energia alternativa

Achille piè veloce, Xanto il suo destriero a rotelle e Ulisse


- Portami in terrazza -Ulisse aprì, il freddo li salutò, Achille si lasciò mettere lo scialle in testa, sembrava una suora diabolica.- Non venivo qui da tanto - Achille avviò Xanto. Iniziò a girare in tondo canticchiando con voce da vecchio grammofono una marcia circense. Ulisse era preoccupato perchè l'amico si stava inzuppando e tossiva, tra un ritornello e l'altro. Ma non disse niente.Dalla cima del cedro due merli videro la sarabanda di Achille e scesero sul terrazzo. Saltellavano guardando quello strano essere: non era dritto e veloce come i pericolosi umani, ma neanche immobile come un albero. Una pietra danzante, un uccello-uomo, o un albero con le ruote? Piano piano, iniziarono a inseguirlo, si avvicinavano e scappavano con brevi voli non appena lui gli puntava contro. Achille lanciò un urlo rauco di gioia. Pioveva scrosciando, ma Xanto e i piccoli fantasmi neri continuavano a rincorrersi sul terrazzo. Finchè un tuono più forte fece volare via i due merli. Lo sguardo di Achille li seguì fino alla cima del cedro, e poi su un tetto, fin quando scomparvero in un velo di nebbia. Xanto cigolava esausto per la corsa, una gomma mezza sgonfia. -Piove Achille, ti prego, rientriamo.-Un vero amico – disse Achille, guardandolo da sotto quel buffo scialle – deve saper consolare, ma anche saper accettare la disperazione e la lontananza. Ho il campanello con me, se avrò bisogno ti chiamerò. E ora basta, non riesco più a parlare. Senti questi versi.Achille alzò la testa verso l'alto e chiuse gli occhi.Stare sdraiato è per me naturaleAllora il cielo e io ci parliamo davveroE sarò utile il giorno che sarò sdraiato per sempreFinalmente gli alberi mi toccherannoI fiori avranno tempo per me-Torniamo in casa – disse Ulisse – ti prego.Lasciami qui, non mi sento solo. Va bene Achille. Quando ci vediamo?Non lo so. Guardami negli occhi. Vattene.E' un libro bello, è Benni, l'ho amato perchè parla di diversità e di dignità, di amicizia e dolore e bellezza. L'ho amato perchè me l'ha regalato un amico che si occupa di bambini speciali e perchè tante volte mi sono sentita Achille, e quando è stato, di sentirmi malata e deforme, la poesia è finalmente entrata dentro di me.