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Da Repubblica...


Rosarno, caccia all'immigratoAggrediti e assediati nei casolariLa polizia è intervenuta per recuperare gli extracomunitari rimasti isolatiInquirenti ipotizzano 'ndrangheta dietro le violenze: i tre calabresi arrestati sono noti alle forze dell'ordine ROSARNO - Avanza l'ombra della 'ndrangheta sulle violenze scoppiate a Rosarno dove la tensione è ancora alta dopo gli scontri fra polizia, extracomunitari e cittadini. In mattinata, a Gioia Tauro, un immigrato è stato ferito, alle gambe e a un braccio, da colpi di fucile caricato a pallini, mentre un altro è ricoverato in ospedale in codice rosso (anche se non ci sono ancora particolari). Un altro immigrato, invece, è stato colpito a sprangate a Rosarno: "Mi hanno aggredito in otto e volevano ammazzarmi. Sono vivo per miracolo". Sono queste le ultime due vittime di quella che è diventata una caccia all'immigrato: centinaia di extracomunitari hanno lasciato Rosarno, quelli rimasti isolati nei casolari di campagna si rivolgono alla polizia per chiedere di essere presi e accompagnati nel centro dove vengono organizzati i trasferimenti. Intanto una delle ipotesi sui cui stanno lavorando gli inquirenti è che la n'ndrangheta abbia "cavalcato" la situazione: i tre rosarnesi arrestati sono infatti personaggi noti alle forze dell'ordine, due hanno precedenti e uno è figlio di un esponente di spicco della cosca Bellocco.La guerriglia urbana è esplosa giovedì dopo il ferimento di due immigrati a colpi di carabina ad aria compressa. Da allora è stato un susseguirsi di violenze arginate a fatica dalle forze dell'ordine. Una vicenda delicatissima seguita minuto per minuto anche dal quotidiano di cronaca locale onlineStrill.it. Intanto è cominciata la "fuga" degli immigrati africani, presenti in massa a Rosarno fino a pochi giorni addietro per lavorare negli uliveti e negli agrumeti della piana di Gioia Tauro. In centinaia hanno raccolto in fretta e furia i loro bagagli, quasi sempre buste stracolme di stracci, per salire sui pullman messi a disposizione dalle autorità per trasferirli nei centri di prima accoglienza di Crotone, Bari o della Sicilia. Il bilancio degli scontri è pesante: secondo fonti investigative, sarebbero finora 66 (una trentina di extracomunitari di cui uno aggredito stanotte, 17 abitanti del posto e 19 appartenenti alle forze di polizia). Il clima, dunque, resta teso. "La gente di Rosarno, che si fronteggia con gli immigrati, non è tutta rappresentata nel cosiddetto comitato dei cittadini, c'è anche qualcos'altro, qualcosa che sfugge al controllo" dice il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta. Mentre il segretario di stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, fa appello alla cessazione della violenza e denuncia le "gravi condizioni di lavoro" alle quali sono sottoposti gli immigrati.