energia alternativa

11 marzo


GLIELO DEVOApollo è nato fra le mie braccia due giorni prima che morisse mia madre, nella mia vita capita spesso così, siccome non ho memoria, per non sbagliare faccio una cosa bella e una brutta insieme, di solito una delle due è indimenticabile, questa volta tutte e due. E' un cavallo grande, di una bellezza commovente, coraggioso e cialtrone. E' mio. Abbiamo imparato a non farci male, (nel suo caso a non uccidermi), ad avere fiducia, a non avere paura. La prima volta che sono salita sulla sua schiena era terrorizzato e scappava da tutte le parti e io con lui. La seconda lo ero io. E' cresciuto con me, io riconosco il suo odore e lui il mio passo. E' un cavallo geloso e quando sono nei paraggi devo stare con lui, nitrisce quando mi allontano e appena arrivo mi schiaccia da qualche parte, contro il suo petto, contro un muro, sulla spalla, a lui non importa, a volte a me si, ma amo la sua irruenza e la sua impazienza. Quando entriamo in gara è come se andassimo in guerra, siamo bardati, concentrati, nervosi e insieme contro tutto. Di solito non si fa così, ma questo è il nostro modo. Avevo un cavallo più freddo ed educato, prima di lui, e vincevo sempre. Con lui non vinco mai, ma conosco ogni suo movimento, le sue incertezze, le nevrosi, e lui le mie. Siamo un'unimente e lui è quella dominante. E' questa la nostra magia, non io che ho addestrato lui nel corso degli anni, ma lui me.