Dark Mood
"CE QUE L'HOMME A CRU VOIR"ATTRAVERSO IL TUO CORPO, HO RITROVATO L'ULTIMA VITA DEL MIO CORPO, ATTRAVERSO IL TUO CORPO, HO RITROVATO L'ULTIMO SPLENDORE DEI SENSI CHE TU HAI VISSUTO ATTRAVERSO IL CORPO , E ATTRAVERSO IL MIO CORPO MI AVETE DATO IL SENSO DI UN DIO CHE È DESIDERIO D'AMORE...ANIMA CUM GAUDIO EPISTULA NON ERUBESCIT(COPYRIGHT © 2012 ALLEGRA GIOIA)
*ç
Iscritta alla S.I.A.E.
(Società Italiana degli Autori ed Editori)
- sezione-(autrice e compositrice)
e sezione OLAF (letteratura - autrice)
L'elaborazione ipertestuale è protetta dal diritto d'autore.
E mi duole dare una delusione
ma da anni paghiamo l'iscrizione più un
assicurazione privata legale per anche una virgola
usata nelle nostre iscrizione web..
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Alcuni l'avrebbero chiamata "follia", ribattezzando con quel meschino nome, i miei sentimenti, i miei coscienti vaneggiamenti. E sebbene non facessi alcunchè per impedire loro di credere ciò che volevano, dentro quel cuore che ancora indugiava in lenti battiti, sentivo una pena, un rammarico.Sentivo un rimorso. Mi prendeva la gola, me la chiudeva in un nodo che poteva sciogliersi solo in lacrime.
Avrei voluto essere più banale, di quanto in effetti non fossi. Avrei voluto essere come le persone che osservavo. Come le protagoniste di certi libri che avevo letto, negli interminabili pomeriggi che passavo in compagnia di un fuoco spento, mentre il gelo mi entrava nelle ossa rendendole rigide, quasi di ghiaccio...ed a volte, temevo che solo alzandomi in piedi, le avrei mandate in frantumi, insieme alla mia scarsa capacità di movimento.
Avrei voluto chiamare le cose con nomi comuni, senza mai lettere maiuscole all'inizio. Avrei voluto accontentarmi di conoscere anche le ridicolaggini, in grado di riempire tante vite...non la mia. Se solo la mia mente me l'avesse concesso...
A volte, tra una sonata e l'altra, permettevo ad un silenzio un po' opprimente, di fluttuare pesantemente, sul mio corpo, giù, fino al mio cuore. Quelle volte, mi affacciavo alla finestra e guardavo fuori. Guardavo il mondo, continuare a muoversi tutto intorno a me...così meravigliosamente frenetico e...vivo.
Allora, mi sentivo morire davvero. Avvertivo quella schiacciante diversità, che mi allontanava da ogni cosa vivente. Il mio cuore, batteva. Eppure, chi avrebbe potuto mai dire, che fossi ancora in vita? No. Mi aveva abbandonato molto tempo prima. Ed io, altro non facevo che ammirarla con i miei occhi vuoti e spenti, fino a che, finalmente, non sarei stata libera anch'io. Libera di tornare a sentire. Libera dalla neve, dal gelo, dall'immobilità in cui ero stata rinchiusa...troppo giovane.
Ero io. Ero bianca. Ero in attesa, di ricominciare a vivere."
Non essere infelice, o scoraggiato ,
o insoddisfatto, se non riesci ad agire sempre secondo i giusti principi;
ma quando hai fallito, riprova,
e sii contento se la maggior parte
dei tuoi atti sono coerenti con la natura dell'uomo.
Adoro questo alla quale ritorni: non ritornare alla filosofia
come se fosse un maestro di scuola,
ma comportati come chi ha gli occhi irritati e applica un po' di spugna
o un uovo, o come un altro che applica un cerotto d'acqua lozione.
Perché così farai non mancherai di obbedire alla ragione
e in essa troverà riposo.
E ricorda che la filosofia richiede solo le cose che la tua natura richiede.
Voglio urlare il mio silenzio,
come un vulcano erutta, fuoco vivo,
un grido rauco in un eco spezzando l'alba,
per dire al mondo che non sono ancora morta.
Che, anche se sconfitta
ibernata nei miei problemi
di oggi,capisco finalmente,
quel sogno che ho perso
forse è stato sepolto,
sotto la polvere del mio cammino..
Per le vite non vissute ancora.. la gioia
dalle rughe ancora nascoste nell'anima ..
Io voglio iniziare di nuovo a cavalcare i venti
velocemente attraversando il fiume della nostalgia senza bagnarmi,
io rubo alla mattina la sua luce e il profumo,
saccheggio dal tramonto la sua pace e i suoi colori,
e scivolare con la mia follia sfrenatamente nella notte .
Voglio amare di nuovo, trovare il
senso del profumo della vita,
abbracciami nel vulcano delle mie passioni,
e di godere sulla lava bollente,
nella mente il cuore il corpo...
Io voglio cercare la pace in uno sguardo attento..
in un gesto gentile,in un tenero bacio,
mentre la mia ombra attraversa la luce nello specchio
per cercare il calore di un sorriso amorevole
Voglio spremere con forza la vita, fino a soffocare,
per sentire schioccare le cerniere delle porte
che mi tengono prigioniera e guardare cosa succede fuori,
quando esausta con calamaio e inchiostro,
lascio morire in silenzio la mia piuma,
persa nella spirale dell'infinito..
