L'altra campana

LA PASSIONE


85.    Appena inciampasi squaglierà il branchetto che lo pompa.Lo sa ma innesca la finale vampa.    La Santa Cena,i Dodici sul desco,la mano nera a intingere fra loro,diviso in particelle il pane fresco,l’addio del Maestro e poi del coroson dettagli d’un raccontoch’era pronto già in copione,ora aggiunto o in scena messodal complesso: La Passione.    Predestinato al sacrificio e pronto,nelle mani del Male il cristo è giunto.Notte. Lo bacia Giuda a fior di labbrae più santo lo fa di qualche libbra.    Né certo a riconoscerlo è restioun clero che lo vide e l’udì tanto:il giuda serve a rivelare il dio,non l’uomo, che si esponga o  giaccia affranto.E se il giuda non ti basta,manco guasta Animesanteche nell’angolo di un ortodia conforto al dio tremante. ...Spezzato il pane, lo diede loro dicendo: “Prendete. Questo è il mio corpo” ...E cantato l’inno, uscirono verso il Monte degli Ulivi... Nel campo detto Getsemani... cominciò a sentire paura e angoscia... e avanzatosi da solo, si gettò in terra a pregare...: “Abba (Padre)... allontana da me questo calice...” Venuto la terza volta ai suoi, disse loro: “...Basta dormire, ché è l’ora...” E mentre ancora parlava, ecco Giuda, uno dei Dodici, tra una turba con spade e bastoni... “Maestro!” E lo baciò... “Ero ogni giorno tra voi e non mi avete preso... Perché si adempissero le Scritture” . E tutti l’abbandonarono dandosi alla fuga (Marco 14, 22-52; copione ripreso negli altri. In Luca l’angelo consolatore e un orecchio riattaccato alla guardia).