L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)


INGRATA PATRIA     Fuga dei cervelli, fuga delle aziende,fuga dei giovani, e adesso anche fuga dei pensionati. Sono di questi giorni le notizie di centinaia di migliaia di pensionati che vanno a vivere in paesi dove la loro pensioncina ha il valore di una pensione vera e non è decurtata da una tassazione famelica; magari dopo aver venduto la casa per il cui acquisto come bene rifugio hanno sudato una vita, per poi doverci pagare l’affitto allo Stato, manco fosse la sua.     Gli Italiani sono un popolo in fuga dal suo paese. Non perché non è più il Bel Paese, ma perché è il paese dove i ladri non mollano il governo; dove ladri sono i partiti politici, quelli che tassano anche l’aria che si respira per mantenere Enti inutili e  Aziende Municipalizzate dove i loro sponsor attingano appalti d’oro e i propri dirigenti auree regalie per consulenze inesistenti nei consigli di Amministrazione dei diecimila Enti che non hanno dipendenti o imboscano milioni di galoppini pagati per non fare nulla, a spese della parte della popolazione (ormai una minoranza) che lavora e produce. Né basta qualche buon magistrato (autentica rarità nel mare magnum) a debellarli. Questa è la radice della crisi economica italiana ed è la ragione per cui l’Italia non può uscirne che con una vera rivoluzione. Altro che panzane berlusconiane e polveroni renziani! Rivoluzione. Non siamo capaci di farla. E ci vediamo costretti a fuggire.     "Ingrata patria", l'apostrofò il poeta patriota;se fu mai una patria, già si domanda lo storico. Risponderebbero no gli emigrati veneti che già prima della Grande Guerra cantavano Porca Italia andemo fora...