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no, la mia mattina no,


quasi l'una ma il sonno è sparito, me lo sono bevuto insieme alla birra mentre discutevo del mio futuro, per un momento l'adrenalina ( o chi per lei) mi ha quasi fatto svenire, c'è un vortice di possibilità, implicazioni,modifiche  che è difficile non assorbire tensione , o meglio, è difficile gestirla la tensione. Bella proposta anche se nascosta, adesso devo cercarmi un commercialista o un consulente del lavoro che m'impedisca di autoinfliggermi una fregatura, è un attimo passare dalle rosee prospettive ad infilarmi in testa la corona di spine, e non posso neanche fondare una religione poi, già sfruttata come idea. Devo pensare al mio futuro e a garantire una eredità che non sia fatta di debiti, devo pensare , pensare, pensare , magari se faccio uno schemino trovo meglio le domande per il commercialista, e magari metto anche le crocette sulle risposte che potrebbero soddisfarmi, si perché come al solito faccio e decido comunque tutto io lo stesso, lui deve solo dirmi dove hanno seppellito le mine ma dall'altra parte devo portarci le mie gambe , sane possibilmente, dovrei prendere in mano il metal detector ma ... ma ....  dove cazzo ho lasciato le mie mie mani ????   ah, eccole , scorrono sulla tastiera e hanno uno sguardo di disapprovazione, continuano a saltellare sui tasti cercando di scrivere quello che viene loro impedito, ste rivoluzionarie c'erano quasi riuscite, fortuna che le ho riportate in riga, " si scrive solo quello che dico io, chiaro? ninte iniziative che portano poi a soffrire tutti quanti, incoscenti !!! "  Vorrei ceder alla tentazione e lasciarle libere , sarebbero meno contratte e danzerebbero sui tasti facendo defluire gli istinti, le passioni, scalze come vorrebbe qualcuno, aridaje allora! come se le mani sapessero danzare e se potessero essere imprigionate in un paio di scarpe, figuriamoci , io non porto mai neanche i guanti. Bé, buonatotte mani birichine, buonanotte dita impertinenti, buonanotte a tutte le entità fisiche o psichiche libere di sognare e di immaginare un futuro, anzi, "il"  futuro.