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ho dovuto scegliere, la presenza  costante per evitare che 50 anni di vita siano fonte di rimorso doloroso , come quando ti si suicida un figlio, come quando ti muore una persona cara senza averci fatto pace prima, non sarei in grado di sopportarlo quel dolore, allora ho scelto di sopportare questo,  la rinuncia a quello che poteva essere , rinuncia non cancellazione, rinunciare non significa rinnegare, significa ricordare guardando le fiamme del camino che guizzano, proiettare ricordi, scomporli e ricomporli per farne di nuovi neanche mai vissuti, rinuncia , meno dolorosa, meno straziante , magari è così solo per chi fa la riniuncia e risulta devastante per chi la subisce, ma c'è una vita piena di errori da tenere a galla, a qualunque costo , figuriamoci se la felicità non può essere sacrificata, l'ho fatto , ci ho rinunciato, ma non se ne parla di cancellare il passato , non ci si riesce con quello brutto figuriamoci con quello bello, dolce, che sta li accoccolato in fondo con un solo filo invisibile che lo collega al cervello, invisibile ma inattaccabile e indistruttibile.