L'altra campana

L'ESORCISTA


146.     E lui, più figlio di nessuno che dell’uomo,il Gesucristo sceso qui da eterne sfere,anch’egli errante senza un uovo nel paniere,come potrebbe conservarsi galantuomoove dall’albero divino, abnorme pomodi doppio arbusto, non estragga quel potereche gli largisce, oltre il vangelo e il cuore indomo,lo sdigiunare e il bere?147.     Quando la suocera di Pietro, che lo sfama,sta collassata, ha da guarirla, con riserbo;e la natura sua divina da superbodeve esibire se un demonio dio lo chiama,per azzittirlo. Fatto sta che la sua famacresce un po’ troppo, per serbarsi nell’acerboumano amplesso, e troppo poco se reclamal’aureola del Verbo.148.     Mentre, di fatto, un cristo in Libano ripiegae va il secondo per le feste paesane,il terzo cristo proprio lì un bel po’ rimane,forse l’autentico Gesù, loro collega.E d’esorcista ha messo su quella bottegache già da tempo agli ambulanti ebrei dà il pane.Finché non fugge dal mestiere, che l’annega,per pascoli e marrane. E vennero in Cafarnao... Era lì un uomo posseduto da uno spirito immondo, che si mise a gridare: “Che c’è fra noi e te, Gesù nazareno? Sei venuto a rovinarci. Io so chi sei: il santo di Dio”. Gesù lo redarguiva: “Taci ed esci da quell’uomo!” E lo spirito immondo ne uscì urlando e straziandolo... ( Primo prodigio in Marco, l’esorcismo segue altri prodigi in Matteo 8,29) Vennero con Giacomo e Giovanni in casa di Simone e Andrea. La suocera di Simone era febbricitante... e la guarì... Così, dopo il tramonto, sul far della notte, gli portavano malati e indemoniati... Ne guarì molti…e cacciò molti demoni, per impedire loro di dire, sapendolo, chi era lui. Poi una mattina che era ancora scuro... si ritirò in un luogo appartato... (Marco 1, 21-35). Che quello di esorcista fosse un mestiere tradizionale di ebrei ambulanti è testimoniato anche da Matteo 12,27 e in Atti 19,13.