosino. Tutto catalogato alla perfezione come in una degna biblioteca…tracce indelebili del suo passato…testimonianze inconfutabili della propria esistenza.Gli avrebbero portato via tutto per farlo vivere…lo avrebbero ucciso per farlo vivereDavanti ai suoi occhi,poggiato sulle ginocchia, come un gatto alla ricerca di fusa, il suo diario…il suo fidato compagno di mille avventure…il suo amico del cuore.Contiene pagine e pagine di inchiostro di stilografica in troppi punti diluito da fiumi di lacrime versate…racconti…emozioni…sensazioni…momenti di felicita’…inquietudini…periodi di buio assoluto.Ha iniziato a scriverlo alla vigilia dell’intervento chirurgico poco prima di fare piazza pulita intorno a se e allontanare tutte le persone che gli dicevano di essergli vicino dimenticando di aggiungere quando-non-hai-problemi-e-sei-sempre-ben-disposto-ad-aiutarmi e non vi e’ stato giorno negli ultimi anni in cui non vi abbia riportato su qualcosa…anche una semplice barzelletta origliata al bancone del bar. Vi ha annotato ogni ricordo per non dimenticarsi mai di quello che e’ stato e poter, una volta finita la convalescenza, travasare la sua essenza in un altro scrigno…piu’ capiente…piu’ affidabile e meglio funzionante.Aspetta con serenita’ che lo vengano a prelevare.Ha paura ma questa volta sa a cosa va incontro…scene di un thriller gia’ visto che non ti fanno piu’ accartocciare lo stomaco…Un nuovo trapianto lo attende…ormai anche il suo cuore di scorta deve essere sostituito come una pila esausta.Ha deciso di non affidare piu’ i suoi pensieri all’inchiostro…gli impegni di lavoro e la frenesia della vita gli risucchiano fino all’ultimo secondo della sua giornata…non c’e’ piu’ spazio per la venticinquesima ora da dedicare a se stesso e in fondo non gli serve piu’.I medici gli hanno detto che la chirurgia ha fatto passi da gigante…gli hanno assicurato che il cuore che andra’ a montare lo accompagnera’ per il resto della sua esistenza.Ha gia’ sentito queste parole…lo fanno sorridere ma non ha importanza…se lo terra’ ben stretto fino a quando vorra' pulsare con lui…finge di credere a cio’ che gli dicono o forse ci spera ma soprattutto ha imparato a conservare i ricordi e i rimpianti nel profondo della sua anima…laggiu’ dove nessuno potra’ mai portarglieli via.L’infermiera lo accompagna in sala operatoria.Una luce bianchissima lo acceca.Gli piace la sensazione di pace che prova in quegli attimi…tutto sembra piu’ bello…tutto sembra piu’ facile. Tra poco un meritato riposo…un lungo sonno senza incubi e ansie… prima di una nuova battaglia.