L'altra campana

REDENTI SUBITO


105.    Perché veracerisplenda il dogma, fa’ che ogni altra lucesia spenta e tacitata ogni altra voce.    E la mia spegneranno, o pronipote,perché tu sappia come sei redento;né più berrai dai classici le notedel dubbio e del profano sentimento;mo che tale un paradisod’improvviso è questo mondo,che il redento starà in luttofin che tutto vada a fondo.    Tutt’altro che scomparso, il suo patireè infatti diventato un suo dovere.E merito sarà non saper nullache impugni l’evangelica favella.    Ma intanto, come pure  è vero egiusto,non so se dalla Pasqua di Tiberioo dal Natale d’Ottaviano Augusto,c’è infine chi si salverà sul serio.Cazzi loro, gli antenati!Scalognati quei defuntiche magari al giorno avantianelanti erano giunti... Tutti peccarono… ma noi siamo giustificati gratuitamente per sua grazia in virtù della redenzione operata da Cristo Gesù (Paolo ai Romani 3,23) ... Piangiamo mentre gli etnici godono, per godere quando essi cominceranno a piangere... E non vivremo senza piaceri noi che moriremo con voluttà?... non temere la morte, calpestare gli Dei delle Nazioni, cacciare demoni, operare guarigioni, avere rivelazioni, vivere in Dio: questi sono i piaceri... E vuoi il gusto del sangue? Hai il sangue di Cristo (Tertulliano, cit.). Ma per il contemporaneo Celso (III secolo d.C.) “Colui al quale avete dato il nome di Gesù in resltà non era che il capo di una banda di briganti” (in Origene, Contra Celsum), identificandolo con il Giovanni capobanda efferato di Giuseppe Flavio, Gesù rivoltoso crocifisso come re dei Giudei nel 36 d.C.