L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)


TEMA: LA MIA MAESTRA     L’avrò svolto tre o quattro volte, questo tema, assegnato narcisisticamente da quasi tutte le mie maestre, dalla Virginia dei primi anni di scuola elementare alla Maria Teresa dell’ultimo anno. E son dovuto arrivare alla soglia della vecchiaia per azzeccarne lo svolgimento.     Sì, di maestre ne ho avute più di una. La migliore in assoluto è stata la Storia, magistra vitae già per i miei antenati. Ma la Storia è una maestra che non ti viene a cercare; sei tu che devi riscoprirla dissotterrandola dal cumulo di menzogne di cui l’ha coperta la storiografia.     C’è un’altra maestra che è altrettanto valida e più alla mano; quella che mi ha accompagnato nei travagliati anni dell’infanzia e della prima giovinezza, facendo di me un uomo e un poeta. Si chiama Sofferenza. Chi non ha avuto questa maestra non potrà mai capire e sapere davvero: non può sapere cos’è il digiuno chi ha sempre mangiato a sazietà, non può capire il precariato chi ha sempre avuto di che vivere, non può capire la sofferenza altrui chi non l’ha provata nella sua carne.     Ecco perché a questa maestra il vostro poeta sabino ha dedicato alcuni dei suoi versi più incisivi, che avete appena letto…Un po’ t’aggrinza,ma ti maturerà la sofferenza…Se non t’ammazza, quando fa la stronza.