reggaerasta blog

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INFORMAZIONI PERSONALI

Ops.. ho dimenticato a mettere un punto interrogativo al titolo di questa sezione! Hai pensato ti parlassi di me per capire un po' dove sei finito? Mi dispiace! Non so dirti chi sono.. che vuoi farci, non è una questione di timidezza nè di presunzione: non voglio essere troppo superficiale facendoti una descrizione fisica, ne' troppo profonda parlandoti dei più alti e nobili valori in cui credo. Potevo dirti quello che ho fatto fino ad oggi, ma che senso avrebbe? Che ne vuoi capire? Che t' importa se ho studiato, avuto amici veri, trovato il grande amore e frequentato corsi di tennis... Forse è più interessante, se veramente ti vuoi fare un' idea, che tu sappia cosa vorrò fare dopo. Non lo faccio per un semplice motivo: fra un po' avrò cambiato idea!
Quello che conta è cosa sto facendo in questo momento, sto qui seduta a scriverti i miei pensieri...
Quelli che scriverò in seguito, saranno ciò che la mia mano e la memoria riusciranno a catturare.. pensieri confusi... pieni di di contraddizioni e forse a prima vista anche un po' banali...Ma Veri...
e sarà quello che farò ogni volta che aggiornerò queste pagine... Un Bacio, apresto..Vivi

 
indie neo-head
 

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CAMPAGNA ANTI-TROLL

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Nel gergo di Internet,
e in particolare delle comunità
virtuali (newsgroup, forum,
mailing list o chatroom)
per troll si intende un individuo
che interagisce con la comunità
tramite messaggi provocatori,
irritanti, fuori tema, banali
 o semplicemente stupidi,
allo scopo di disturbare
gli scambi normali e appropriati.

 

"DOVUNQUE LA MENTE VAGHI" - BHAGAVAD GITA

Dovunque la mente vaghi, agitata e dispersa nella sua ricerca di soddisfazione esteriore, riportala dentro; addestrala a trovar quiete in se stessa.
 

"SE TU NON PARLI" - RABINDRANATH TAGORE

Se tu non parli, riempirò il mio cuore del tuo silenzio e lo sopporterò.
 

 

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"Cuore e mente" Ayya Khema

Post n°65 pubblicato il 29 Maggio 2007 da alternativeblog

In Pali,
il Cuore e la Mente
sono una sola parola Citta,
ma in italiano dobbiamo distinguere fra le due per chiarirne il significato.

Quando pensiamo alla mente, pensiamo al processo del pensiero e della comprensione intellettuale che deriva dalla conoscenza e dalla nostra capacità di mantenere la conoscenza e usarla.
Quando parliamo del cuore pensiamo alle sensibilità ed alle emozioni, alla capacità di rispondere col più intimo del nostro essere.
Anche se crediamo di dirigere la vita secondo il processo del pensiero, non è così.
Se esaminiamo la questione più Approfonditamente,
Scopriamo
conto che stiamo dirigendo le nostre vite secondo la sensibilità e che
il nostro pensiero dipende dalla sensibilità.

L'aspetto emozionale è di tale primaria importanza che sua purificazione è la base per una vita armoniosa, pacifica e anche per una buona meditazione.
Viviana Pozzo

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/05/07 alle 10:50 via WEB
ciao viviana, hai proprio ragione, la mente.. il cuore.. dovremmo guardare tutto da un'altra prospettiva più prospettica e incline al pensiero della meditazione.. allora si ke tutto avrebbe un significato profondo e meditativo al tempo stesso.. 6 proprio una Grande! mi ricordo ancora tu carta.. avevi scritto proprio così.. i tuoi pensieri diciamo pure molto "pensierosi" e meditativi mi fanno sentire ogni momento sempre di più la tua mancanza cara viviana pozzo..sai, ti vojo bene, l'arte meditativa ke ho intrapreso non mi permette di stare tanto a contatto con il riposo fisico.. è più una prospettica riformazione interiore quella ke ho intrapreso.. TI RICORDI QUANDO TI PARLAVO DI QUESTO VIAGGIO? nn potresti nemmeno immaginare come è qui! la vita è completamente diversa, MA SONO CONTENTO DI AVER INTRAPRESO QUESTO VIAGGIO MEDITATIVO.. c sentiamo presto via mail e via lettera, sai mi è più comodo perchè qua i pc nn funzionano bene e manca sempre la corrente!! torno tra qualke settimana comunque e appena arrivo voglio subito incontrarti di nuovo e ABBRACCIARTI FORTE FORTE. ciao Viviana Pozzo, a presto ti mando tanti baci, mi firmo come piace a te! Vedi? Mi rikordo ankora tutto di te! Quindi, Salud Ramesh! aspetto tus respuestas via mail ciao.
 