AVVISO
©Tutti i diritti riservati.
Questo materiale non può essere pubblicato,
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Piano piano il tono della musica aumenta, i miei passi aumentano, il sipario si apre e il mio atto inizia solo con uno sguardo alla luce che illumina il mio testo già sconosciuto ai miei occhi. La gola è legata e la mia bocca cede... Sete di notte, sete di luce, sete di trasportarmi nell'immensità delle stelle. Quante luci ci sono quest'anno? Quante corsie ha il tuo petto, fiammeggiato dal latte versato?
La lacrima cade, lo scenario si schianta come un vagone sul suo binario arrugginito. Non canto una canzone, non pecco per ragione. Cammino lentamente, sentendo la fretta di possedere i miei desideri. Non guardo più al futuro, cammino sempre all'indietro.
Cosa sono? Che cosa è diventata la mia mente? I miei occhi si abbassano e tutto diventa improvvisamente nero. Nero come uno schiavo, nero come il mio piede nudo... Non riesco a vedere una mano davanti a me anche se so di non aver mai visto anche se avrei potuto.
La tristezza mi corrode, l'angoscia mi compone. Con i testi Pat Metheny - And I Love Her, il mio credibile cuore è placato mentre i ladri si rallegrano al chiaro di luna sempre più tardivo.
Davanti allo specchio, vedo la luce del sole che inizia a frammentarsi attraverso il mio corpo. Corpo che ho perso per la memoria massiccia di ciò che era, pur sapendo che il passato è solo questione di ricordare, non di mettere i fatti in uno. I miei vestiti giacevano sulla mia faccia. Il mio volto ha mentito sul mio vestito. Non sono altro che una bugia.
Le cicatrici, tutte le foto, tutte queste risate e lettere d'amore... è tutta una bugia. Bugie che hanno lavato la mia anima e hanno innaffiato il mio giardino di illusioni, che sempre aspettava in se stesso, un uccellino per spargere i miei frutti attraverso altri giardini.
Come una sigaretta che si accorcia a ogni tiro, il mio desiderio era che la morte arrivasse al galoppo, ma al galoppo breve e regolare, in modo che la mia iride si dipingesse di nero a poco a poco. Affinché tu possa sentire il mio cuore angosciato, smettere di battere per sempre.
Sempre... Stato di un istante.
Questo momento è tenuto nella memoria dall'eterno.
La vita è molto più bella da questa parte, perché non morire di paura? Perché questa paura di morire?
Ma questo, solo io posso saperlo..@
--
Forse sono solo uno in più
Forse tu sei solo uno in più
Forse ero sincero
Forse devi combattere di più
Forse non faccio la differenza
Forse se ci provassimo...
Forse, forse...
Forse ci credi
forse in cosa credo
Forse Se chiudo la porta
Forse se lasci andare la corda
Forse, Forse...
Forse se tornassi
Forse non ci sarò più
Forse se ti aspettassi
non saresti tornato.
Forse credo nell'amore
Forse è solo un altro
Forse sei un errore
Forse, forse...
Forse, puoi vedere che puoi cambiare qualcosa
Forse possiamo vederci
Forse, forse...
Mano sulla coscia, guarda in bocca.
Tutto scoppia come una medicina quando è uscito dalla sua confezione.
Nella mia mano, ti prendo come un antibiotico,
senza prescrizione medica e senza alcuna conoscenza valida.
All'inizio volevo, oggi lo sono.@
L'AMORE è FINITO.
*Netiquette= Cercate le spiegazioni su internet*
Seppur "appartenente" a una sola persona
(allegra gioia)
questo è uno dei blog scritti a più mani,
ossia più autrici realizzano i testi che qui vengono pubblicati.
Grazie a tutte e buona convivenza!
e gioia sempre
(x WEB)
( Mi arrenderò)
Sembra che ciò che rimane della mia parte umana
stia lentamente cambiando in me
( mi darai in cambio )
Guardando il mio riflesso
Quando improvvisamente cambi
Violentemente cambia
Non c'è più ritorno ora
Hai svegliato il demone in me
Alzati, vieni giù con la malattia
Apri il tuo odio e lascia che fluisca in me
Alzati,
vieni giù con la malattia
Tu mamma alzati,
vieni giù con la malattia
Tu ti alzi,
vieni giù con la malattia, la
follia è il dono
che ti è stato dato,
Posso vedere dentro di te che la malattia sta crescendo
Non cercare di negare ciò che senti
(mi arrenderai)
Sembra che tutto ciò che è buono sia morto
E mi sta decadendo
( mi arrenderai?)
Sembra che stia avendo dei problemi
nel trattare con questi cambiamenti
Vivendo con questi cambiamenti
Il mondo è un posto spaventoso
Ora che hai svegliato il demone in me
La follia ora è scesa dentro me..
Dedicata
Le sue mani avvolgono affettuose le mie,
piuttosto incerte:
immergendo le sue labbra più a fondo nei miei capelli,
il fiato si è già fatto corto e la testa inizia a girare mi sussurra
Lì dove risiede la passione..dimentico il mio odio
sorrido alla mia tristezza godendo ..
con le cosce che accarezzano sfrontate la tua faccia.
