Al Sole 24 GAY

No ai matrimoni, ma il Parlamento deve regolamentare i diritti glbt


Non possiamo dire che la sentenza della Corte Costituzionale sia stata una completa disfatta, certamente ha lasciato l'amaro in bocca a tutta la comunità lgbt.Ma nelle motivazioni della sentenza c'è un richiamo forte al Parlamento: "spetta il diritto di vivere liberamente una condizione di coppia ottenendone - nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge - il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri".Forse più un gioco allo scarica barile, ma in fin dei conti ancora tutto non è perso.Dalla Presidenza del Partito Gay Italiano però fanno sapere di non aver perso ancora le speranze e di avere a disposizione ancora alcuni assi nella manica qualora il Parlamento continuasse ad ignorare le ormai eterne richieste della comunità omosessuale italiana.Vai al portale di GAYssimo.itPer approfondire:IlSole24OreCorriere della SeraANSALa RepubblicaLa Stampa