L'altra campana

IL DIO DOLENTE


34.     Nascente mito,di droghe, di prodigi e di scorbutoil tuo mondo, o gesù, trovi irrorato.     Il dio di tutti prefissò il tuo corso;l’astrologo lo legge nelle stelle;solo il cliente con un dio sul dorsol’anima salverà, se non la pelle.La sophia fa che a lei vengachi appartenga alla bottegache al gesù come al magnatele sbandate masse aggrega.     Né un Salvatore han tutti, ma più d’uno;al più nuovo il più fertile terreno.Son dionisi altresì gli Dei d’Omero,ormai; la pena è scegliere tra loro.     E sempre un dio dolente è il dio che salva,sacrificato al Padre Onnipotenteper le tue colpe e dall’angusta valvarisorto con le schiere sue redente.Tre virtù il gesù richiede:speme, fede e amor fraterno.Ma per chi sbagliasse santovano il pianto e fuoco eterno. Ridurre il paganesimo dei tempi di Cristo  alla idolatria e ai miti dell’epoca omerica è una mistificazione cristiana, effetto della damnatio memoriae decretata contro il paganesimo reale, precursore e ispiratore del cristianesimo …Io in Grecia sono stato iniziato a molti misteri sacri… non dico nulla di inconsueto o peregrino… Ma già Platone chiamava Re dei Re, quel Basileus che è causa, ragione ed elemento primordiale dell’universo naturale..  Alle potestà divine intermedie sono affidati il governo di tutte le divinazioni e i prodigi dei maghi…  (Apuleio, Pro se de magia 55; 64; 43). Un’iscrizione relativa ai 453 pretoriani dell’Esquilino (CIL VI, 2385) li mostra tutti affiliati a vari culti misterici... Erano già virtù teologali i fondamenti della vita morale: fede,verità, carità e speranza... (Porfirio, Lettera a Marcella)