 
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Anonimo il 08/06/07 alle 11:15 via WEB
08/06/2007 Malcolm David Eckel "Capire il buddhismo" In libreria dal 14 giugno 2007 In breve Una breve introduzione, di facile e piacevole lettura, corredata di illustrazioni a colori, per saperne di più sul buddhismo. Il libro Capire il buddhismo costituisce una succinta, autorevole e accessibile introduzione a una delle grandi tradizioni religiose e culturali del mondo. Il libro è organizzato intorno a nove temi chiave: le origini e lo sviluppo storico, gli aspetti del divino, i testi sacri, le persone sacre, i principi etici, gli spazi sacri, il tempo sacro, la morte e l'aldilà, la società e la religione. Ciascuno di questi temi è arricchito con citazioni oppure con riassunti di testi storici, accompagnati da un commento d'autore che spiega il significato di ciascun testo o lo colloca nel suo contesto. Più specificamente, gli argomenti trattati in questo libro comprendono: le Quattro Nobili Verità; il Nobile Ottuplice Sentiero; le scritture mahayana e le opere tantriche; la Ruota della Vita; i buddha, i bodhisattva e i mandala; i concetti di arhant e siddha; i pellegrinaggi e i templi; le feste e i riti di passaggio. Approfondimento "Il buddhismo deriva il suo nome da Siddhartha Gautama, che è stato venerato dai suoi discepoli come il Buddha, ossia 'il Risvegliato', o 'l'Illuminato'. Nel giro di soli pochi secoli, il suo insegnamento si è diffuso in tutto il subcontinente indiano e in molte altre parti dell'Asia. Sebbene poi sia pressoché scomparso nella terra delle sue origini in quanto religione viva, il buddhismo ha comunque avuto un impatto profondo sulla vita religiosa e sullo sviluppo culturale al di fuori dell'India, dall'Afghanistan in Occidente alla Cina, alla Corea e al Giappone in Oriente, e nel Sudest asiatico dalla Birmania fino alle isole indonesiane di Giava e Bali. Oggi, il buddhismo è una componente vitale del panorama religioso dell'Europa e dell'America settentrionale." Autore Malcolm David Eckel è professore associato di Religione all'Università di Boston. Ha tenuto molte conferenze e lezioni in giro per il mondo e ha scritto diversi articoli su riviste accademiche. Ha pubblicato tra l'altro Jñanagarha's Comentary on the Distinction Between the Two Truths e To See the Buddha: A Philosopher's Quest for the Meaning of Emptiness. ........................................................................
 
 
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Anonimo il 08/06/07 alle 11:18 via WEB
COMPLIMENTI VIVIANA!! questo pensiero positivo mi piace assai ch
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 11:45 via WEB
Reggaerasta blog da oggi con nuovi contenuti extra x l'intrattenimento per tutte le età! da oggi nuovi spazi anke per i più piccoli con giochi favole storie a tema per pensare e capire meglio e con tutta la simpatia e meditazione di sempre! vieni a visitar tutte le novità! in commenti nuove versioni e nuove recensioni ti attendono! a presto! dal gruppo a rilievito informativo bloggersaudit SOLO X GLI ABBONATI!
 
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 11:46 via WEB
IL GATTO CON GLI STIVALI C'era una volta un vecchio mugnaio con tre figli, un asino, un gatto soriano e nemmeno un becco d'un quattrino. Vecchiaia e fatiche avevano logorato il corpo e la mente del mugnaio, tanto è vero che, giunto alla fine dei suoi giorni, divise i suoi averi tra i figlioli: - Al primo Arduino, lascio il mulino; al secondo, Alvaro, il somaro; e per te, Germano, non ho che il gatto.- Arduino ed Alvaro erano felici: - Io con il mio mulino e tu con il tuo somaro faremo società con servizio di consegna del macinato al domicilio dei clienti. Ci arricchiremo in pochi anni! - Rimasto solo, Germano, diede un'occhiata al gatto e si grattò la testa: - Io - gli disse - lo so che sei un buon gatto e ti voglio bene. Ma se davvero sei furbo come dicono, taglia subito la corda e lasciami solo con la mia miseria. Con quel che so fare io posso garantirti soltanto tre cose: freddo d'inverno, caldo d'estate e fame tutto l'anno. - Il gatto che fino a quel momento non aveva mai detto una parola a nessuno, gli strizzò l'occhio e cominciò a parlare: - Tu caro mio, devi solo fare due cose, procurarmi un paio di stivali ed affidarti al mio ingegno; altro che fame! Fra tre mesi saremo a Corte! - Il giovanotto, tutt'altro che convinto, fece spallucce e gli diede una lisciatina sulla groppa: - E bravo gatto! - esclamò - Allora sai anche parlare! - Il bisogno aguzza l'ingegno e scioglie la lingua anche ai gatti - rispose la bestiola. Faceva abbastanza caldo e Germano, senza ribattere parola, portò il suo mantello di panno al monte di pietà e col ricavato comprò gli stivali al gatto e si sdraiò all'ombra, con le dita intrecciate dietro la nuca ad aspettare gli eventi. Il gatto, grande cacciatore, si mise subito al lavoro e meno di un'ora dopo stringeva tra le grinfie un bel leprone. Senza perdere tempo, con il suo leprone in sacco, andò alla Reggia e si presentò al Re. Si prosternò ai piedi del trono e tirò fuori la lepre gridando: - Ecco Maestà: mi invia il mio signore e padrone, il Marchese di Carabas, con questo piccolo omaggio destinato al reale salmì...- Al Re che era un buon gustaio, non parve vero accettare il dono; ma chi era quel simpatico Marchese, mai sentito nominare? Boh! Anche sua figlia, la principessa Isabella era rimasta bene impressionata dalle parole del gatto. Il quale intanto, era già fuori a procurare un po' di cena per sé e per il padrone. E la mattina dopo, all'ora giusta, eccolo di nuovo a Corte, stavolta con quattro favolosi fagiani dorati: - Ti porto, o Sire, un modesto omaggio del mio signore e padrone, il Marchese di Carabas, per i reali arrosti. E il Re, a sfogliare il libro della Nobiltà nella vana ricerca di quello sconosciuto Marchese. E la bella Isabella, a sognare a occhi aperti un possibile matrimonio con un così generoso e sollecito suddito. Insomma, per farla corta, tutte le mattine per più di un mese, si ripeté a Corte la medesima scena del gatto con gli stivali latore di gustosissimi messaggi da parte del Marchese di Carabas, suo signore e padrone. Venne luglio, gran calura e grano maturo nei campi. Una mattina il gatto sapendo che il Re sarebbe uscito con la figlia per fare un giro rinfrescante sulla carrozza dorata, svegliò presto il padrone che dormiva sotto un pino e , tutto eccitato, gli gridò: - Presto, presto, padroncino, spogliatevi dei vostri stracci e immergetevi nel l'aghetto tra poco passerà di qui la carrozza reale! continua..
 
