L'altra campana

SALVA TE STESSO


42.     Fior di cucuzza,il dio-che-salva eletto ti battezza,senza barriere di livello e razza.     Dannato però sempre è il seme umano,che nell’impasto della melma vive. Né c’è il gesù d’un popolo, che invanogià sospirò salvezze collettive.Di gesù ce n’è uno stuolo,ma te solo dallo stramepescheranno; e non intatto,ma disfatto il corpo infame.     Nessun dio nazionale più si vede;il “si salvi chi può” tutti divide;e pure il militare del Pretorioa un dio Patire recita il rosario.     Che ancora ti consente qualche impegno,purché il restante tempo vada ai riti.Se al corpo va uno sguardo, con ritegno,sarà per castigarne gli appetiti.Non far male ch’è peccato,ma sprecato è far del bene;meno affanno e meno noiadella gioia dan le pene. A chi è nato uomo non può andar nulla per il dritto se la Fortuna non vuole; né egli può con la prevenzione o con pronto rimedio capovolgere o modificare le disposizioni fatali della divina provvidenza… L’ iniziazione è celebrata come una specie di morte volontaria…e dalla divina provvidenza si è come fatti rinascere, avviati a un’altra vita… cominciando con l’astensione da cibi profani e sconvenienti, per poter accedere più rettamente agli arcani segreti della purissima religione... (Apuleio, L’asino d’oro, IX,1; XI,21-22) I dolori più che i piaceri giovano alla virtù… e chi ama il corpo va evitato assolutamente come irreligioso ed impuro (Porfirio, Lettera a Marcella)