L'altra campana

UN CINCINNATO DI NOME GEDEONE


49.     L’intrepido caubbòi batteva il granosull’aia, occhiate aguzze all’orizzontea interrogare il nugolo lontano,se annunciasse quei diavoli o un bisonte...E’ un celeste. Gli fa: “Te capitanodei suoi vuole Javè su questo fronte”.E lui: “Le imprese di Colui che v’eranon raccontarle in zona di frontiera”.50.     Ma non prima lo spirito scompareche mandi in fumo il suo castrato arrosto.Allora Gedeone fa un altaree vi dà fuoco all’idolo del posto.Ma esige che Javè faccia bagnaredi pioggia il pelliccione che ha dispostosul prato asciutto: perché l’uomo credanei prodigi, bisogna che li veda.51.     Convinto infine che nella sua stellac’era guerra comunque, al chiodo appesela falce ed arruolò una besciamelladi burini dai clan di quel paese.Dei diecimila giunti a piedi o in sellatrecento scelti sul principio prese:chi dimostrò giudizio e nervi calmibevendo dalle pozze con i palmi. Gli Israeliti si erano ridotti in caverne sui monti o in spelonche e palizzate... perché i Madianiti arrivavano come locuste, con i numerosi cammelli, a devastare il paese... Gedeone batteva il grano …quando lo spirito di Javè gli disse: “Il dio Javè è con te, uomo forte e valoroso”. Rispose:“Eh, amico! Se Javè è con noi…dove sono le sue antiche meraviglie?” ...  Lo spirito toccò la carne e il pane azzimo; e un fuoco divorò tutto... “Ora demolisci l’altare che tuo padre eresse a Baal e abbatti il suo idolo...” Gedeone così fece... Quindi inviò messi a tutto Manasse... nonché alle tribù di Aser, Zabulon e Neftali... Ma disse al dio: “Se per mia mano salverai Israele, bagni la rugiada questo vello e resti asciutta l’aia...” Così fu... (Giudici 6) Di diecimila, quelli che portarono l’acqua alla bocca nel cavo della mano furono trecento... “Gli altri rimangano accampati”…