   
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Anonimo il 29/05/07 alle 11:47 via WEB
Ma io non so nuotare!- ribatté Germano allibito. - E via! - rispose il Gatto - Sapete bene che nel laghetto non c'è più di mezzo metro di acqua. Anzi dovete starvene seduto tenendo fuori solo la testa, perché nella vettura c'è anche la principessa Isabella. Poi corse incontro alla carrozza Reale e cominciò a gemere, a sbracciarsi, a chiedere aiuto: - Vi prego, Maestà, fate soccorrere il Marchese di Carabas, mio signore e padrone!... Alcuni malviventi lo hanno spogliato dei preziosi abiti e lo hanno buttato ad annegare nel lago. Il Re figurarsi, mandò subito paggi, coppieri, maggiordomi, ciambellani, consiglieri e tutta la cianfrusaglia del suo seguito al soccorso del suddito più generoso e nobile del regno, mentre due corrieri a cavallo, partivano verso la Reggia per prendere dal guardaroba reale il più sontuoso abito che potessero trovare. Isabella stava per svenire; ma quando le portarono dinanzi il pseudo Marchese tutto in ghingheri negli abiti reali, vedendolo così giovane, ben fatto e bello, se ne innamorò in un battibaleno e giurò a se stessa che ne avrebbe fatto il suo sposo. Il giovane salvato dalle acque, ringraziò Sua Maestà, rese omaggio alla regale figlia e prese posto nella carrozza dorata che proseguì il viaggio. Ma il gatto con gli stivali già la precedeva da parecchio. E lungo la strada ogni volta che incontrava dei contadini al lavoro nei campi, gridava loro, con voce insinuante: - Ehi buona gente, tra poco passerà la carrozza del Re; se vi domanderanno di chi è questa terra rispondete che è del Marchese di Carabas ... Non avrete da pentirvene... - E infatti, arrivata la carrozza, il Re si affacciava a chiedere: - Ma di chi è questa bella terra! - e i contadini, con un inchino: - E' del Marchese di Carabas, Sire. E il gatto avanti. Finalmente la bestiola arrivò al castello dell'Orco Ezechiele che era anche il padrone delle terre intorno, e chiese d'essere ricevuto. Eccolo dunque dinanzi all'Orco. Gran riverenza, destinato a solleticare la vanità del mostro. Infine l'ingenua domanda: - Ma è proprio vero Signor Orco, che lei è capace di trasformarsi in qualsiasi animale vivente?... C'è chi dice di si e chi dice di no. - L'Orco sbottò in una gran risata: - Vorrei proprio vedere chi dice di no! Guarda! - e dinanzi al misero gatto, mezzo morto di paura, ecco ergersi al posto dell'Orco un enorme leone. - Ba... Ba... basta! - gemé il Gatto - Son più che convinto e vedo benissimo che un orco grosso come lei può trasformarsi in un leone altrettanto grosso. Ma non avrebbe, nel suo catalogo di trasformazioni, qualcosa su scala ridotta? Sarebbe, per esempio, capace di diventare un piccolo topo di campagna?.. Altra sonora risata dell'Orcaccio ed ecco sulla gran poltrona saltellare un topino. Il gatto che non aspettava altro, gli fu addosso in un lampo e ... se lo divorò in due bocconi. Poi la nostra furbissima bestiola si volse a tutta la servitù con occhi dolci: - Tra poco - gridò - giungerà al castello la vettura dorata con il Re e il vostro nuovo padrone. Voglio che sian ricevuti con tutti gli onori e con un gran pranzo di gala. Insomma: quello stesso giorno furono anche decise le nozze tra Germano e Isabella. E il gatto? Oh, per se non volle quasi niente! Si tolse per sempre gli scomodi stivaloni, non rivolse mai più la parola a nessuno e tornò al suo mestiere di gatto di buona famiglia.
 