© Tutti i diritti riservati
@
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https://sito.libero.it/giornidigioia
La musica fluisce dalle sue dita.. e filtra nella mia anima.. Mi guarda Silenzio. chiedo: "Perché" Lui risponde "non hai l'anima" "Ma è dentro di me ," dico "stai giocando con essa" e si gira verso di me.. e al pianoforte inizia a suonare.. Il sangue inizia a filtrare.. dai suoi occhi mentre.. ci si continua a guardarsi.. una lacrima scende sulla guancia.. Di colore Rosso sangue.. mentre ci si continua a guardarsi.. La musica che scorre tra le sue dita.. e nella mia anima..la sento piangere.. piange lacrime Rosso sangue.. Ora rigano il mio viso.. mentre ci si continua a guardarsi.. Play per il mio l'anima... Una pozza di sangue si forma ai suoi piedi mentre lui suona la sua musica.. che scorre leggera nell'anima.. lui sta osservando la mia anima.. fino ad arrivare al mio cuore.. lui sta riempiendo la mia anima con la musica... la sua musica che scorre con se stessa.. lui...suona la nota finale.. la mia anima ora è piena..e lui è andato.. In una pozza di lacrime Rosso sangue.. sotto il pianoforte.. osservo liberarsi tra le lacrime la mia anima.. lui è andato e io finalmente sono libera...©
A.D.G.
IL SUO CARATTERE E LA SUA GENIALITÀ
ALIMENTANO INTORNO A LEI MOLTE LEGGENDE..
IRROMPE CON PALPITANTE VIVACITÀ,
INSISTENDO SU FASCINOSI DETTAGLI,
TANTO ANNOIATA, MA PASSIONALE E VITALE
LEI IN CERCA DI SITUAZIONI,DIALOGHI,
FRESCHI E PUNGENTI,
A FARSI RACCONTO E VEICOLI DI COLPI DI SCENA ...
A.D.G. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Sei sono i Vizi Capitali
Superbia
consapevolezza di essere intelligente, ricca e bellissima
Avarizia
volontà dichiarata di prendere tutto e rinnegare il niente
Lussuria
Irrefrenabile desiderio del piacere sessuale
incontrollata sensualità carnale
Gola
voglia incontrollata di ingurgitare
più di quanto il corpo necessiti
Ira
istinto di vendicare con furia i torti subiti
Accidia
torpore malinconico di ciò che poteva essere e non è stato.
Io ne ho un Ottavo
quello di volerli tutti e Sei
perché voglio Te.
Uno ne manca che li soverchia tutti
Invidia
che io lascio agli altri.
(G.)
Ieri, in cima alla scrivania, ho trovato un diario grigio scuro che sembrava vecchio e ben usato, ma era sbagliato, le sue pagine erano vuote e la cosa più strana, nessuno sapeva da dove venisse, nel dubbio, ho l'ho preso per me.. Quando ho
iniziato a scriverci, mi sono reso conto che le uniche parole che erano stampate sui suoi fogli erano quelle che riflettevano davvero i miei pensieri, quindi il risultato della scrittura era un testo senza senso, c'erano delle lacune nel posto delle parole che non corrispondevano ai miei veri pensieri, così, da quel giorno, avrei scritto meticolosamente solo ciò che era effettivamente vero e notevole per me.
Un giorno il diario scomparve...
Appena arrivato, scomparve dalla scrivania dove lo tenevo.
Fu orribile, perché avevo già imparato a vivere con lui...
Da quel giorno le mie parole non furono più le stesse.
Ieri, in cima alla scrivania, ho trovato un diario grigio scuro che sembrava vecchio e ben usato, ma era sbagliato, le sue pagine erano vuote e la cosa più strana, nessuno sapeva da dove venisse, nel dubbio, ho l'ho preso per me.. Quando ho
iniziato a scriverci, mi sono reso conto che le uniche parole che erano stampate sui suoi fogli erano quelle che riflettevano davvero i miei pensieri, quindi il risultato della scrittura era un testo senza senso, c'erano delle lacune nel posto delle parole che non corrispondevano ai miei veri pensieri, così, da quel giorno, avrei scritto meticolosamente solo ciò che era effettivamente vero e notevole per me.
Un giorno il diario scomparve...
Appena arrivato, scomparve dalla scrivania dove lo tenevo.
Fu orribile, perché avevo già imparato a vivere con lui...
Da quel giorno le mie parole non furono più le stesse.
Ti ho vista..
ritagliata nello specchio della finestra..
illuminata dall'ultimo lampione che,
sornione, ancora sfidava le prime luci dell'alba...
quando hai voltato la testa verso di me,
fermandola sopra la spalla,
c'era una luce vivida nei tuoi occhi,
indecifrabile, di sfida,
di invito e di curiosità nel vedere cosa avrei fatto.
Ho sentito il tuo odore mentre mi avvicinato a te,
ho sentito la tua pelle liscia e delicata
quando le mie mani hanno artigliato
con forza i tuoi fianchi fino a conficcarci le unghie,
ti ho vista piegarti in avanti quasi a voler nascondere,
pudica, il volto alla luce di quel lampione,
lasciando che i capelli scendessero liberi ai lati del viso,
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx( CENSURA )
la tua schiena si piegava all'indietro
facendoti risollevare la testa di scatto mentre i tuoi capelli,
come lingue nere, cercavano il mio viso,
ho visto le tue braccia alzarsi in alto
e poi ripiegarsi all'indietro fino a poggiare
le mani dietro la mia nuca e tirarla con forza
per impedirmi di uscire da te.
