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Un po' di.. NULLA!


Oblio, senso di vuoto più imparticolato… poche parole per distruggere, annientare un sogno.
La costruzione di un periodo della propria vita si rivela in tutta la sua fragilità, il castello di carte da gioco che crolla al minimo soffio d’aria, al più piccolo spostamento di materia apparentemente inesistente. Basta veramente poco, un semplice verso gutturale suonato per gioco, a rendere evidente la precarietà degli stati idealmente più consolidati. Una rapida, lunga, istantanea caduta verso il suolo… no, ancora più giù, se possibile, sommerso dal dolore più lancinante, acuto e pungente, dal realizzare di aver in mano solo sabbia… quella con cui avevo costruito i miei mattoni. Sabbia che si separa in aria velocemente… centinaia, migliaia di minuscoli granelli, di un passato eroso, portati a giro da colpi di vento, danzanti al ritmo di rabbiosi mulinelli, caduti nel silenzio. Ed in mano non rimane più nulla… ancora vuoto a testimoniare l’inconsistenza di ciò che può essere. Il dolore per la realizzazione di aver vissuto un’illusione. L’annientamento della propria essenza, il sentirsi soli nella solitudine, lontano da qualsiasi punto di riferimento, esposto alla furia dell’ignoto che assale obnubilando ogni pensiero, riimpastando le idee per crearne una gran massa di incomprensione.Là, isolata, al nucleo di questa matassa di scariche elettriche impazzite, la percezione di nulla… di un nulla che investe ogni cosa pensabile, relativizzando una vita di possibili occasioni.