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 12:06 via WEB
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PELIS Dedicados a series de TV o películas de cine VARIOS Sin categoría determinada, miscelánea agould2 Fascinantes imágenes gardens De paseo por los más apacibles jardines bomberos Salvapantallas de Coches de Bomberos bubblet Un árbol en una burbuja funhouse Una habitación muy particular (Regquiere Open GL) dancer Completa coreografía multimedia virtual warning Para dar un buen susto a más de uno bboop Nuevas imágenes de Betty Boop artshow Pinturas que se pintan solas breakout Salvapantallas con el juego de los rompeladrillos candles Sugerencias decorativas usando velas (¡Tengan un extintor a mano!) cherokee Imágenes móviles con motivos naturales chinatw China en América cybgold ¡Hay que ver cómo avanza la técnica! rosasd Imágenes de rosas danesas fbubbles Burbujas como excusa para un colorista salvapantallas dinosaur Para viajar literalmente en el tiempo pasado lavalamp Fascinante y etéreo objeto misterioso haunted Animación de una casa embrujada giraffe2 Nuevas imágenes artísticas de alfombras hawaii Imágenes de este paradisíaco archipiélago poetry Algunos poemas en inglés scenic Buena colección de fotografías de la naturaleza tomars Imágenes sobre un hipotético viaje a Marte rainbw Diversas fotografías en las que aparece el Arco Iris fr2000 La selección francesa de fútbol, ganadora de la Eurocopa del 2000 simpson2 Nuevo salvapantallas de los Simpsons venice Visita Venecia, ahora que todavía se puede... ludwig Los castillos de Luis II de Alemania boxeo Salavapantallas de animación sobre un combate de boxeo canguros Ya no hay que ir a Australia para ver saltar a los canguros tangop ¿Apetece un baile? No es un baile cualquiera, es el Tango trainm Trenes y música country de viaje 3dscars Coches deportivos en 3d. Interactivo firework ¡Fiesta de colores en tu monitor durante todo el año! babyd Dancing Baby: Quizás el salvapantallas más popular de la Red black Momentos históricos protagonizados por personajes de raza negra corckb Salvapantallas con escritorio personalizado: calendario, agendas, relojes... elefants ¿Que no has visto volar a un elefante? ¡Pues mira, y no es Dumbo! ghouls ¿Qué ocurrirá en esa casa solitaria y abandonada? london Para dar un paseo turístico por Londres folgers ¡Menudo estrés va a pillar el camarero que trabaje en esta cafetería! smoking Para aquellos que aún dudan en quitarse del tabaco daveb Fotografías en blanco y negro realizadas por Dave Beckerman 2000 Algo así como 2.000 salvapantallas en uno ssanta Escenas Navideñas… mortad1 Salvapantallas humorístico de los genios del humor Mortadelo y Filemón mortad2 Más diversión con los personajes de Ibáñez mortad3 Otro salvapantallas dedicado a Mortadelo y Filemón sprited Colorista y musical salvapantallas aqua234 Un bonito acuario de peces tropicales para tu PC fsheep Un rebaño de ovejas que pasta por el campo snowy Nieva en un paisaje campestre ajaz Salvapantallas deportivo dedicado a este gran club de fútbol cuco Un Reloj de Cuco en tu escritorio flubber Salvapantallas de la película Disney, Flubber eqipto1 Admira la belleza de la escritura de los Faraones de Egipto harryp Dedicado a las novelas de Harry Potter gogh Otro salvapantallas de pintura. El pintor de los "amarillos" degas Otro pintor: "el pintor de las bailarinas" remb Rembrandt no es otro futbolista, este fue un genio de la pintura eiffel Fotos de la singular Torre de Eiffel vermeer Para deleitarse con las hermosas obras de arte de este genial pintor einst Documento del Premio Nobel de Física, A. Einstein. Fotos y voz originales gaudi01 Magnífico salvapantallas de Gaudí, realizado por www.elperiodico.com monet Pinturas del impresionista Monet leonardo Descubre lo que hizo Leonardo antes de pintar la sonrisa de la Mona Lisa dali Más genios de la pintura, el genio del surrealismo impres2 Otro excelente salvapantallas con temas de pintura impresionista ballet Escenas de ballet (dibujos) chessb Salvapantallas artístico con motivos de ajedrez anne Fotos artísticas de bebés cezan Conoce la obra de Paul Cézanne gracias a Internenes chagall2 INTERNENES te ofrece algunas obras maestras de este genio de la pintura agould Pinturas al pastel de esta artista 3Dart Salvapantallas con imágenes fantásticas agould2 Fascinantes imágenes artshow Pinturas que se pintan solas giraffe2 Nuevas imágenes artísticas de alfombras klimt INTERNENES te acerca la obra de Gustav Klimt poetry Algunos poemas en inglés ludwig Los castillos de Luis II de Alemania tangop ¿Apetece un baile? No es un baile cualquiera, es el Tango black Momentos históricos protagonizados por personajes de raza negra daveb Fotografías en blanco y negro realizadas por Dave Beckerman arabesc Trazados arabescos en 3D se crearán en tu escritorio pshaks Citas de Shakespeare con ilustraciones y música hieroib Símbolos jeroglíficos de la antigua cultura egipcia cwindows Hermosas cristaleras de iglesias cristianas abissi Ven a visitar esta galería virtual de arte con efectos multimedia
