Alla sera

E' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate

 

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Messaggi di Ottobre 2007

Il libro

Post n°464 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da mestesso69

Sta immobile sul ciglio della scogliera. Il vento accarezza le sue guance. Silenzio. Tutto intorno a lui e’ avvolto in un silenzio irreale. Solo il ripetuto infrangersi delle onde  a scandire l’inesorabile scorrere del tempo. La luna gioca a nascondino con le nuvole… di tanto in tanto si diverte a illuminare le bianche increspature del mare in tempesta. Sembrano fantasmi… leggere e candide lenzuola agitate dal teso grecale…fluttuano sicure nell’aria  verso di lui.  Tiene tra le mani un vecchio libro lo ha letto tutto d’un fiato con l’entusiasmo di chi possiede qualcosa di unico e speciale. Lo ha letto fino al capitolo quindici, il penultimo. Ha ragnatele nel cuore che non gli permettono di terminare quella lettura… che gli impediscono di conoscere come quella storia andra’ a finire.
A volte e’ meglio lasciarsi andare all’immaginazione…illudersi scrivendo i propri finali… a volte e ancora meglio fare finta che per alcune storie non vi siano finali…non farsi domande di cui non si vuole conoscere la risposta perché la si teme. Il mare e’ sotto di lui…cavalcato da mille fantasmi. Getta quel libro tra le onde e con esso anche i suoi fantasmi. Nulla più da dire…
 nessuna domanda da fare… e’ il momento di andare…

Ciao città, come va?
sembri bella ora che
vado via, visto che perdonare non so

Lei é tua, dille che
non si puo buttare via
gente senza cuore per un finto amore
in un' aut blu... dille che le vale molto di più

E vado via, vado via
prendo il largo
nessuno mi sentirà

Vado via e insieme a me
verso oriente
c'é il sole che nasce la

E sarò acqua che si disseta da sé
io, io e me vento che
si rincorre finché
io dormirò libero
e al risveglio
il sole mi scalderà
scalderà ancora un pò
nudo corpo
che il vento rivestirà

Lei é tua, dille che
non si può buttar via
dille che vale molto di più

 
 
 

Scatole

Post n°463 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da mestesso69

Nel suo armadio c’era da molti anni una scatola.Il regalo per il suo nono compleanno.
"
Custodiscici i momenti piu’ belli della tua vita, i momenti in cui pensi di non poter essere piu’ felice di cosi’
" gli avevano detto.
L’ aveva aperta poche volte…convinto che i momenti difficili e tristi fossero di gran lunga piu’ numerosi e frequenti di quelli felici…tanto convinto che la scatola, a trentotto anni, era ancora miseramente vuota.
Nessuna foto, nessuna immagine, nessuna lettera, nessun messaggio, nessuna canzone, nessun modo di dire…solo qualche flebile ricordo…lontane voci che lo avevano emozionato anche solo per un istante,volti sbiaditi che gli avevano illuminato il cuore seppure per un breve periodo come flash di una macchina fotografica…fogli di un passato che non poteva piu’ tornare.
Nel suo armadio c’era da molti anni una scatola che lo faceva piangere.Ha provato a nascondela, a sigillarla, a dimenticarla ma certe cose ogni tanto ritornano e fanno ancora piu’ male…ti ricordano che il tempo trascorre inesorabile e ti trascina via senza pieta’…ti sottolineano con un ripetuto segno rosso gli errori commessi…ti deridono per l’ombra di te stesso che sei stato.

 
 
 

La fiera dei vorrei...

Post n°462 pubblicato il 25 Ottobre 2007 da mestesso69

Vorrei volare in alto,
disegnare strane forme in cielo
come un falco maestoso ed elegante,
e dimenticare la mia vita.
Vorrei essere un’onda e annullarmi nel mare
per scappare da questa inutile sofferenza.
Vorrei essere il vento,
per visitare luoghi mai
visti,
e svuotare cosi’  il mio cuore pieno di odio e dolore.
Vorrei essere tutto e nulla,
per fuggire dal mio passato
e raggiungere il mio presente.
Ma forse quel che vorrei,
e’ 
solo un futuro pieno di colore ed amore.
Poi  mi risveglio,

piangendo e mi rendo conto che ,
l’unica cosa che vorrei,

e’ sconfiggere il rimpianto
di
non poter sognare ancora accanto a te.