Così mentre ti prendevo venivo preso,
mentre ti possedevo venivo posseduto..
in una fusione totale,
inscindibile dove non era più possibile
capire dove finiva il mio corpo e iniziava il tuo..
in un'unica spirale di emozioni e passioni
dove quelle di ognuno di noi erano il nutrimento per l'altro..
di una sete che non dissetava e una fame che non saziava...
© (G.)
Mi chiedo e ti chiedo, se il paradiso esiste
e se l'inferno esiste,
e se è possibile che siamo entrambi in entrambi,
quasi allo stesso tempo.
Mi chiedo e ti chiedo,
se è possibile vivere in un sogno mentre sei sveglio,
se più mi sento sveglia,
più i miei piedi si allontanano da terra.
La risposta che cerco nelle tue labbra la
scopro nei tuoi occhi, quando
mi guardano, mi dicono tutto.
E maledico mille volte questa distanza
che passa dalle tue mani alle mie mani,
è allora che penso a te di più, è allora
che ti sogno di più,
quando ti voglio di più.
Mi guardo intorno e non riesco a trovare nulla,
Non vedo nulla che non sia questa distanza,
niente che non sia te e questa distanza.
Mi chiedo e ti chiedo, se posso averti senza averti
e toccare senza toccarti, se è possibile non vederti e guardarti.
Mi chiedo e mi chiedo
se si può morire di dolore ricordando un momento,
o semplicemente abbracciando la tua immagine..
Mentre mi guardo le mie speranze
nella speranza mai di perdere te ,
la speranza che questo sogno
durerà per sempre senza cercare altro.
E maledico ogni secondo
che non è accaduto al tuo fianco,
in ogni momento voglio e non posso,
è quando più ci penso,
è quando più ti desidero.
Mi guardo attorno e non riesco a trovare nulla,
non vedo nulla che non sia questa distanza,
niente che non sia te e questa distanza.
Ti sto cercando in giro.
Mi guardo intorno e non riesco a trovare nulla.
E non trovo nulla, non vedo nulla che non sia questa distanza,
niente che non sia te e questa distanza...©già!
Tossico,Veleno chiamato Lussuria...
Si posa su un terreno sterile asciutto,
bagnato da lacrime danno la vita sul fiore di un'illusione..
Sento le voci che porta il vento contro il mio orecchio,
mi guardo intorno, non vedo nessuno,
tranne la polvere eterna che mi circonda da tutti i lati.
Mi alzo, io non so nemmeno dove sono...
Cammino verso il lato dove il vento soffia in faccia.
I miei occhi sbarrati nello specchio nel vapore
che si forma vedo un suolo acido perso
in quei tanti miraggi creati dalla mia testa,
prendendo il fulcro da una vita che mi si adatta di più.
Il sole getta raggi sulla schiena che lacerano l'anima
facendomi sanguinare dentro,
mi taglio in due pezzi di grandi dimensioni..
mi trascino verso un labirinto di uscite multiple,
in cui mi perdo come cieca..
Perché è più facile sognare la realtà e cercare
di vivere il sogno dove il nulla scivola tra le mie mani?
Perché non buttare le mie illusioni da una parte qualsiasi,
come faccio con una palla di carta inutile? .
Semplice, perché la realtà è la palla di carta
che impasta pensieri scritti, è quello che riesco
a scarabocchiare con i sogni,
riempiti con le aspettative più desiderate,
e così che mi rendo conto che non c'è,
ma diversamente le linee scritte rimangono,
impastate e suonate in musica in qualche angolo della mente.
è triste sapere che mi trovo nel bel mezzo
di una falsa speranza nascosta tra le dune del deserto,
io insisto e parto da quel terreno senza fine sola a piedi nudi,
e con un orizzonte infinito agli occhi.
Nelle linee di infiniti punti,
desidero costruire lo sfogo di una vita non finita.
Nelle linee composte da ordinate lettere,
descrivere un tempo difficile da passare, tuttavia,
facile da cambiare.
Una volta che ho trovato la mia erba verde,
i miei piedi troveranno sollievo nell'andare avanti
saranno le mie suole,
ciò che solo un terreno sterile mi poteva offrire,
che solo i raggi del sole sulla mia delicata schiena mi ha insegnato..
La vera aspettativa di vita da completare..
anche se devo dissetarmi con il Veleno di una Lussuria antica
e mai completamente conosciuta in tutte le sue arti Tossiche..©
A.D.G.© -
.
Donna gitana dal cuore zingaro
donna di tutti e donna di nessuno
catturata senza reti e legata senza catene
affamata d'amore e spaventata
da quella fame sferzata dalla ragione e torturata dal cuore,
Sono leggeri e profumati i tuoi petali
Affilate le spine che penetrano la carne.
Come vento scompiglierò i tuoi capelli
Accarezzerò il tuo viso
Entrerò sotto le tue gonne
Per scivolare sulla tua pelle.
berrò i tuoi occhi, e mangerò la tua bocca
sentirò i tuoi seni schiacciati sul mio petto
e il tuo respiro caldo sul collo,
disegnerò con gli occhi
le tue forme e plasmerò il tuo corpo con le mani,
dipingerò la tua pelle con i pennelli del desiderio,
per saziare e col tuo sapore quella fame e quella sete
che non cesseranno mai.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
https://sito.libero.it/giornidigioia
Ho sempre pensato di essere
unica.
