L'altra campana

IL GONG


 CRUCIFIGE 77.    Fiore di calla,che giovi al mondo ormai non c’è più nulla:che muoia il cristo e venga il diesilla.    Ma il gong non l’ha suonato Ponzio boia.Il mondo già agonizza per suo conto:glorie scontate, effimera la gioia,la civiltà sul carro del tramonto;di zelota sangue follezuppo il Colle, che qui attiracristi ebrei, e ne raccogliemagre spoglie e spasmi d’ira.    Lassù a Gerusalemme o nei desertisono però gli stessi i beccamorti,l’eterno clero che distrugge e creai mostri e i divi della liturgia.    Né Ponzio è quello che i morenti ammazza;bensì la Chiesa che, moderna o vieta, sopra la morte vegeta e sbevazza,facendone un mistero ed una meta.Lo sa il guru. E più travoltoche risolto, ai suoi palesache concerto di campaneavrà il cane ch’entra in chiesa. Cominciò  a rivelare che il figlio dell’uomo doveva patire... “Alcuni dei presenti non gusteranno la morte senza aver visto il Regno”… In viaggio verso Gerusalemme, camminava davanti ai Dodici, perplessi,mentre il seguito era pieno di timore... “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti...” ( Marco 8,31; 9,1; 9,31; 10,32. Cfr Matteo 16,21;17,12; 17,22; e Luca 9,44)