ti ascolto

...come sempre?


... scrivo adesso ma è da ieri sera, quando ti ho letto che le tue parole mi girano in testa. Possibile che volessimo le stesse cose e in tanti anni non si sia stati capaci di dimostrarselo, di comprenderlo? Pensavo avessimo trovato un modo di comunicare, credevo l'avessimo fatto...sentivo le nostre anime così vicine...eppure non siamo stai in grado di restare insieme. Amavo anch’io  restare a casa, una buona cena, un disco complice e il nostro amore avrebbe fatto il resto…e il resto era il nostro mondo, piccolo, ritagliato a dovere dove viverci quel poco tempo, fino al prossimo viaggio, alla prossima mattina gelida nella quale ti avrei accompagnato all’aeroporto per poi risprofondare nell’assenza di te…nell’attesa disperata di una telefonata che sarebbe giunta nel cuore della notte, quando spegnendo il ricevitore mi sarei addormentata a fatica in un letto troppo grande senza te. Guardo le mie mani come si muovono veloci su questa tastiera... precedono i pensieri, viaggiano veloci come se parlassero ancor prima che io formuli una frase. Questo mi spaventa perchè riconosco lo stesso impeto di quando stavamo insieme. Correvo a casa dal lavoro per leggere una tua mail…e ti scrivevo sicura che queste poche righe ci facessero sentire vicini. E’ tardi… tutto questo mi fa male. La nostra vita è cambiata da quasi otto mesi. Che senso ha scriversi ancora? Che senso ha……