Ma, d’altronde, chi non lo è?!
Ho sempre saputo di essere in
qualche modo speciale,
ma non ho mai capito ne
come, ne il perché...
Mi aggrapperò a quel fragile
frammento di speranza,
lo terrò con me, ricordando
che in ciascuno di noi alberga
il bene e il male,
la luce e la tenebra, la felicità
e il dolore, la scelta e il
rimpianto,
la crudeltà e il sacrificio.
arrivare prima di dovermi
fermare...ma..
con e gioia sempre
.il tempo vero che passa ...deve essere cosi....
a maggior ragione ci deve far comprendere di esserci
in quel tempo e dare spazio veramente a quelli
che siamo senza alterarne le forme e possibilmente
sempre nel limite delle nostre possibilità offrirci liberamente..
(zeta)
Amore e sangue
Maledetta fame.Io la odio.Non quella nel mondo, no.Non ho la minima intenzione o voglia , di andare tanto oltre...No.No, odio proprio la mia.
Scoppiare in lacrime e singhiozzi infantili solo per una scena di un film.
Ridere senza occhi.Solo con quelle labbra non troppo rosse.
Quel viso di specchio, così graziosamente bravo ad uniformarsi alle circostanze... Ai volti riflessi. Ovvio che piacerà.
Se c'è vento o invece no, a te non cambia nulla. A te che hai bisogno di vedere segni. Di vedere speranze e sogni.
Che ci siano nuvole a coprire il cielo o che non ce ne sia nemmeno una, saprai sempre cosa vorrà dirti.
Una cantilena stonata, ma così stranamente piacevole...Quasi irritante.Ce l'hai sempre in testa. Qualunque cosa tu stia facendo.
Non ne posso più. Non ne posso più lo giuro. Sh...! Segreto... nascosto bene.Si,non lo troveranno mai. Troppo belli e uguali i sorrisi che lo celano.
Ed ho smesso di chiedermi a cosa serva aspettare. A cosa serva sperare. Le speranze sono per i coraggiosi. Quindi basta domande.
Basta simboli e significati nascosti, probabilmente inventati per darsi un senso.
Basta girarsi dalla parte sbagliata per non guardare chi ama.
Eppure...
Qualunque cosa tu faccia, avrai sempre sonno dopo un po'.
Fino a che deciderai di averne tanto da non volerti più svegliare.
Amarezza...quieta. Non ci si pensa troppo.
In fondo, non ha poi così importanza..
No.Sbagliato.L'importanza ce l'ha eccome. Solo che è preferibile ignorarla.
Sono già così tanti i pensieri nella nostra mente,
le domande che ogni mattina ed ogni notte si annidano e scavano dentro di noi.
Perchè mai perdersi in tali banali constatazioni?
Non è forse ovvio, cosa ci circondi? Non è palese la ridicolaggine di costoro?
Si, confesso che fa rabbia. Confesso che ne fa ancora di più, perchè di errori sulle spalle,
ce ne sono troppi e troppo infanitili e stupidi, per poterli permettere...( Almeno, ora non più. )
Piccolezze di ogni giorno, tra cui si nascondono fastidiose spine...
Se solo tutto apparisse, non fosse, ma solo SEMBRASSE per quel che è...Più semplice...facile.
Se solo avessi fatto tutto al contrario...Se solo...fossi, al contrario...
Lei non si era mai sentita se stessa. Non sapeva cosa significasse. Era persa in uno stato di incoscienza che la rendeva schiava.
Non le parole, non i consigli, non i giudizi, riuscivano a risvegliarla.
C'era vita in lei. Tanta da scoppiare. Ma nessuno spiraglio per permetterle di esprimersi.
Lacrime, inutili e banali. Dovute al nulla, ma copiose e prepotenti.
Poi più nulla. Nulla. Nemmeno le parole bastarono più.. Divennero ripetitive e scontate. E lei le odiò come sentiva di odiare molto altro.
Bugie, erano il suo pane. Bugie per sopravvivere, per non uccidere. Rabbia, sopita ma presente, ad avvelenarle l'appetito.
(©A.D.G.)
L'Arciere
vede il bersaglio sul percorso dell'infinito,
e con la Sua forza vi piega affinché
le Sue frecce vadano veloci e lontane.
Lasciatevi piegare con
gioia dalla mano dell'Arciere.
Poiché così come ama la freccia
che scocca, così Egli ama anche
l'arco che sta saldo.
(Gibran)
Me? Sono solo uno scrittore anonimo, se mi incontri di persona e un giorno ti fai coraggio e mi guardi negli occhi e affronti i miei testi e i miei versi, ti dico di no, io? Non sono uno scrittore, né so di cosa stai parlando, non so di testi, tanto meno di scrivere, né esprimo i miei sentimenti più profondi attraverso questi versi, non sono una persona di grande pensiero o un grande avvocato. Non apprezzo le arti né amo gli scrittori tristi, non mi piacciono i pomeriggi piovosi, tanto meno la solitudine.
Se un giorno mi affronterai e mi chiamerai scrittore, lo negherò categoricamente, eviterò ogni domanda e rovescerò ogni ragione.
Me? Sono solo un altro semplice essere umano, un nessuno che osa un giorno essere un ingegnere, osa avere una famiglia e vive sempre alla ricerca della felicità idilliaca.
