L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)


IL BOTTINO      Può darsi che il polverone Renzi produca qualche frutto in futuro. Per adesso sono ancora aumentati il debito pubblico, la disoccupazione, le tasse (al massimo storico e mondiale del 52 %) e la recessione, mentre la cosiddetta “ripresa” economica resta una chimera.      Ed è cresciuta la “disaffezione” dei cittadini per la politica, visto che in tale bel quadro del sistema Italia la politica ha concentrato ogni impegno nel regalare alle cronache di questo semestre una gazzarra indegna sulle “riforme istituzionali” (legge elettorale e riforma del Senato). Una vera guerra che ha lasciato interdetti i cittadini: perché tanto impegno su questioni che non interessano a nessuno?     La risposta c’è: perché sono questioni vitali per loro, i partiti, trattandosi delle “regole” per la spartizione del bottino. Tanto è vero che la guerra ha visto alleati i due partiti maggiori, nemici storici irriducibili, per papparsi anche la parte della miriade di partiti minori.    I primi sconfitti di questa guerra sono stati ovviamente i più deboli ed educati, i quattro senatori a vita di nomina presidenziale, ossia gli unici che hanno meritato il seggio per il loro impegno di vita. Ed è stata logica la loro soppressione: i saggi sono fuori posto in un covo di ladri semialfabeti estratti dai sottoboschi della politica.