L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)


IL PAPA E LA REGINA     “Scusi il ritardo, Sua Santità, imperdonabile, lo so, se è vero che la puntualità è la virtù dei re. Ma sa anche lei quanto è seducente la cucina italiana; e il pranzo del Presidente Napolitano era veramente irrinunciabile…”     “Capisco, capisco… Ma Sua Maestà è anche il capo della Chiesa Anglicana, mio nemico storico. A cosa debbo questa discreta visita lampo, dopo quella chiassosa di Obama?”     “Sono qua come regina d’Inghilterra, ad accertarmi circa le sue intenzioni, adesso che Sua Santità è diventata capo dello Stato Vaticano” .     “A che proposito, Sua Maestà?”     “A proposito di quell’affaruccio delle isole… Allora vescovo argentino, lei ebbe a dire che Las Malvinas appartenevano a voi. E so che l’Argentina ne rivendica ancora il possesso. Io precisai che si chiamavano Falkland e che appartenevano a noi; ve lo dimostrai con la mazzata che diedi alla vostra cialtrona Giunta Militare nell’82. E ora ho il dovere di accertarmi circa le intenzioni che ha il Capo dello Stato Vaticano”.     “Stia tranquilla, Maestà. Non potrebbe fregarmene di meno. Ho ordinato ai miei svizzeri di non andarci neanche in vacanza”.     “Ah,bene! Allora posso andare tranquilla…”     “Ma certo, Maestà”.     “Come mi sta il color glicine, Santità?”     “Un bijou, Maestà”.     “Allora ciao e grazie”.     “Ciao ciao… Hasta nunca!”