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 12:12 via WEB
ecco una storia in spagnolo per leggere e intendere meglio questa bellissima lingua! UN DRAGÓN PELIGROSO 1 Érase que se era, en un lejano lugar, una inquieta población angustiada de tanto esperar. Esperaban a que el dragón que rondaba la ciudad, se cansara de comer arroz y los quisiera devorar. Pero el dragón muy malvado no los quería escuchar y exclamó alborozado: -¡Menuda panchada me voy a dar! Las gentes huían espantadas, despavoridas abandonaban la ciudad, buscando cobijo en el castillo, deseando que el rey los pudiera salvar. Mas el anciano soberano no podía su sable empuñar. El dragón era una bestia enorme y él ya viejo para batallar. Pero por suerte su hija, la bella e inteligente Flor, calmó el llanto de sus súbditos y les prometió protección. Valiente como una espada, inteligente como Merlín, brava como una fiera, suave como el jazmín. Así era la hija del soberano, la Flor de aquel triste jardín que con sus mejores galas de palacio tuvo que salir Caminó pausadamente y recorrió el largo sendero que la llevaría hasta la gruta, terrible como el mismo infierno. La cueva era apestosa, pequeña, húmeda y marrón y olía a humo y a fuego. Horrorizada asió su zurrón -Aun puedo volver- pensó- Aun no todo está perdido. Puedo ocultarme en el bosque y decir que nada he podido. Tras mucho meditar, a las puertas de la caverna, el deber la volvió a arrastrar y el valor volvió a poseerla. Un primer paso dio, un pasito muy cortito. El umbral de la cueva atravesó y se sumergió en el abismo. Miles de sombras danzaban entre la oscuridad de la gruta. ¿Eran fantasmas o espectros, o eran hechizos de brujas? Los dientes le castañeteaban, el sudor le iba a inundar. Las piernas le temblequeaban y no podía respirar. -¿Hay alguien en la cueva? -se atrevió por fin a gritar. Por respuesta una llamarada del abismo comenzó a brotar. -¿Quien se atreve a estas horas a mi digestión interrumpir? ¡Como seas comestible de postre me vas a servir! Flor quedó paralizada. El miedo le impedía contestar, le impedía mover las piernas y correr para escapar. Así que se quedó en su sitio, rodeada de oscuridad, de olores nauseabundos y de frío y de humedad. Unos pasos se aproximaban, haciendo la cueva retumbar, a la hija de un soberano que estaba a punto de llorar. -¡Qué visita más estupenda! -exclamó el dragón al llegar. ¡Una jovencita tierna para la hora de merendar! Tenía las horas contadas. ¡Flor lo sabía muy bien! O su terror espantaba o se la comería con miel. -¡Traigo un presente de mi padre! dijo intentándose relajar- Es para que te diviertas y no quieras atacarnos más. -¿Qué presente ese tan maravilloso que puede él solo lograr que un dragón apestoso no quiera humanos matar? ¿Es acaso una pócima que preparaba el mago Merlín, o un prodigio de otros mundos que aun están por descubrir? Algo muy fabuloso me deberás entregar, si quieres realizar el milagro de convertir la maldad en bondad. El dragón escudriñaba el bolso de la pequeña Flor, intentado descubrir el artilugio oculto en el interior del zurrón. -Si me ofrecieras una silla, y un caldo o un tentempié, ya más tranquila te mostraría el presente que te anuncié. El dragón escupió fuego, un poco antes de aceptar, para indicarle a la niña que con él no se debe jugar. Así que Flor y un dragón peligroso, por un oscuro corredor echaron a andar. El se relamía en silencio, ella no dejaba de temblar. Por fin alcanzaron una estancia, con una silla, un perol y mucho hollín y con las paredes mugrientas y con un asqueroso candil. -Esa perola que hierve- dijo el dragón escupiendo sin parar- está aguardando por una niña que Flor bien se podía llamar -Aguarda no te apresures- dijo la joven secándose el sudor- pues cuando te entregue mi regalo ya no querrás cometer tal horror. Desearás una sopa jardinera, con guisantes, zanahorias y una col y me invitarás a un buen plato y después lavarás el perol. Muchas dudas abrigaba, el perversísimo dragón, de que un simple regalo lograra cambiar su brutal condición. Mas la intriga le carcomía y le cortaba la respiración y cuando quería vomitar llamas solo le brotaba un fastidioso vapor. -¡Vamos al grano niña! ¡Qué ya no me puedo aguantar! ¡A ver ese artefacto precioso que me vas a regalar! Flor ocupó la silla, cercana al sucio perol y con calma simulada, sacó el regaló del zurrón. 4 Un rectángulo de piel en su regazo acomodó. Tenía pastas y hojas. Era un libro ¡Si, señor! ¡Grrrr!- rugió el dragón enfadado contemplando la traición.