Me? Sono uno scrittore anonimo che non accetta la sua realtà, non conosce i sentimenti, tanto meno ha buoni pensieri.
Questo scrittore è anonimo perché ha paura, ha paura di criticare la realtà dolorosa e di trarre i suoi sentimenti più desiderati.
Me? Non sono una scrittrice, solo... gioco a esserlo.
-1990-
A.D.G. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Le ceneri della mia pelle
si perdono nelle terre senza padre
tra i Sentimenti e il Desiderio selvaggio
che soggiorna tra il buio più profondo,
tra i vaghi ricordi dispersi nell'Oblio.
La notte si ciba del volto della luna,
Ladra dei miei sogni,
Odo grida strazianti di Dolore.
la tristezza è terrorizzata da illusioni antagoniste.
Sento Morto in bocca l'ultimo tuo bacio,
sento graffiarmi l'Anima
dal furioso incendio
di una carezza lasciata da vecchi fantasmi.
La mia ombra alla luce all'alba cerca di dimenticare,
trascinando il sangue sacrificato per amore.
mentre miei timpani frantumati
non ricordano il battito del mio cuore.
Cerco cibo
il più gustoso,condito dalla mia Tristezza,
unica fonte
del mio Odio.
© Tutti i diritti riservati
https://sito.libero.it/giornidigioia
SCHIAVA D'AMORE
IL SUO CARATTERE E LA SUA GENIALITÀ
ALIMENTANO INTORNO A LEI MOLTE LEGGENDE..
IRROMPE CON PALPITANTE VIVACITÀ,
INSISTENDO SU FASCINOSI DETTAGLI,
TANTO ANNOIATA, MA PASSIONALE E VITALE
LEI IN CERCA DI SITUAZIONI,DIALOGHI,
FRESCHI E PUNGENTI,
A FARSI RACCONTO E VEICOLI DI COLPI DI SCENA ...
A.D.G. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Ad occhi chiusi l'Anima che tace..
In un concetto di amore,
in brandelli di un sogno,
un'amica che non capisce
le mie lacrime che squarciano il silenzio
con il loro grido sordo che sono il rumore di fondo,
Fisso lo specchio
anatomia di immagini
che si confondono in un unico grido d'amore e follia.
e affondo il mio Odio nell'anima ,
come la punta di un ferro incandescente,
e sento liberare animo e sensi
che si schiudono al desiderio dell'amore per te,
più grande di quello che è, come uno specchio deformante.
desidero solo che torni da me che sia di nuovo mia,
IO,
perscrutabile anima,
E
io sono certa che, un giorno,
vedrò il suo volto e riuscirò a toccarlo.
© Tutti i diritti riservati
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© Tutti i diritti riservati
QUESTI SONO I MIEI BLOG.
SU LIBERO.
Ti sento scivolare sulla mia pelle fresca
su un letto fatto di spine affilate al freddo e al gelo,
al buio e alla luce su suoli di musica..tutte le mie fantasie..
ti appartengono e come un padrone voglioso
ti addentri negli umori dell'anima lasciando scie profonde
di me e di te.. noi..corpi dentro corpi sospesi tra cervello e mente..
tatto e piacere pregustiamo quella scossa vitale e bruciamo in questa perdizione
che da sempre abbiamo cercato..quando le carezze lasceranno impronte
sulla carne vogliosa quando gli abbracci diventeranno momenti magnifici
in cui il desiderio di baciare sarà infinito quando i tuoi occhi penetreranno
nei miei quando mi dirai amo solo te e voglio solo te.. ti dirò..
Ecco i miei profumi ed i miei odori..ecco la mia pelle e le mie carni..
ecco le mie curve e le mie pieghe..ecco la mia bocca,la mia saliva e la mia gola..
ecco le mie mani vuote ,te le offro per riempirle di te...ecco il mio corpo...
tutto.. completamente...come lo hai desiderato nei tuoi sogni..
Ti offro le mie dita per accarezzare le tue voglie..questa è la mia carne,
queste sono le mie mani piene di amore,di tenerezza, illusione,
carezze, passione, follia,saggezza, sussurri,silenzi, ansia, serenità.. di.. me..
La paura non esisterà più quando ci ameremo intensamente,
quando le nostre anime si saranno unite e non esisterà più nessuno,
ma solo noi amanti,rendendo i sogni più vitali...e non ci sarà più assenza quando
le carni si cercheranno continuamente.. ©
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allegra gioia...per chi reca un’ingiuria
Femmina e demonio (©G.)
