L'altra campana

IL RINVIO DELLA FINE DEL MONDO


35.     Intanto che Diofiglio tra le stelle nuda lasciava ancora la sua crocee congreghe di schiavi e di zitelleil Paracleto reclutava al Regno,in pugno il Padreternomo tratteneva il suo finale sdegno.“Ho sbagliato qualcosa…” Un dubbio atroce:“Offrire a me il patire non è schernoverso il dio che lo mena,lo dosa e lo destina?E avrò per santo io chi più mi accora?Avrò piacere che il tapino scorgala mia grandezza nella sua malora?Trarrò al Regno colui che un nome in pettotra le sue piaghe incise,sulla parola d’un borioso insetto?”Come chi dell’orario non s’accorga,in tasca le sue folgori rimise:“Non è per cattiveria,ma io tra i santi no, porca miseria!     Culi flaccidi, sconvoltigrazie a spiriti e spinelli;gran vociare a freni scioltidi prodigi e di flagelli;spettri scossi un po’ dagli ozidell’arcano nell’udirecon gli eterni ha-da-venireuna tromba far pepè;sassi a insegne di negozi…L’Anticristo mio dov’é?”     Restò con rabbiaschivo l’Eterno a macerarsi nella nebbiaed in attesa,forse, lui pure d’un evento o d’una scusa.     Come in terra è l’arnia dei redenti fredda e chiusa,con Eva ancora più colpevole ed esclusa,sempre più incolore, senza femmina, e di gelo,col Trio di maschio pelo,l’etra resterà pur se vi torni il Gesù nostrocon il Parà. Che indugia anch’egli attorno al mostroda riportar su (“Non è turbata da carezzala sua cucuzza”).Fino a che il fenomeno, che un poco sta a guardare,infine a malincuoresolleva in volo… E sai perché solo da Ateneesce il Ladrone né a sassate né in catene.     Spira il Vento alla serenae con Poco al cielo ascende.“Cerchi in me sapienza alienache soltanto il Cielo intende?”“Beh, ti devo riportare”.”Non scendiamo immantinentesulla terra in fuoco ardente?”“Per far cosa?” “Per far sìda arrostire in terra e in marechi il vangelo non l’udì…” …Le tribolazioni che sopportate, o Tessalonicesi, sono segno del giusto giudizio di Dio, che vi proclamerà degni del regno per il quale soffrite… quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli spiriti della sua potenza in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio… Ma non vi fate turbare da ispirazioni, parole, lettere fatte passare per nostre (già!), quasi che il giorno del Signore venga immediato… Prima deve avvenire l’apostasia ed essere rivelato l’Iniquo… Pregate perché intanto la parola si diffonda… e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi… A voi demmo questa regola: chi non lavora neppure mangi. Ché alcuni di voi vivono disordinatamente, oziando e in continua agitazione… Il Signore sia con tutti voi… (Paolo, II Epistola ai Tessalonicesi)