- ¿Con esta birria de regalo intentabas calmar mi mal humor? Pues ahora estoy hecho una fiera, estupidísima Flor, y como el agua está aun hirviendo, te voy a sumergir en el perol. La niña aterrorizada, abandonó la silla de un salto. Busco por los alrededores un lugar donde ponerse a salvo. Pero la caverna maldita estaba muy bien diseñada. ¡Ningún rincón donde ocultarse! ¡Ninguna rendija! ¡Nada! Solo le restaba hablar si quería salvar el pellejo, intentar convencer al dragón, dejarlo con palabras perplejo. -¡Escucha, amable dragón! Escucha lo que te digo. El regalo que te traigo es digno de estar contigo. Es un maravilloso libro de cuentos de tus congéneres entregado a mi padre por un duende muy sui generis Era un duende peligroso porque tenía dos cuernos y lucía un extraño rabo y aborrecía los cuentos. En premio a la ayuda que mi padre le había prestado, le entregó este excelso volumen que contagia paz al ojearlo El humeante dragón arrancó el libro a la niña y las páginas pasó calmando un poco su ira Pero cuando remató este sencillo ojeo, otra vez se enfureció y berrreó como un poseso. -¡Las fotos son muy bonitas! ¡Mas a mi no me gusta leer! Y aunque hable de otros dragones, es muy gordo ¡Jamás lo terminaré! Flor pensó muy aprisa. Su mente comenzó a trabajar y con una amplia sonrisa, se precipitó a declarar: -No te preocupes por eso. Yo no tengo nada que hacer. ¡Te ofrezco mis servicios! ¡Estos cuentos te puedo leer! El dragón se lo pensó un rato. No era fácil de convencer, o bien escuchaba el relato, o se comía a Flor de una vez. -¡Bien, pienso que no hay problema por demorar la comida, sino me gusta el relato de un bocado te meto en mi tripa. -¡Glup!- dijo Flor asustada. Como el cuento fuera un rollo No tendría escapatoria ¡Y estaría acabada! Haciendo acopio de fuerzas, la garganta aclaró, se pasó la mano por la frente y puso dulce la voz. Con una sonrisa en los labios y una lágrima en el corazón, abrió la portada del libro. Esta historieta leyó. continuae..
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 12:14 via WEB
UN DRAGòN DEPISTADO Érase que se era un dragón muy despistado. De tan despistado que era siempre andaba extraviado. Un día que se perdió, en el bosque de las hadas, a un enano se encontró que le llamaban Tragaldabas Tragaldabas tenía hambre, como era costumbre en él e iba cantando enfadado: -¿Quién podrá darme de comer? El dragón muy despistado, sin verlo lo rebasó, hasta que escuchó un alarido tan bruto que lo sobresaltó. -¡Maldito dragón despistado! ¡Me has pegado un pisotón! Si no fuera porque tengo hambre me vengaría ¡Por mi honor! -Lo siento- dijo extrañado, el gigantesco dragón, al ver como un enano osaba alzarle sin temor la voz- Soy un dragón despistado y siento haberte dado un pisotón pero no han derecho a que me hables en ese tono bravucón. No olvides que eres enano y yo un gigantesco dragón y te puedo lanzar una llama y dejarte hecho un tizón. -¡Caray con el dragoncito!- murmuró Tragaldabas.- Hay que hablarle despacito no vaya a ser que el maldito me suelte una buena patada. -Estimadísimo dragón, se presenta Tragaldabas, el enano más tragón pero de buen corazón y amigo de todas las hadas. El despistado dragón quiso a su vez presentarse pero su memoria falló y aunque lo intentó e intentó, de su nombre no consiguió acordarse. -¡Menudo un problemazo que tiene este dragón! No acordarse de su nombre, ni del lugar donde nació. Amadísimo amigo, creo os puedo ayudar. A cambio de mis servicios, este manjar me habréis de asar. -Querídisimo Tragaldabas, ¿es acaso eso verdad? ¿Me acordaré de mi nombre de mi origen, de mi hogar? -¡Eso está hecho, muchacho! No olvides que soy genial. Utilizando mis contactos, nada me puede fallar. 2 Y Tragaldabas se frotaba las manos saboreando ya el manjar mientras llamaba a gritos al inspector del lugar. Una hormiga muy ufana, muy pequeña y muy sagaz, se presentó ipso facto y se prestó a colaborar. -¡Soy de la policía! Inspector para más aclarar. Jamás se me escapa nada de lo que sucede en este lugar. Tragaldabas y la hormiguita cuchicheaban sin parar. El dragón despistado, afinaba el oído para escuchar. Cuando acabó el parlamento, el inspector a todos saludó, llevándose la mano a la frente y en un periquete desapareció. -¡Todo está arreglado!- Tragaldabas declaró- Dame solo unos minutos y aunque no te lo creas mucho, tu problema se acabó. -¡Es estupendo, genial! gritaba el dragón despistado- ¿Qué pócima inventará, o que conjuro formulará, o a que magia invocará, para que este agradecido dragón, de una sola lección deje de ser despistado? -¡Tragaldabas en acción es de lo mejorcito del barrio! Acerca tu cuello a mi y verás como por fin tus dificultades habrán terminado. Así lo hizo el dragón, expectante y emocionado, aguardando por la magia que le había asegurado. Mas nada de magia brotó de manos de Tragaldabas y lo único que pasó es que al cuello le colgó una placa de hojalata. -¿Qué es esto? -gritó el dragón espantado por el colgante- ¿Es esta la solución de este enano repugnante? -Así es, señor dragón. La hormiguita me ha contado que tu nombre es Ramón que provienes del Japón y todo está ahí apuntado. -¡Esto no es magia ni es nada! ¡No pienso hacerte un asado! ¡No recuerdo como se hacen las llamas! ¡ Aun sigo siendo despistado! Y así se marchó Ramón, abandonó el bosque de las hadas en dirección a Japón, con una placa en el corazón e insultando a Tragaldabas
 