Entrando nella sfera digitale infatti, viene stravolta anche la concezione tradizionale del diritto all'immagine. Nell'ambito di questa nuova forma di comunicazione, sempre più spesso si verifica che le informazioni personali e le immagini degli utenti diventino di pubblico dominio, perché accessibili ad un vasto numero di soggetti e che quindi vengano utilizzate per scopi differenti rispetto a quelli per i quali sono state pubblicate, quasi sempre senza autorizzazione degli stessi titolari. La natura dell'immagine - quale raffigurazione di una persona - nel nostro ordinamento, figura infatti come un diritto della personalità, irrinunciabile, che può essere fatto valere da chiunque, inteso come il diritto della persona a che la propria immagine non venga divulgata o che tale divulgazione venga da questi controllata. Tale diritto infatti ha contenuto sia non patrimoniale, se inteso come manifestazione tipica del diritto alla riservatezza, sia patrimoniale, che può derivare dal suo sfruttamento economico dell'immagine. Il mezzo più immediato ed efficace attraverso il quale un soggetto ha la possibilità di gestire la propria immagine è il c.d. "consenso", questo è infatti il requisito essenziale ed imprescindibile per l'utilizzo dell'immagine altrui, ed ha origini ovviamente molto precedenti rispetto alla nascita di internet. Il consenso infatti viene introdotto nel nostro ordinamento il 22 aprile del 1941 con la legge n.633 la quale, all'art. 96 recita appunto "il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa". È possibile però che questa regola possa subire qualche eccezione ad esempio nei casi in cui vi sia una situazione di necessità, giustizia, polizia, scopi scientifici didattici e culturali e... .quando l'immagine ritragga una persona nota. Ovviamente la "notorietà" della persona non può da sola giustificare qualunque riproduzione dell'immagine, è pur sempre necessario che vi sia un'esigenza di informazione pubblica e che venga garantita la privacy dei personaggi famosi ritratti. Sempre in tema di tutela dell'immagine è utile ricordare che prima di pubblicare e condividere fotografie o ritratti è necessario assicurarsi che queste non ledano il decoro e la reputazione del personaggio ritratto in quanto si tratta di valori che attengono la dignità della persona ed espressamente tutelati all'interno della nostra carta Costituzionale all'art. 41. Inoltre, in caso di utilizzo abusivo della nostra immagine il nostro ordinamento ci mette a disposizione due strumenti legalmente previsti, l'azione c.d. inibitoria ed il risarcimento del danno. L'azione inibitoria può essere descritta come la forma di tutela atta a prevenire la lesione dei diritti della persona, essa infatti consiste nell'azione preventiva finalizzata a porre fine al comportamento lesivo già in essere , non consentendone la continuazione né tanto meno la ripetizione. Questa tutela è stata tipizzata nel nostro ordinamento per alcuni diritti della personalità, uno su tutti il diritto all'immagine. L'art.10 del Codice Civile infatti prevede espressamente che, nel caso in cui sia stata Pubblicata una nostra foto, o la foto di un nostro parente ed affine, al di fuori dei casi previsti dalla legge che abbiamo visto in precedenza, potremo rivolgerci all'autorità Giudiziaria che disporrà la cessazione dell'abuso e di conseguenza il risarcimento dei danni. È facilmente comprensibile come per quest'ultimo mezzo di tutela, il risarcimento del danno sia di difficile quantificazione poiché nel nostro caso parliamo d un diritto avente ad oggetto un bene immateriale. Parlando di danno patrimoniale paradossalmente ci troviamo in una situazione in cui la quantificazione risulta molto più agevole nei casi in cui vediamo coinvolto un personaggio famoso. In questi casi infatti l'autore dell'illecito indebitamente si appropria dei vantaggi economici che sarebbero spettati eventualmente alla persona ritratta, è quindi evidente come il valore del danno patrimoniale debba essere commisurato tra i vantaggi economici "persi" dal titolare dell'immagine ed illecitamente "trasferiti" all'autore del comportamento dannoso. Un sistema così immediato ed agevole non si verifica nei casi in cui la persona coinvolta sia una persona non famosa, "normale", si tratta di un problema di individuazione, prova e quantificazione del danno subito. L'assenza di valore commerciale del soggetto sconosciuto ci spinge a individuare nuovi e spesso assai più elaborati criteri per la quantificazione patrimoniale. A ben vedere, anche se non esiste un vero prezzo di mercato dell'immagine dello sconosciuto, il suo illecito utilizzo determina comunque un danno che deve essere quantificato come lucro cessante. Si tratta del corrispettivo che il soggetto avrebbe potuto ottenere se avesse acconsentito a terzi lo sfruttamento della propria immagine a fini pubblicitari e commerciali. Nonostante sia sicuramente in misura minore e non paragonabile al corrispettivo dovuto ad un soggetto noto, anche l'immagine di uno sconosciuto quindi ha il suo prezzo e questo è il corrispettivo che l'ignaro soggetto ritratto avrebbe percepito se avesse stipulato con l'utilizzatore un regolare contratto di sfruttamento dell'immagine. Meglio però non focalizzarsi troppo sull'aspetto patrimoniale del danno perché spesso l'utilizzo abusivo dell'immagine può determinare una lesione dell'identità personale dando quindi diritto all'interessato di vedersi risarcire il danno non patrimoniale. Per identità personale si intende l'immagine sociale, cioè l'insieme di valori politici, intellettuali, professionali e religiosi della persona e il diritto della stessa all'intangibilità della propria immagine sociale, in questo caso la lesione è ravvisabile quando detta immagine risulti distorta provocando inesatte o non volute rappresentazioni della realtà. Le ripercussioni in questi casi potrebbero essere molteplici, come le difficoltà d'inserimento nell'ambito dei rapporti sociali, con conseguente diminuzione del proprio prestigio, della propria