L'altra campana

IL GESU' BESTEMMIATORE


LA REDENZIONE 92.    Non reca sgarboa te gesù la morte più del morbo;ché dalla carne tua estolle il Verbo.    Nell’ombra della cella ogni scribinoadesso può donarti il motto arcano che chiuda il suo Vangelo e il tuo cammino.Dell’uomo solo un urlo disumano...Ma la Tenda e il suo sigilloquello strillo squarciò a taglio;o destò sismici orgasmie fantasmi allo sbaraglio.    Il mito non è mito se il raccontonon sa guarnire come può l’evento.Ed ogni testo, a chiudere la scena,gli affibbia una diversa finalina;    perfino la bestemmia: “Elòi, Elòi,lamà sabactanì”. Quel testo spiegache non vuol dire: “Eli’, mortacci tuoi!”Ma: “Padre, Padre, a te non te ne frega”.E vorresti che alle massebalenasse per la mentela coscienza che all’istanteeran sante e ormai redente? All’ora nona Gesù gridò a gran voce.”Eloi, Eloi, lama sabactani”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” ... Dicevano: “Chiama Elia... Vediamo se viene a toglierlo dalla croce!” Ma Gesù, dato un forte urlo, spirò. E il velo del tempio si squarciò in due...(Marco 15, 34-39)... la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono  e sante salme risuscitarono...apparendo a molti in città (aggiunge Matteo 27,45-54).