L'altra campana

L'INDOVINELLO DI BILL IL PICCHIATELLO


72.     Accetta il Palestese chi va in pace;padron di casa, ormai, non più invasore,di prenderti tra i suoi è pur capace:no, non ha proprio il senso dell’onore.E con le donne? Pure lui ci giace,ma mica lui le compra, chiede amore...Fortuna che vietò di stare assiemeil Nume che etichetta il nostro seme!73.     Perplesso anche il papà della morosa,disse a sua figlia: “Sai ch’è un po’ picchiato...”“Mi piace. E’ forte”. “E dici che ti sposa?”In via per gli sponsali, ha ritrovatoscheletro il puma. Nella bocca irosa ora ha un favo di miele profumato.Andato su di giri il suo cervello,lui sfida i convitati a indovinello:74.     “Tunica contro tunica scommetto,trenta tuniche a voi se l’azzeccate,se no la vostra, il senso del mio detto:ora da chi vi mangia voi mangiatee dal più acerbo il nettare più schietto”.O Numi di Lassù, come pensatedi mettere a confronto gl’ignoranticon la lucidità dei vostri santi? Di lì a poco, tornando a prendere la donna, uscì dal sentiero per rivedere la carcassa del leone; ed ecco che aveva in bocca uno sciame, col miele... Al convito d’uso i parenti della sposa avevano invitato trenta amici. E Sansone disse loro: “Vi propongo un enigma... trenta tuniche e trenta mantelli contro i vostri...< Dal mangiatore è uscito il cibo e dal forte è uscito il dolce >”. Per  tre giorni quelli non seppero spiegarlo. Poi implorarono la ragazza: “... Non ci avrete mica invitati per spogliarci...” Ella pianse presso di lui... finché glielo svelò... La donna rivelò l’enigma ai figli del suo popolo...