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RITI INDISSOLUBILI

"CE QUE L'HOMME A CRU VOIR"ATTRAVERSO IL TUO CORPO, HO RITROVATO L'ULTIMA VITA DEL MIO CORPO, ATTRAVERSO IL TUO CORPO, HO RITROVATO L'ULTIMO SPLENDORE DEI SENSI CHE TU HAI VISSUTO ATTRAVERSO IL CORPO , E ATTRAVERSO IL MIO CORPO MI AVETE DATO IL SENSO DI UN DIO CHE È DESIDERIO D'AMORE...ANIMA CUM GAUDIO EPISTULA NON ERUBESCIT(COPYRIGHT © 2012 ALLEGRA GIOIA)

Messaggi del 19/11/2018

allegra gioia... Dedicato

Post n°2751 pubblicato il 19 Novembre 2018 da allegra.gioia
 

 

 

 

 

 

 

Dedicato..a voi FAMOSI..MA!!!

 

 

 

Quindi, non solo accoglierai di buon grado

questo mio modesto esercizio retorico,

per ricordo del tuo amico,

ma anche lo prenderai sotto la tua protezione;

dedicato a te,

non mi appartiene più: è tuo.

 

 

 

 

E' probabile, infatti,

che non mancheranno voci rissose

di calunniatori ad accusare i miei scherzi,

ora di una futilità sconveniente per un teologo,

ora di un tono troppo pungente per la mansuetudine cristiana;

e grideranno che prendo a modello

la commedia antica e Luciano,

mordendo tutto senza lasciare scampo.

Vorrei però che quanti si sentono offesi

dalla scherzosa levità del mio tema,

si rendessero conto che non sono l'inventore del genere,

e che già nel passato molti grandi autori hanno fatto lo stesso.

Tanti secoli fa, Omero cantò per scherzo

"la guerra dei topi con le rane",

Virgilio la zanzara e la focaccia,

Ovidio la noce.

Policrate incorrendo nelle critiche di Ippocrate

fece l'elogio di Busiride,

Glaucone quello dell'ingiustizia,

Favorino di Tersite, della febbre quartana,

Sinesio della calvizie,

Luciano della mosca e dell'arte del parassita.

Sono scherzi l'apoteosi di Claudio scritta da Seneca,

il dialogo fra Grillo e Ulisse di Plutarco,

l'asino di Luciano e di Apuleio,

e il testamento - di cui ignoro l'autore -

del porcello Grunnio Corocotta menzionato

anche da san Girolamo.

Lasciamo perciò che certa gente,

se crede, vada fantasticando che, per svago,

a volte, ho giocato a scacchi,

o, se preferisce,

che sono andato a cavallo di un lungo bastone.

Certo, è una bella ingiustizia concedere

a ogni genere di vita i suoi svaghi,

e non consentirne proprio nessuno ai letterari,

soprattutto poi quando gli scherzi portano a cose serie,

e gli argomenti giocosi sono trattati in modo

che un lettore non del tutto privo di senno

può trarne maggior profitto che non da tante

austere e pompose trattazioni.

Come quando con mucchi di parole si tessono

le lodi della retorica o della filosofia,

o si fa l'elogio di un principe,

o si esorta a fare la guerra ai Turchi,

mentre qualcuno predice il futuro,

o va formulando questioncelle di lana caprina.

In realtà, come niente è più frivolo

che trattare in modo frivolo cose serie,

così niente è più gradevole che trattare

argomenti leggeri in modo da dare l'impressione

di non avere affatto scherzato.

Di me giudicheranno gli altri;

eppure se la presunzione non mi accieca completamente,

ho fatto sì l'elogio della Follia,

ma non certo da folle.

Quanto poi all'accusa di spirito mordace,

rispondo che si è sempre concessa agli scrittori

la libertà d'esercitare impunemente la satira

sul comune comportamento degli uomini,

purché non diventasse attacco rabbioso.

Per questo mi meraviglia tanto di più

la delicatezza delle orecchie d'oggi,

che riescono a sopportare ormai solo titoli solenni.

In taluni, anzi, trovi una religione così distorta

che passano sopra alle più gravi offese a Cristo

prima che alla minima battuta ironica

sul conto di un pontefice o di un principe,

soprattutto poi se entrano in gioco i loro privati interessi.

D'altra parte, uno che critica il modo di vivere degli uomini

così da evitare del tutto ogni accusa personale,

si presenta come uno che morde, o non, piuttosto,

come chi ammaestra ed educa? E, di grazia

, non investo anche me stesso con tanti appellativi

poco lusinghieri? Aggiungi che,

chi non risparmia le sue critiche a nessun

genere di uomini, dimostra di non avercela

con nessun uomo, ma di detestare tutti i vizi.

Se, dunque, ci sarà qualcuno che si lamenterà

d'essere offeso, sarà segno di cattiva coscienza

o per lo meno di paura. Satire di questo genere,

e molto più libere e mordenti, troviamo in san Girolamo,

che talvolta fece anche i nomi.

Io non solo non ho mai fatto nomi,

ma ho adottato un tono così misurato

che qualunque lettore avveduto si renderà conto

che mi sono proposto la piacevolezza piuttosto che l'offesa.

Né ho seguito l'esempio di Giovenale:

non ho mai smosso l'oscuro fondo delle scelleratezze;

ho cercato di colpire quanto è risibile piuttosto che le turpitudini.

Se poi c'è ancora qualcuno che nemmeno così è contento,

ricordi almeno questo:

che è bello essere vituperati dalla Follia

e che avendola introdotta a parlare,

dovevo rimanere fedele al personaggio.

 

(Erasmo da Rotterdam )

 

 

 

Ma quante persone Allegra..oppppsss allegre nel WEB.

con Band-con blog-con nomi reali come me-pagine FB e YT-ecc.

naturalmente stiamo avvertendo quelli che troviamo..

Non è certo molto normale denigrare chi porta Allegra come nome 

e tanto altro..e se chi si diverte porta lo stesso IP 

molte volte dal master oscurato con i tanti nick fatti per molestia.

- questa volta -sorrideranno in pochi-!

kiss..

 
 
 
 
 

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