L'altra campana

2° seguito AVEMMARIA


     5. Marcio d’empi e d’un morbo profondo,solo tu, Immacolata, tu puoiriscattarci dal fango d’un mondoche avrà fine più prima che poi.Ma del mondo anche noi più non siamo,seppure sappiamo che ognuno peccò.Me che celebro croce e martirio,divino delirio che i mesti salvò,or tu, di triboliAddolorata,tu raccomandamiper la chiamata.          6. Chi di carne e da femmina nacqueresta alieno alla patria dei santi,finché il ventre ove l’anima giacquenon rinneghi ed il cielo riagguanti;non rinasca, dal corpo sepolto,che in spirito, sciolto dai sensi e dai dì;e dal mondo abbia un odio maggioredi quanto rancore per esso nutrì.Al Cielo aggregaci, tu che fra tantehai Dio per suocero,figlio ed amante. “...Chi non rinasca di acqua e Spirito non entrerà nel Regno dei cieli... La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato le tenebre... E il mondo mi odia perché io testimonio che le sue opere sono malvage... Voi siete di questo mondo, io no... ché io e il Padre siamo una cosa sola... Amatevi fra  voi; e se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato prima me... vi odia perché vi ho separati dal mondo... (Giovanni 3,5; 3,19; 7,7; 8,23; 10,30; 15, 17-19)... “Chi ama padre e madre più di me non è degno di me” (Matteo 10,37).