L'altra campana

IL TAUMATURGO


Con Pilato affondiamo ora l'analisi sulla possibilità stessa che il miracolo, vero o inventato, possa dire qualcosa...                                        66.    Di borgo in borgol’infermità, l’inopia ed il letargochiamavano a gran voce il taumaturgo.    Lui vivo ancora, forse, la sua bandasparò qualche miracolo solenne:guarito un paralitico a domanda;la suocera del Pietro uscita indenneda un malaccio misterioso;o il lebbroso che in letizia,all’arcano poco ligio,del prodigio dà notizia...    E mieteva la fama, quella cosache cresce con l’andar di casa in casa, la messe che vien su da qualche chiccodi suggestione o da comune trucco.    Ora poi che il gesù sta assunto al cielo,puoi narrare il miracolo a distanzaal servo o al figlio (non badiamo al pelo)del birro che laggiù ci sta in vacanza;ora doma una tempesta;sulla cresta d’onde cheteva a passeggio; e a manrovescimanda i pesci nella rete... Andando dalla fonte più antica alla più recente, i miracolati di Gesù sono nell’ordine: in Marco (quasi tutti a Cafarnao) l’indemoniato, la suocera di Pietro, il lebbroso, il paralitico e l’uomo dalla mano secca (Marco 1,23; 1,30; 1,40; 2,1;3,1). L’ultimo manca in Matteo, che varia inoltre tempi e modi, aumenta il numero dei beneficiari e aggiunge il servo del centurione (Matteo 8, 5-13), che in Giovanni (4,46) è il figlio. Alla tempesta sedata (Marco 4,35; Matteo 8,23) aggiungono la pesca miracolosa Luca (5,4) e Giovanni (21) che la pone dopo la resurrezione.