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Anonimo il 29/05/07 alle 12:17 via WEB
JOSÉ MARTÍ A LOS NIÑOS QUE LEAN "LA EDAD DE ORO" Para los niños es este periódico, y para las niñas, por supuesto. Sin las niñas no se puede vivir, como no puede vivir la tierra sin luz. El niño ha de trabajar, de andar, de estudiar, de ser fuerte, de ser hermoso: el niño puede hacerse hermoso aunque sea feo; un niño bueno, inteligente y aseado es siempre hermoso. Pero nunca es un niño más bello que cuando trae en sus manecitas de hombre fuerte una flor para su amiga, o cuando lleva del brazo a su hermana, para que nadie se la ofenda: el niño crece entonces, y parece un gigante: el niño nace para caballero, y la niña nace para madre. Este periódico se publica para conversar una vez al mes, como buenos amigos, con los caballeros de mañana, y con las madres de mañana; para contarles a las niñas cuentos lindos con que entretener a sus visitas y jugar con sus muñecas; y para decirles a los niños lo que deben saber para ser de veras hombres. Todo lo que quieran saber les vamos a decir, y de modo que lo entiendan bien, con palabras claras y con láminas finas. Les vamos a decir cómo está hecho el mundo: les vamos a contar todo lo que han hecho los hombres hasta ahora. Para eso se publica La Edad de Oro: para que los niños americanos sepan cómo se vivía antes, y se vive hoy, en América, y en las demás tierras; y cómo se hacen tantas cosas de cristal y de hierro, y las máquinas de vapor, y los puentes colgantes, y la luz eléctrica; para que cuando el niño vea una piedra de color sepa por qué tiene colores la piedra. y qué quiere decir cada color; para que el niño conozca los libros famosos donde se cuentan las batallas y las religiones de los pueblos antiguos. Les hablaremos de todo lo que se hace en los talleres, donde suceden cosas más raras e interesantes que en los cuentos de magia, y son magia de verdad, más linda que la otra: y les diremos lo que se sabe del cielo, y de lo hondo del mar y de la tierra: y les contaremos cuentos de risa y novelas de niños, para cuando hayan estudiado mucho, o jugado mucho, y quieran descansar. Para los niños trabajamos, porque los niños son los que saben querer, porque los niños son la esperanza del mundo. Y queremos que nos quieran, y nos vean como cosa de su corazón. Cuando un niño quiera saber algo que no esté en La Edad de Oro, escríbanos como si nos hubiera conocido siempre, que nosotros le contestaremos. No importa que la carta venga con faltas de ortografía. Lo que importa es que el niño quiera saber. Y si la carta está bien escrita, la publicaremos en nuestro correo con la firma al pie, para que se sepa que es niño que vale. Los niños saben más de lo que parece, y si les dijeran que escribiesen lo que saben, muy buenas cosas que escribirían. Por eso La Edad de Oro va a tener cada seis meses una competencia, y el niño que le mande el trabajo mejor, que se conozca de veras que es suyo, recibirá un buen premio de libros, y diez ejemplares del número de La Edad de Oro en que se publique su composición, que será sobre cosas de su edad, para que puedan escribirla bien, porque para escribir bien de una cosa hay que saber de ella mucho. Así queremos que los niños de América sean: hombres que digan lo que piensan, y lo digan bien: hombres elocuentes y sinceros. Las niñas deben saber lo mismo que los niños, para poder hablar con ellos como amigos cuando vayan creciendo; como que es una pena que el hombre tenga que salir de su casa a buscar con quien hablar, porque las mujeres de la casa no sepan contarle más que de diversiones y de modas. Pero hay cosas muy delicadas y tiernas que las niñas entienden mejor, y para ellas las escribiremos de modo que les gusten; porque La Edad de Oro tiene su mago en la casa, que le cuenta que en las almas de las niñas sucede algo parecido a lo que ven los colibríes cuando andan curioseando por entre las flores. Les diremos cosas así, como para que las leyesen los colibríes, si supiesen leer. Y les diremos cómo se hace una hebra de hilo, cómo nace una violeta, cómo se fabrica una aguja, cómo tejen las viejecitas de Italia los encajes. Las niñas también pueden escribirnos sus cartas, y preguntarnos cuanto quieran saber, y mandarnos sus composiciones para la competencia de cada seis meses. ¡De seguro que van a ganar las niñas! Lo que queremos es que los niños sean felices, como los hermanitos de nuestro grabado; y que si alguna vez nos encuentra un niño de América por el mundo nos apriete mucho la mano, como a un amigo viejo, y diga donde todo el mundo lo oiga: "¡Este hombre de La Edad de Oro fue mi amigo!"
 