 
 
 

La bambina che amava i colori

Post n°461 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da mestesso69

Ama i colori...ha imparato ad amarli fin da bambina.Suo padre era solito dipingere con le sue storie arcobaleni nel grigio cielo della vita e lei vi ci camminava sopra quasi fossero ponti fantastici.Ricorda ancora l' emozione provata quando la nonna le regalo' una treccia di lana da rammendo.Lei aveva sbirciato curiosa dentro al cesto da lavoro, era rimasta incantata da quel groviglio di colori e non era riuscita a nascondere la sua meraviglia.La nonna, notata  la sua estasi, le aveva donato quell'oggetto insignificante, per quel poco che poteva valere.Ma a lei sembrava di avere ricevuto un tesoro. Provava un senso di dominio assoluto: tra le sue mani, in quei fili di lana, in suo solo ed esclusivo possesso, risplendevano tutti i colori del mondo.
E' convinta che i colori la accompagneranno per l' eternita', non la abbandoneranno mai... fedeli compagni per l' esistenza.
Nel corso degli anni si e' coperta di tatuaggi per portare colori sotto la pelle, ha scelto abiti allegri e variopinti da indossare,certa che la sua vita sara' sempre un arcobaleno.
Odia i colori...ha scoperto di poterli odiare da questa notte.Un grande amore da vita ad un grande odio.Il rosso sulla sua pelle, qui piu' chiaro, li piu' scuro, le da la nausea. Lo specchio, impietoso, non nasconde nessuna sfumatura.Questa notte qualcosa e' stato ucciso dentro di lei, qualcosa che non tornera' piu'. Il senso di trionfo e di potere della prima volta in cui strinse tra le mani la treccia di lana da rammendo forse…o forse l' arcobaleno che per lei non splendera' piu'. Il rosso sulla sua pelle diventera' violaceo,poi giallognolo…tinte malate e perverse che spariranno dalla superficie ma lasceranno ombre permanenti sulla sua anima.Il rosso colora tutto quello che c'e'. Gli altri colori sono scomparsi, risucchiati in un gorgo oscuro di vergogna, dolore, paura.Sembra diventata cieca e non e' piu' in grado di vederli. Lo specchio giallo del bagno, il cotone bianco, la bottiglia verde del disinfettante, la camicia da notte azzurra...lei non puo' distinguere piu' niente.Nessuno la puo' aiutare…nemmeno il suo angelo dorato…ha smesso di sperare nel paradiso, vi ha rinunciato.Tutti vorrebbero il paradiso ma nessuno e' disposto a morire per ottenerlo.
In un'altra stanza, tra lenzuola bianche e rosa ormai sporche, esausto e ubriaco, dorme l'uomo nero.

 
 
 

A casa...

Post n°460 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da mestesso69

Mentre scivola il week-end
e mi faccio male a modo mio
torno a casa e tu sei li
stai sognando cose semplici
Nell'oscuro specchio che
impietosamente giudica
vedo ciò che resta in me
tra gli sfregi della vita mia
Madre tuo figlio è cieco e non lo sai
forti le sue mani ma tu non lasciarle mai
e quando il mio nemico vinto tu vedrai
ti porterò lontano e poi
sarò il tuo amante se lo vuoi
Forte uomo resta qui
ciò che resta sono immagini
se ricordi quando tu
combattevi per qualcosa in più
Figlio della povertà
di un onesto uomo andato via
prima di vedere che
ora bevi vini nobili
Padre non piangere ora tu sai
che se ti tradiranno ancora, ancora vincerai
e se ti mancherà qualcosa agli anni tuoi
te ne regalo un pò dei miei
prendili tutti se li vuoi

 
 
 

Il cimitero

Post n°459 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da mestesso69
 

...