credibilità, determinando inoltre il venir meno di opportunità ed utilità valutabili anche economicamente. Chiunque sia vittima di questo tipo di lesione acquista il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale, nello specifico facendo maggior riferimento alle voci di danno morale ed esistenziale, ai sensi dell'art. 2059 c.c., a prescindere dalla configurabilità di un reato, il quale ammette il risarcimento del danno che dovrà essere liquidato in via equitativa sulla base della concreta entità del pregiudizio subito e della gravità dell'elemento soggettivo dell'autore del fatto. Oltre alla quantificazione del danno però, parlando di queste nuove tipologie di illeciti civili sul web, risulta essere un problema di non secondaria rilevanza l'individuazione dei soggetti sui quali gravi la responsabilità per il fatto illecito commesso. La proposizione dell'azione nei confronti di coloro che abbiano materialmente provveduto alla pubblicazione di immagini in rete però, nella maggior parte dei casi risulta impossibile perché spesso e volentieri i responsabili sono soggetti tutt'altro che sprovveduti col pc in mano e raggiungerli, venendo a conoscenza della loro reale identità si rileva attività tutt'altro che semplice. Un'immediata soluzione al problema suesposto è stata la configurazione di una sorta di responsabilità per culpa in vigilando in capo ai gestori dei siti internet, i c.d. hosting provider, coloro che mettono a disposizione gli spazi internet per la creazione e messa on line di blog, siti e software, per le violazioni commesse da terzi utenti del servizio offerto. In assenza però di vere e proprie disposizioni normative che regolino specificatamente la materia in esame, si è comunque formato nel nostro paese un definito orientamento giurisprudenziale propenso verso l'attribuzione di responsabilità dei gestori dei siti internet, ma non delineata a titolo di colpa per non aver impedito la commissione dell'illecito, ma solo a titolo di concorso del reato di diffamazione mezzo internet perpetrato dal proprio utente. Un'ulteriore aspetto da considerare in una situazione di lesione di immagine mezzo internet è che le informazioni e le immagini immesse in rete sono potenzialmente reperibili in ogni parte del mondo e proprio per questa caratteristica può apparire problematica l'individuazione del luogo in cui deve ritenersi consumato il reato. Sul punto il nostro ordinamento ha deciso di adottare in via continuativa l'orientamento del locus commissi delicti, ovvero l'obbligazione risarcitoria sorge ove si produce il danno. In caso di lesione dell'immagine attraverso uno strumento di comunicazione di massa come internet quindi, non si considera il luogo dove è istallato il server su cui viene caricato il contenuto diffamatorio, ma quei luoghi in cui viene effettivamente consumata l'illecita lesione del diritto alla reputazione, all'onore e all'immagine, ovvero il domicilio della persona offesa (Cass. Civ. Sez. Unite, n 21661/09). Questi, in via del tutto sommaria, sono i mezzi a disposizione del nostro ordinamento per tutelare gli utenti di internet dall'uso improprio delle immagini che ci riguardano, inutile però ricordare come il controllo, per quanto attento, possa anche risultare superfluo data l'immensità e la portata praticamente illimitata della rete. Con l'avvento di internet e delle nuove tecnologie infatti, nuovi problemi sono sorti riguardanti il diritto all'immagine e la sua tutela, il digitale moltiplica all'ennesima potenza la possibilità di elaborare e riprodurre un numero infinito di immagini esponendole anche, come nel caso di specie che ha stimolato la presente riflessione, al rischio che queste vengano rubate da sistemi di sicurezza e software che sembrano invalicabili ma che in realtà sono ben più vulnerabili di quanto noi profani della rete possiamo credere. Come approcciarsi quindi ad internet, ai social network e qualunque piattaforma di condivisione? Semplicemente mantenendo comportamenti similari a quelli che useremmo nella realtà perché similari sono le regole ed i diritti applicabili al momento, poiché alla base di questo discorso è importante comprendere come sostanzialmente esista un parallelismo tra le due sfere, off e online. La grande difformità che si consiglia di prendere in considerazione è la diffusione, pressoché illimitata, delle immagini in rete; li spazio e tempo sembrano dilatarsi tendendo all'infinito e fornendo un campo favorevole alla velocissima diffusione e produzione di immagini che rischiano di violare alla medesima velocità diritti della personalità, d'autore e della privacy. E...questo e tante altre normative puniscono.. civilmente e penalmente, soggetti unici, e peggiore se in gruppo, che attaccano,insolentire, insultare, offendere, oltraggiare, svillaneggiare, su Siti web, e relativi blog,persone sconosciute, mentre il Sito che li ospita sono responsabili, dei danni subiti, compresa l'integrità personale del soggetto, che si ritiene offeso, infamare con accuse oltraggiose, commettere ingiustizia contro qualcuno, lederne i diritti con torti e soprusi, CHIUNQUE OFFRE UN SERVIZIO DEVE MANTENERE L'ORDINE, EVITARE OFFESE SCRITTE E PER QUESTO alla lettura di molti, diffamare un soggetto è reato. NON SIAMO SU LA libertà di espressione.. scrivere che i blog sono tanti e non arrivate a controllarli tutti è fonte di un cattivo servizio, usare come AIUTO.. persone con magari usi e costumi diversi.. non è un ruolo giusto ..hanno fatto un corso? li pagate?se sono volontari e sbagliano E' CHI USA QUESTI ESTRANEI CHE NE PAGA LO SCOTTO. detto in un modo non legale le normative le trovate facilmente, un blog non è una chat,un blog.. per scelta personale è un Diario, un uso personale, che non deve essere usato per attaccare altri navigatori, DI CUI, RIPETO CHI OFFRE IL SERVIZIO NE è RESPONSABILE.. io non cambio indirizzo dopo 3 anni..e tanti amici,con altri blog presenti, io non scappo da persone a CUI MOLTI PERMETTONO OFFESE ECC..
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