Creato da Cirskizzo il 14/02/2008

4l7i & 3as5i

...parole sedute sull'altalena dei pensieri...

 

 

Alla fine...

Post n°5 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da Cirskizzo
 


..mi domando, a cosa vale prendersi tanto sul serio?
Avere un cervello così raffinato, crearsi tanti mondi, tante vite, tanti io.
Per cosa? A quale scopo?
Forse quello di elucubrare sotto un cielo stellato col mero fine di tener caldo qualche neurone?
Siamo solo animali. Esseri biologici. Fallibili. Esauribili. Decomponibili. Scomponibili. Immobili.
Sensibili.
Già... sensibili.
Nel senso che sentiamo il peso delle nostre scelte. Nel senso che sentiamo la vacuità delle nostre scelte. Nel senso... quale senso?
Io sento. Io sono?
Altre elucubrazioni. In una gabbia incessante di sensazioni. Nella cella asfittica dei dubbi. Ammanettato dal tormento. Chiuso dal panico. Strangolato dalle domande. Steso dai dubbi.
Io sento.
Ed intorno si muore..

 
 
 

Corto circuito

Post n°4 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da Cirskizzo
 

Giuliano Ferrara ha tanto carattere da non andare mai in riserva. Ignora la gran parte del genere umano, ma ama indistintamente tutti gli embrioni che ne costituiscono l’ampia radice. Elogia la guerra a Oriente e a Sud del nostro Occidente.
Non si lascia commuovere dalle vittime collaterali dei bombardamenti
che di solito muoiono al centro dei bombardamenti. Ma è capace di
singhiozzare in memoria delle blastocisti disperse. E’ contrario all’aborto. Ci farà una intera campagna elettorale, maneggiandolo in esclusiva come se il resto del mondo si divertisse a praticarlo.

Giuliano Ferrara ha un suo labirinto psicologico
che un recente corto circuito ha reso materno verso i bambini non nati,
pur mantenendolo indifferente a quelli veri e qualche volta addirittura
ostile ai corpi delle donne adulte che contribuiscono più di lui a
fabbricarli. E’ una ostilità che condivide con altri
naufraghi del semplice volersi bene, amare, toccarsi, godere,
fronteggiare il dolore della vita, talvolta procrearla, che sono
altrettanti maschi adulti e illibati come il cardinale Tarcisio Bertone o sua Eminenza Camillo Ruini. I quali hanno saputo abituarsi allo scandalo della fame nel mondo,
ma non al corpo nudo di una donna. Che di solito intravedono persino al
cinema, magari intrecciato alla geometria non altrettanto impura di un
corpo maschile che suda, come quello di Nanni Moretti, che arranca, che soffia, che si aggrappa, mentre risuonano tutte la campane dell’immaginazione, ai poveri capezzoli di Isabella Ferrari. Senza neppure supporre che sia proprio quella (anche in una circostanza così comica) la più promettente musica della vita.
La quale chiede accoglienza e consapevolezza. E non il rigore chimico
di una antica religione fondata sulla vendetta prima che sul perdono,
tramandata nel sangue. Da maschi adatti a lapidare donne, innalzare
primogeniti, vincere elezioni.


Per Vanity Fair, 20 febbraio 08
fonte: http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1795748.html

 
 
 

Collezione di minerali

Post n°3 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da Cirskizzo
 

[^ALTO^]

Da piccolo mi ero appassionato ai minerali. Nel tempo misi su una piccola collezione.
I miei genitori mi fecero fare una bacheca in plexiglas, trasparente, in cui poterli conservare e mostrare.
Quella teca oggi è ancora in casa, con i suoi minerali dentro. Caduti nel dimenticatoio della polvere.

Come i topi, o le cellule sane, si sono moltiplicati finché lo spazio a disposizione è bastato. Poi si sono fermati.
Quella teca in plexiglas contiene esattamente il numero di pietre che possono starci dentro, conservando ciascuna un sufficiente spazio vitale.

La mia passione per i minerali si era esaurita.
Lo spazio a disposizione nella mia mente per loro era terminato.
Spazi vitali conservati.
Fine della storia.

Così per molte altre cose nel corso degli anni.
Sport, manie, voglie, piaceri...
Tante teche a disposizione, di misura diversa, ognuna da colmare con un interesse. Approfondirlo, colmarlo, poi basta. Oggetti immagazzinati, spazi vitali conservati.
Saturazione.
Fine della storia.

Quante teche ancora posso riempire?
O forse è il caso di rompere queste benedette confezioni trasparenti, e smettere di pensare agli spazi?
Un unico grande spazio a disposizione.
Il mio.
Il mio spazio vitale.
Entro cui spargere roba....

 
 
 

Tira su... e adesso spingi l'Altalena!Ovvero "Il mio primo Post"

Post n°1 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da Cirskizzo
 
Foto di Cirskizzo


Rieccomi spuntare dal buio della rete, dal peso dello zaino, dal caos nella testa.
Nuova piattaforma, nuovo spazio, nuovo blog, nuovo tempo.
Vecchio Io.
O forse no?
Altalene di pensieri. Alti... bassi... medi. O forse no. Solo alti, bassi, alti, bassi, bassi, alti, alti, alti.. e poi sempre più su. O giù? Mah!
Penso sarà un blog incostante. E confusionario. Insomma sarà qualcosa di mio.
Perché il titolo? di solito si spiega questo nei post iniziali. Quindi non lo farò!
Naaaa banale... lo farò dai.
Il blog si chiama alti e bassi perché... uhm. Un po' di storia prima.

Il mio vecchio blog si chiamava Parole e Aquiloni. Gli aquiloni son volati via spazzati dal vento. Son rimasto con mani ferite a guardare il cielo. Poi mi ha fatto male il collo. E son tornato a guardare la terra per riposarlo.

Ho compreso che nn si può sempre stare a guardare il cielo. Ho capito che nemmeno si può sempre guardare a terra. Altrimenti fa male il collo.
Ecco si.. questo blog parlerà di... CERVICALE!
Forse... o forse no?!

 
 
 
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