L'altra campana

AUTOELEZIONE


Siamo alle due epistole che esprimono la "sapienza" paolina...LO SPIRITO DI SACCENZA36.     A sorpresa il Parà gli chiese serio:“Chi fu che papa degl’Ivvei ti fece,tu che di Cristo fosti vituperio?”Se l’aspettava l’inclito fuggiasco.E non sembrò lì il caso di sciorinar la fola di Damasco…“Oddio! Non fosti tu? Guido la precedel gregge santo; ho di tua scienza il vasoed ebbra di salvezzain me la fede impazza.Io dall’umanità cieca ed impuraseparo i santi. E per chi sopportairinunce, angosce, risse, vita dura?Perché da figli miei trattai soggettiche posso usar da servi(e in cambio ingratitudine e sospetti)?Dimmi se sbaglio: ho aspetto brutto assai,psiche ritorta per meandri impervi;se il verbo da me fiocca,non è perché lo Spirito ne sbocca?”     “Piano, ahò!” “Non per vantarmi,ma ci sto nel tuo trionfo;e con te in eterni marmi”.“Manco temi qualche tonfo?”“Chi? Per dodici pupazziche non muovono una foglia?E per loro il nunzio spogliaogni pia comunità.Se son quelli i supercazzi,io sarei la Trinità”.     E’ quasi attrattodal suo delirio e gli dà spago il Verbo ghiotto;che lo punzecchiacome a vedere dove arrivi tanta spocchia:     “So di un tredicesimo che merli e quaglie spennamentre in un credere ne svuota la cotenna,prima, e poi le tasche, con pelosa avidità…”“Non io, per carità…Anche se Dio stesso vuole figli derelitti,così potendo consolare poi gli afflitti”.“Già! Perciò ti diede una carcassa insana e brutta”.“Per farla edottache soltanto fango sono l’uomo ed il suo mondo, nel loro fare orrendo;che odiando l’uomo e la sua vita e la sua casacertezza avrà d’esser di Spirito pervasa”.     “Cazzo!” Il fiato tutto in canna,lascia il Verbo a bocca aperta:“Can che abbaia e non azzannasembro a tutti. Dico: all’erta!Vuoi l’assaggio che ti strega degli acuti con i qualila ragione dei carnaliio riduco in schiavitù?”“Sento”. “Ciò che non si spiegaè un prodigio di lassù”. …Dove abbondano le pene abbonda la consolazione… Grazie a Dio che ci fa partecipi del suo trionfo… ché non siamo tra i molti che mercanteggiano la parola… tribolati da ogni parte: lotte fuori, sospetti dentro… Amministriamo un’abbondanza?… Noi non imponiamo l’offerta… E se da lontano appaio animoso, vile davanti… le mie armi non sono carnali, ma hanno da Dio la forza di abbattere le fortezze… distruggendo i ragionamenti… e assoggettando ogni intelligenza a Cristo… Altro che inferiore ai superapostoli! … Forse ho sbagliato ad annunciarvi gratuitamente il vangelo… mentre sopportate chi vi schiavizza e divora… Ma frustato, lapidato… poi rapito fino al terzo cielo… volete altre prove che Cristo parla in me?”  (Paolo II Epistola ai Corinzi. Collage di vecchi frammenti e di lunghe chiose posticce)