L'altra campana

FEDE E CREDULITA'


48.     Profeta mio,da vivo e poi da morto, o Galileo,quanto penasti a diventare dio!     Verrà pure un Concilio di Niceaa ricavare dalla Triade l’Uno;ma il tuo seguace d’oggi ha uguale ideadel divino che altrove tiene ognuno:stesso Padre ogni Misteroe il più vero ha tra i diofigli;semidio ammette ogni altro;e il più scaltro più ne pigli.     Così che vari salvatori ha ognuno,sognando d’azzeccare quello buono;finché non tocchi l’acme quel deliriodi fideismo che lo fa settario.     E se di norma il dubbio lo pervadeche rende disponibile con tutti,nel tempo che un gesù lo persuadela fede fa che tutti gli altri butti.Non si sa? Meno ragionel’opinione reca in serbo,tanto più certezza ciecascansa bieca il dubbio acerbo.  Chi è colui che non io per primo ma Platone già chiamava Re dei Re, quel Basileus che è causa, ragione ed elemento primordiale dell’universo naturale.. padre, rettore e autore del mondo...? Se il proconsole stesso lo pretendesse ne tacerei il nome (arcano) (Apuleio, Pro se de magia 64). Anche i cristiani per tre secoli usarono aderire a vari Misteri: subordinazionisti e gnostici furono dichiarati eretici solo quando divennero minoritari. Vedremo lo stesso Paolo affrontare il problema della partecipazione a vari pasti sacri pagani, lui ben fanatico, in termini possibilisti (cfr I Corinzi 8)