L'altra campana

LE TRE E LE DUE MARIE


97.    O canta o raglia,più testi avrà di quanti non ne vogliacolui che narrerà la meraviglia.    Ancora due Marie, Maddalena e un’altra, testimoni sono allora(datesi a gambe le tre prime appena)d’un terremoto che squassa l’aurora;il macigno vola in aria,splende e svaria un cherubino,stramazzati i due piantonichi carponi e chi supino.    Ma uguale reca un angelo l’annunciodato alle Tre Marie del primo aggancio:“Andate a dire agli Undici: il Messiali attende non so dove in Galilea”.    Senonché mentre, vinta la paura,correvano a portare quel messaggio,incontro a loro apparve una figura.“E’ il Cristo”. “Salve!” “Non sarà un miraggio?”“Verso i colli galileidite ai miei che io cavalco”.“Ce l’ha detto già un celeste”.“Anche a queste… Ho perso il palco”. Passato il sabato, all’alba... Maria di Magdala e l’altra Maria andavano a visitare il sepolcro. Ed ecco un gran terremoto; un angelo del Signore, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e vi si pose sopra a sedere... Le guardie, tremebonde, tramortirono di spavento. L’angelo disse alle donne: “... Andate a dire ai discepoli che è risuscitato dai morti e che ora li precede in Galilea, dove lo vedranno...” Le donne corsero a dare l’annuncio ai discepoli. Ed ecco Gesù arrivare dicendo: “Salute a voi”. Avvicinatesi, esse gli presero i piedi e l’adorarono. E Gesù disse loro: “Non temete. Riferite ai miei fratelli che vadano in Galilea, ché là mi vedranno” (Matteo 28, 1-10).