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dove sarai anima bella ..19 settembre 2049


ho aperto un vecchio scatolone, uno di quelli che non sai quello che contiene e hai quasi paura di scoprirlo, ma a quest'età la paura ha delle sembianze molto diverse, non salivo in soffitta da qualche anno, forse da quando ero rimasto solo, le soffitte sono dei nidi per i ricordi e a me bastavano quelli che avevo , non mi serviva altro dolore, ieri però in un libro caduto mentre lo spolveravo e me li guardavo tutti, ho trovato un foglio piegato in quattro e scritto a mano, l'aveva scritto lei e ho tremato al pensiero che ancora adesso riuscivo a sentirla al mio fianco mentre stavo reimmergendomi in lei, come se davvero fosse lì su quel divano ad invitarmi a sedermi ed amalgamarmi con i suoi pensieri, i più intimi, diventare noi invece che 2 entità separate, è la sensazione che più di ogni altra rappresenta per noi l'amore; non il sesso , non la fatica fatta insieme o la casa messa su a nostra tutela, non le tenerezze scambiate ne le litigate interrogative, si , interrogative, ci scambiavamo domande quando litigavamo cercando nell'altro l'impossibilità a rispondere, niente di tutto questo per noi somigliava all'amore più di quel momento sul divano a gurdarci negli occhi anche per ore facendo uscire ed entrare l'altro proprio dagli occhi, in silenzio, fino a quando uno dei due non appoggiava la testa sulla pancia dell'altro e iniziava a parlare, partendo da niente, e faceva uscire la sua sintesi, quel groviglio di parole intrecciate dagli sguardi di qualche minuto prima, e defluivano i pensieri ed erano cura dell'anima e fertilizzante per la vita, di entrambi. A volte al mattino dopo uno dei due faceva trovare all'altro sul tavolo la prosecuzione del discorso magari interrotto dalla passione, lo scriveva su un foglio come quello che era caduto dal libro, ecco perchè il tremore, ecco perchè oggi sono quì in soffitta a cercare le parole della nostra vita, mi è venuta un idea strana, di metterle su un supporto magnetico e di spedirle in rete dal digitale terrestre, su una pagia presa in affitto tanti anni fa per comunicare con i nostri figli, anche questa sarebbe una comunicazione, gli porterebbe la conoscenza di alcuni loro piccoli perchè, le risposte che non gli abbiamo saputo dare allora , perchè non si poteva spiegare cosa significava fondersi e forse non volevamo ferirli, con la nostra sublimazione del legame tanto particolare che avevamo creato, con il pudore di chi sa di vivere al di sopra dello standard emotivo controllato dai media, con la felicità mai eclatante e manifesta ma presente in ogni respisro , di questa casa e dei nostri gesti. Forse adesso che questi respiri sono affanno dimezzato, ora che la felicità ha il viso di una fine così vicina, mentre gli occhi si stanno chiudendo senza far più defluire i propri umori negli occhi di fronte, forse adesso avranno la bontà di leggere e ascoltare il loro cuore senza avanzare richieste. lo scatolne è questo ed è ora di togliere i sigilli e portarlo giù , che c'inciampino entrando alla ricerca del dolore inevitabile che li aspetta, non farò in tempo a trasmetterli ma dopo averli letti spero lo facciano loro, significa che avranno capito.