"E lo hai ucciso?" gli chiede sorridendo.
Il silenzio risponde per lui…lo toglie dall’imbarazzo di una risposta fino a qualche istante prima scontata ma che ora sembra non avere piu’ senso.
“Forse hai creduto di averlo fatto.” Massimiliano parla con sicurezza, e il ladro non obietta nulla, alza le spalle,imbroncia le labbra.
"Mi auguro di averlo fatto…lo spero per lui.I poeti sono solo persone inutili…pierrot destinati a guardare il mondo attraverso una lacrima.” l’uomo parla roco, e pianta la pala davanti al piede destro.
"Su questo sono d'accordo…i poeti non posseggono nulla…rubano tutto quanto.Rubano lune, soli,stelle,passerotti.Rubano rane, fiumi, costellazioni” Massimiliano fa una pausa, come una pioggia di sabbia”…angeli, cadaveri...anche conigli e prati d'oro…puttane, mari di conchiglie, fiori di papavero, persino…e li trasformano in sogni,nei propri sogni.”
“Ma tu…cosa ne sai” il tombarolo lo guarda, vede i buchi nelle guance, il colletto strappato, le labbra secche e spaccate.
"Io vedo…osservo e vivo" dice semplicemente Massimiliano.
"Cosa vedi?" fa lui brusco. Un lampo ostile dalle iridi brune incrocia le ombre.
"Vedo vocali e consonanti…vedo colori: S rossa…A nera…N bianca…D azzurra…R verde… A blu..."
Massimiliano sogna, lune e soli fanno giravolte nei suoi occhi, i girasoli si drizzano sullo stelo e prendono anche loro a vorticare, i fiori sbocciano fuori tempo, i mari s'arrotolano in vortici, pergamene, sonetti sgorgano dalle ferite e dalle cicatrici.
L’uomo spalanca gli occhi, respira pesante. Il fiato disegna nuvole di vapore. Soli e lune si aprono e si chiudono, vertiginosi: passano stagioni, secoli, universi spuntano e tramontano e risorgono, l'erba cresce e muore e ridiventa verde, la notte si dirada, cambia e ritorna, e ancora.Ha paura di cio’ che osserva.Ha paura di sognare…sognare di nuovo.Un film gia’ visto…gia’ vissuto.
Infine si avvicina a Massimiliano, sul bordo della fossa. Lo guarda fisso, la luna si riflette nei suoi occhi, che diventano luccicanti, come lame.Solleva la pala, lo colpisce alla tempia. Una, due volte. Un rumore di osso bianco come la luna. Massimiliano sprofonda.
"Dormi, vola, riposa” urla “Anche il mare muore". Copre il corpo di Massimiliano, che brilla come un lago di lucciole con vangate furiose di terra.
Quando tutto torna nero, si ferma.Questa volta e’ sicuro del suo operato, questa volta ha messo per sempre alle sue spalle la figura del pierrot, questa volta ha ucciso il poeta.
"Che stai fecendo?" gli intima minaccioso il primo raggio di sole
Vorrebbe scappare portandosi solamente dietro il nero della notte che alberga dentro di lui, ma non ci riesce.E’ come paralizzato , quasi vittima di un incantesimo.
Sente un piacevole calore sprigionarsi dentro il petto, vago ricordo di un tempo passato.Dimentica.Quello che era bussa prepotentemente alle porte della sua mente.Perdona.L’espressione del suo volto si rasserena in un sorriso da troppo inespresso.Mette alle sue spalle anche la figura del suo angelo.E’ un attimo, un battere di ciglia che puo’ voler dire una vita intera.Scopre che alle sue spalle non vi e’ altra persona se non se stesso.
Col piede liscia la terra sulla tomba appena coperta, si china e scrive col dito il suo nome: Max.
Poi getta via la vanga, la abbandona tra le pozzanghere,i rimpianti, le delusioni,i dolori, e inizia a correre a perdifiato verso l’orizzonte, verso quel sole che lentamente ritorna ad impadronirsi del cielo.Forse non lo raggiungera’ mai ma sperare di poterlo tenere tra le mani un giorno non e’ una illusione ma la sua ragione di vita.

 
 
 

...

Post n°458 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da mestesso69

Amore mio ti amo
Spaccami il cuore piano
Solo uno sguardo prima di andar via bastera’
Abbracciami
Ci trovera’ la sera
Ci trovera’ la sera
Ci trovera’ insieme
Lascia che sia la sera
A spargersi nei viali
Mentre mi volto indietro e svuoto una valigia
Rimangono i capelli
Con le punte fragili
E gli occhi rossi rossi
Controvento
Angelo mio saltiamo
In fondo al buio andiamo
Cadendo giu’ per sempre liberi
Angelo mio saltiamo
Spaccami il cuore piano
Portami ovunque senza andare via bastera’
Abbracciami
Niente ci puo’ sciogliere
Ancora i tuoi sospiri
Le notti a ridere
Lascia che sia la sera
A farci illudere
Prima che pensi questa notte
Invano
Angelo mio saltiamo
In fondo al buio andiamo
Cadendo giu’ per sempre liberi
Amore mio ti amo
Spaccami il cuore piano
Solo uno sguardo prima di andar via bastera’
Abbracciami
Ci trovera’ la sera
Ci trovera’ la sera
Ci trovera’ insieme

 
 
 

