L'altra campana

LA LEGGE E LA GRAZIA


Ritorniamo al Concilio di Gerusalemme, attraverso la lettura dell'Epistola di Paolo ai Galati...26.     “Che sta facendo il Fuoco e in chi si esprime?”Che parli in lui afferma ogni maestro;ma manco Dio distingue le sue rime.Due chiare voci quel Concilio emana:una vuole l’Europaunita, ma colonia americana,  legando nella merca e nel capestrodella Torà le Genti; l’altra scopamerca e Legge. Il Tarsita:“E’ il credo, che connotai nuovi eletti, senza differenze”.E il fariseo: “Relitti alla derivavuoi, non eletti in meriti e valenze”.“Meriti? Abramo due bebé allevava;ma erede fu uno solo,non per merito. E il figlio della schiavaperciò perseguitò l’eletto…” “Evviva!Comunque sia, l’erede fu il figliuoloebreo. E ha figli ebrei”.“Non più: la Legge marchia i servi suoi.     Fa la Grazia noi cadettie la Legge ai servi impone,quali sono i vecchi eletti,non ai figli”. “L’elezionenon premiava il figlio bravo?”“Figlio fu della Promessa,che non merito sconfessao promuove. E mo pagòGesù il prezzo che lo schiavorese figlio ed affrancò”.     Par che ce l’abbiacon lui (rieccolo!) quel punk che i lobi infibbia:“Tu non affranchiquelli che sciogli dai precetti; tu li cionchi.     Meriti non hanno né valore i tuoi eredi;perciò non hanno marchio e regole tra i piedi”.“Sono figli: credono”.“Che credono?” “Che effondoil verbo io nel mondo;che ad Abramo schiavi dà la Legge; gli dà figlila Grazia”.“Legge per Condanna forse pigli”.“E cos’altro è mai?” “E’direttiva di giustizia”.“Ma non è Grazia,quella che a prescindere da meriti o misfattipromuove i suoi eletti”.“Grazia? Estremismo! Che disarma chi si uniscee il poveraccio che si alzò più immiserisce”.     Il diritto di parolanon avendo, si dimenail Ladrone e fa la spolaper i crocchi: “Dà la penala Torà, non dà la grazia;sanzionando maledicel’uomo già dalla matriceche il peccato concepì”.“Creò l’uomo o la disgraziadio Javè quel venerdì?” O stolti Galati… figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede… Chi si richiama alle opere prescritte sta invece sotto la maledizione della Legge… dalla quale noi siamo stati riscattati dal Cristo… La Legge fu apposta alle trasgressioni… avendo la Scrittura ascritto ogni cosa a peccato… Figli di Dio per la fede in Gesucristo, non più giudeo o greco, maschio o femmina, schiavo o libero, ma un uno in Cristo Gesù, appartenendo a Cristo siete discendenza di Abramo… Egli ebbe due figli… Voi siete figli della Promessa, come Isacco. E come il figlio naturale perseguitava (povero Ismaele) il figlio spirituale, così ora… Fatevi circoncidere e Cristo non vi gioverà… obbligandovi a osservare la Legge… mentre la fede vi chiama a libertà… (Galati 2-ss. epistola che, benché non immune dalle usuali manipolazioni, esprime con sicurezza l’indole e l’idea di Paolo)