GDTeo
GDTeo il 30/05/07 alle 13:15 via WEB
bellissimo il tuo blog
 
 
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Anonimo il 30/05/07 alle 14:31 via WEB
Grazie GDTEO! come ti kiami? cm hai conosciuto il mio blog? cmq mi ha fatto piacere ricevere 1 tuo commento! torna a trovarmi quando vuoi, aspetto altri tuoi comments, Viviana Pozzo =)
 
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Anonimo il 30/05/07 alle 14:33 via WEB
(&#773;_&#773;_&#773;_&#773;(&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;_&#773;() &#1706;ÿ
 
 
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Anonimo il 30/05/07 alle 14:34 via WEB
Nn viene il disegno! va be, tvb fantastic your blog!
 
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Anonimo il 31/05/07 alle 18:27 via WEB
Hola Viviana, si quieres practicar tu español, te invito a que entres en mi blog. Nos vemos, adios.
 
 
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Anonimo il 02/06/07 alle 13:34 via WEB
Hola, soy Viviana, gracias por tu visita y por tu comentario, yo estoy estudiando espanol de un poquito, me he hecho mucho placer recibir tu comientario, hasta luego, nos vemos Vivi
 
stella007d
stella007d il 02/06/07 alle 13:33 via WEB
Nel West Country, in Somerset, Devon e Hereford, insomma in tutta l'Inghilterra rurale, i pubs servono uno dei migliori pranzi mai inventati, incredibilmente semplice, rustico e facile, ma che può essere memorabile nelle condizioni giuste. The Cooking of the British Isles, Time-Life Books È quanto scriveva Adrian Bailey nel 1969 sul celebre Ploughman's Lunch, il tipico pasto inglese nel pub. Le parole stesse (ploughman significa agricoltore) evocano immagini bucoliche di vita di fattoria di un'epoca passata, in cui i contadini in camiciotto sedevano nei campi per consumare un po' di pane e formaggio e una bottiglia di birra locale, umile festa per una mattinata di fatiche. Oggi che il contadino è scomparso, sostituito dal trattore, sopravvive perlomeno il suo pranzo. Da dove nasce questa grande tradizione britannica? Prima di scavare più a fondo nei miti della "dolce Inghilterra", occorre guardare la realtà. Le frotte di contadini robusti possono tornare per il momento dietro le quinte, giacché il Ploughman's Lunch è stato inventato solo a fine anni Cinquanta. Non sappiamo ancora per certo chi abbia coniato quest'espressione; il candidato più probabile è qualche membro del F. A. B., il Flour Advisory Board, nel 1956, o dell'English Country Cheese Council, o ancora uno dei copywriters della loro agenzia di pubblicità, W. S. Crawford. Chiunque sia stato, Ploghman's Lunch è stato un trionfo della pubblicità generica. Ha aperto all'industria alimentare un mercato nuovo e vasto e ha trasformato il pub inglese da semplice dispensatore di birra a posto dove si può mangiare. I buoni formaggi inglesi Tornando al contadino di prima, è chiaro che a pranzo qualcosa mangiava, con buona probabilità pane e formaggio, magari prodotti sulla terra che coltivava. Se c'era anche una cipolla, come oggi sotto forma di cipolline sottaceto, la mangiava cruda come una mela. Era un pasto semplice che non aveva un nome particolare finché non arrivarono gli esperti di marketing, anche se in alcune zone del paese i contadini avevano l'abitudine (che chiamavano mid-yoking) di fare una pausa a metà mattinata e mangiare qualcosa. Ma è più probabile che l'inventore del Ploughman's si sia ispirato alla campagna "la birra è meglio" lanciata dall'Association of Brewers and Licensed Retailers nel 1933, una delle più lunghe campagne generiche di sempre, condotta fino al 1970 con manifesti che mostravano una pinta di schiumosa birra e un piatto di pane e formaggio. Nel settembre del 1955, con il modesto budget di 50.000 sterline l'anno, l'English Country Cheese Council decise di convertire una generazione cresciuta in un periodo di scarsità e razionamento alla bontà dei formaggi inglesi, precisamente i nove formaggi regionali, primi tra tutti Cheddar e Cheshire, seguiti da Red Leicester, Double Gloucester, Stilton, Lancashire, Wensleydale, Derby e Caerphilly. A partire da una serie di iniziative e degustazioni regionali in cui il locale sindaco era immancabilmente l'ospite d'onore per suscitare l'interesse della stampa, la campagna si fece via via più capillare. Nel 1960 si passò alla promozione dei singoli formaggi con brevi spazi pubblicitari alla televisione locale, al cinema e sulle riviste femminili. Il Council puntava ora su alberghi e ristoranti e soprattutto sui pub. Alan Jenkins, nel libro Drinka Pinta sull'industria casearia pubblicato nel 1970, scrive che fu allora che vennero organizzati incontri per illustrare il famoso Ploughman's Lunch. "Per l'oste", si spiegava, "può essere molto remunerarivo servire il Ploughman's Lunch; due once di formaggio, un po' di burro, del pane crostoso e guarnizioni di lattuga, pomodori e sottaceti costano in tutto uno scellino e sei pence". Tutto questo "per un pasto che i clienti saranno contenti di pagare due scellini e sei pence", il prezzo stabilito nel 1969, pari a circa 1,40 sterline di oggi considerando l'inflazione. Forse anche prima che i pub dessero da mangiare, quando i loro frequentatori potevano portarsi i panini da casa, alcuni osti si rendevano conto di quale occasione perdevano. Comunque, per loro il Ploughman's fu una vendetta. I loro padroni di casa, i grandi birrai, disponevano dei muri, dei tavoli e di un'infinità di materiale nei punti vendita per alimentare la crociata. Il Cheese Council lanciò altresì una serie di film educativi, mentre fuori dai pub cresceva il "partito del vino e del formaggio", non una fazione politica ma "una forma popolare e economica di divertimento per i giovani e le istituzioni benefiche", scrive Jenkins. E nel frattempo le casalinghe venivano sedotte dalle manifestazioni che si tenevano al Dairyland Theatre. Falsificazione perfetta del passato Nel giro di dieci anni pressoché tutti i pub del paese offrivano un Ploughman's a pranzo. Negli anni Settanta solo il 10 per cento dei pub dava da mangiare qualche piatto caldo e ci volle un po' prima che la marea crescente di "pollo in insalata" e "scampi e patatine" desse qualche preoccupazione a fornai e produttori di formaggio e di sottaceti. Qua e là il Ploughman's, o magari il Ploughperson's nei locali non sessisti, assunse altre forme. C'era il French Ploughman's, con formaggi o pâté francesi, lo Huntsman's, con bue freddo e pane, e The Fisherman's, a base di pesce o frutti di mare. Oggi esiste perfino una versione definita Porsche of Ploughman's che propone quattro formaggi inglesi, una "ciabatta" calda e olio d'oliva! Nel maggio del 1983, quando ormai questo pasto al pub sembrava esistere da sempre, non meno inglese della birra tiepida e del cricket, uscì nei cinema un film intitolato The Ploughman's Lunch, una storia in realtà piuttosto enfatica su alcuni arrivisti dei media francamente odiosi nella Gran Bretagna della signora Thatcher. Il titolo si spiega con una breve apparizione di un piatto di pane, formaggio e sottaceti. Uno dei personaggi, un dirigente di un'agenzia pubblicitaria, svela le origini del Ploughman's sostenendo che si tratta di "una falsificazione assolutamente perfetta del passato". È senz'altro una metafora intelligente che mostra come un'invenzione tanto recente possa tramutarsi in una tradizione perenne senza che nessuno se ne accorga. Con tutto ciò, è probabile che The Ploughman's abbia aiutato non pochi pub rurali a sopravvivere al declino della popolazione locale e svolto un ruolo importante nell'aumento del consumo annuo di formaggio. Oggi gli inglesi mangiano nove chilogrammi di formaggio pro capite contro i quattro dell'anteguerra, anche se a beneficiarne sono stati i produttori di formaggio industriale, in quanto di solito i pub sono di proprietà di grandi birrai che acquistano in blocco. Di recente si è verificata una rinascita dei formaggi artigianali di produzione locale, che non ha però coinvolto la maggior parte dei pub. Quest'estate il British Cheese Board si propone di migliorare le cose con un concorso per il "Ploughman's dell'anno" e senza dubbio c'è molto da fare: troppo spesso si mangia lo stesso pane stantio, una misera fetta di cheddar industriale, qualche sottaceto e alcune foglie di lattuga vecchia, il che è abbastanza
 
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TI AMO

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

~ Kahlil Gibran ~


Ho scelto te

Nel silenzio della notte, 
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento, 
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose, 
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte, 
io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore, 
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore, 
io ho scelto te.

~ S. Lawrence ~

Quando ti chiedi cos'è l'amore, 
immagina due mani ardenti 
che si incontrano, 
due sguardi perduti l'uno nell'altro, 
due cuori che tremano 
di fronte all'immensità di un sentimento, 
e poche parole 
per rendere eterno un istante.

~ Alan Douar ~
Amore

 

EAU DE TROLL

"NON C'È FUOCO" – DHAMMAPADA

Non c'è fuoco che bruci come la passione, non c'è possessione che sconvolga come la rabbia, non c'è rete che intrappoli come l'autoinganno, non c'è fiumana che travolga come la sete di sensazioni.
 
 

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