Il cimitero

Post n°457 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da mestesso69
 

E’ notte fonda, una notte come tante altre.Un cimitero,un cimitero come tanti altri.Una luna piena mescola le ombre, deforma i rami degli alberi in sinistri artigli, si tuffa annegando nelle pozzanghere, tra la terra smossa.E’ meravigliosa…unica come solo poche cose lo possono essere.Un vento teso frusta le foglie, una lenta litania di anime in pena accompagnata dallo scricchiolare di cancelli arrugginiti.
Un uomo cammina sul sentiero,ha in mano una pala. E' un tombarolo…non e’ altro che un ladro, un poco di buono, un arrogante, un amorale. Era altre cose un tempo…studente, sognatore, figlio, nipote,amante. Adesso ha una pala, e solo bisogno di denaro.
L’uomo si ferma in prossimita’ di in una tomba fresca, cosparsa di rose blu, sotto una croce di ferro battuto e scava in silenzio.
Anche il cimitero sembra trattenere il fiato per non far rumore,solo un gufo ripete nove volte una domanda.
Di colpo, da una fossa accanto si alza qualcosa.
E' una sagoma umana, impastata di terra: pallida sotto la pelle bruna e gia’ disfatta, remissiva ma vagamente regale, con un fiore di sangue alla tempia. Si drizza malamente, si muove a scatti, disabituato al fluire della vita.
"Chi sei, tu?" gli grida il tombarolo, stringendo la pala.
"Massimiliano" risponde
"Che vuoi da me?" insiste con la voce simile ad un latrato.
"Da te? Niente" risponde Massimiliano, una stanchezza lentissima fra le sillabe. Fa un cenno vago verso l'alto, verso il chiarore diffuso in cui si e’ sciolta la luna "Lei, mi ha chiamato".
Il giovane storce la bocca: "La luna, gli alberi, le foglie... roba da femmine".
"Roba da poeti" dice Massimiliano, una luce che riverbera dalla guancia…piccola traccia di un rimpianto che si fa strada nell’anima.
"Femmine" risillaba con disprezzo.
"Tu hai mai conosciuto poeti?" la voce di Massimiliano e’ un piccolo topo, si infila grigio in ogni fessura che trova.
"Una volta ho sparato ad un poeta" risponde.

continua...

 
 
 

...

Post n°456 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da mestesso69

Le luci dentro al buio sono andate via e l' allegria comprata è già sparita,
il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un' altra vita.
La forza che ti lega è grande più di te, l' anello al collo si stringe sempre più:
non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non sei...
Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente;
fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente. Son stanco d' aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,
ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai... Credevo l' incertezza possibilità e il dubbio assiduo l' unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una prigione... Non è la luce o il buio né l' ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir "vivrò",
è solo un' altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non puoi... Non voglio prender niente se non so di dare, io e chissà chi decidono ciò che posso,
non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso...
E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire,
rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero...

 
 
 

La voce del mare

Post n°455 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da mestesso69

Siediti qui’ sulla sabbia e ascolta piccola mia, ascolta il rumore del mare, e’ come una musica che conosce il segreto della vita.
Tienimi cosi’, vicino all'orecchio, ti raccontero’ come in una favola,quello che il futuro ti riserva.
Conoscerai il tempo, arrivera’ come una nuvola che sospinta dal vento,cavalca il cielo.
Ti diranno che i giorni scorrono lasciandosi dietro i sogni e l'infanzia.
Non credere loro, conserva la capacita’ di vedere ovunque magia, sappi che essa si cela in ogni cosa.
Non dimenticare questo momento, chiudi in un cassettino della tua anima la bambina che sei ora.
La vita ti catturera’ con i suoi artigli, tentera’ di trascinarti verso acque stagnanti e limacciose, combattila con la fiducia in te stessa, sappi vedere cio’ che di bello e’ dentro ogni essere vivente.
Guarda in fondo al cuore degli uomini,cogli quei timidi sorrisi nascosti dalle maschere che indossano ogni giorno.
Non avere paura dell'amore, lo troverai un mattino in una piazza affollata.
Avra’ un vestito blu e occhi color nocciola, ti apparira’ bello come un campo di girasoli e come quel mare giallo, scaldera’ i tuoi pensieri e le tue notti.
Rischia e soffri, ma regalagli tutta te stessa, non negarti, fanne il tuo principe.
Portagli in dono la luna che si specchia nelle pozzanghere,così credera’ che hai capovolto il mondo per lui.
Ora apri gli occhi piccola, ridi, corri, ma non smettere di sognare.
Appoggiami li’, vicino alla riva, ho ancora tante storie da raccontare,ho ancora tanti insegnamenti da impartire ad altre persone…ma ricorda…io sono una conchiglia, la tua conchiglia sempre e per sempre.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mestesso69
Data di creazione: 21/01/2007
 

immagineSiamo angeli con un'ala sola...
solo abbracciati riusciremo a volare

 

SEI NELL'ANIMA

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
 

 
 

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