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anche un cuore pavido può gonfiarsi di coraggio


 Questo è un ritratto anomalo, da una parte ci sono i colori di un sentire profondo e illuminato , dall'altra una tela grigia incapace di assorbire quei colori sembra come pennellare acquerelli sulla pellicola d'alluminio; la passione rossa pennellata ad ampie strisce si riduce a goccioline intense, che seguono si una scia , ma sono lontane le une dalle altre, l'azzurro pieno di speranza dello sfondo segue la stessa regola appoggiandosi al rosso di prima, gli unici colori che vengono rappresentati simili a quello che vogliono rappresentare sono il verde e il giallo dei fili d'erba e dei fiori chegli si posizionano in mezzo. Non è un bel quadro , soprattutto per chi lo voleva diverso, c'è il rammarico di aver usato colori ed emozioni favolose ma di averle volute sul supporto sbagliato, per rendere sublime il proprio sentire c'è bisogno di strappar via quella pellicola che impermeabilizza la tavola , la tela , c'è bisogno della porosità giusta per permetterle di assorbire e nutrirsi di quei colori , di trasformarsi dall'idea astratta nella mente del pittore in fiaba emozionale e appagamento sensoriale, e così sia fatto. E' vero che l'artista deve scegliere da solo colori, tela, soggetti, ma anche chi guarderà l'opera e vorrà gustarla dovrà ripercorrere indietro le fasi della sua genesi , conoscere il contesto in cui l'artista si è formato, le sue storie d'amore, i lutti, le pene e le gioie del periodo subito precedente , questa conoscenza gli permetterà di avvicinarsi al sentire quello che il pittore ha sentito pennellata dopo pennellata, di partecipare alla sua soddisfazione e ai suoi sospiri di compiutezza nell'apporre firma e data su quell'opera, sintesi e ispirazione già di un'altra rappresentazione della sua anima.