L'altra campana

APPENDICE A LA DIVINA TRAGEDIA III/2


AVEMMARIA1. Ave, o donna, se donna tu sei.Salve, o madre, se madre ti saidi chi è Verbo e non può da imeneitrarre in utero femmina mai.“Quale donna può dirsi mia madre?”Ché il Verbo è del Padre non solo a metà.Ma te un ultimo santo Vangelodivina nel cielo con Isis porrà;perché la posterafede gregariain te santifichil’Intermediaria.2. Poi che al Padre egli torna nel grembo,un po’ Madre tu pure e un po’ donnaentrerai nella reggia di sghembo,diventando la nostra madonna.Sarai piena di grazia infinita,purché dalla vita reietta sia tu.Ma sparisci, finché non sia morto,e manco risorto a te appaia il gesù!Tu sei l’incomodod’ogni messia;ché sempre generivile genia. Entrato da lei, l’angelo disse: “Ave, o favorita dalla grazia! Il Signore è con te” (Luca 1,28) ... Ma Gesù le disse: “Che c’è fra me e te, o donna?” (Giovanni 2,4) ...Alcuni giudei dicevano: “Costui sappiamo donde viene, mentre del Cristo venturo nessuno può sapere da dove sia”  (Giovanni 7,27) ...Gesù ribatté: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (Marco 3,33) ... “Sono proceduto dal Padre e venuto al mondo; ora lascio il mondo e torno nel Padre” (Giovanni 16,28).