L'altra campana

PRIMO IL TREDICESIMO


39.     “Il sesso, sai, non solo i figli dosa”,precisò il Verbo quasi a mo’ di scusa:“Dio lo creò più buono d’ogni cosa.E Dio lo lascia in dotazione ai santi…”“Per metterli alla prova.Credi che non lo sappia? A inquieti e affrantiperciò ripeto: guai a chi ricusalo stato in cui grazie a Gesù si trova!Chi ha lacrime le pianga;chi ha ceppi se li tenga.E a chi non è tra gli esseri perfetticome noi, ma ci ha sesso e debolezze,concedo a nome tuo, se non obietti,lo scortico legato al sacramento,quando il pendaglio e il buco(si dice) non resistano al fermento.A chi ce l’ha perfino le agiatezzeconcedo; e a tutti (tutti a voi conducoda culti d’altri Dei)quei pasti sacri che la Curia: guai!”     “E tu credi negli Dei?”“Ma perché? Tu non ci credi?Non ad essi mi darei,ma che esistono lo vedi.Alla fine, non ci piove,ne farai demoni; e il donodi sapere cosa sonolo riservi ad altra età…Ma non sono Bacco e Giovea turbare la pietà…”     Un po’ perplesso,soffiava il Vento: “Non la turba certo il lusso,tra i nostri santi!Puoi dirmi allora chi li turba, sti credenti?”     Lui sospira: “Turba la tua Chiesa il privilegiodi cui si nutrono i cazzacci del Collegio,attingendo, eterni alluvionati, dal SoccorsoDevoto il piatto e il sorso.Noi non siamo apostoli? Ed avrebbe o no il dirittod’esser servito e mantenuto il sottoscritto?Io non me ne avvalgo, poiché il premio per cui fremoè l’esser primodegli atleti vostri sul traguardo della gara,non nell’alzabandiera;il primo e il solo nell’arena, non nei raglio nel vietare ai miserabili i ritagli.    Preferisci quei fratellicome i Dodici e i Settanta,che non mangiano in sacelli,ma in cucina hanno una santa(e anche a letto, se devota),nel clamare al dì crudelesempre a spese del fedele?Poco e Barnaba no, no!Casti, al tiro ed alla ruota…Io la Tora gliela do!” Ciascuno continui a vivere nello stato che il Signore gli assegnò… Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare… ché sei liberto del Signore… Sei sposato? Non cercare di scioglierti… anche se avrai pene carnali che vorrei evitarti… E’ rimasto poco tempo. Chi ha moglie viva come se non l’avesse, chi piange come se non piangesse… Quanto al mangiare da olocausti… pur essendovi cosiddetti Dei in cielo e in terra, Dei e Signori in quantità, uno per noi è il Padre da cui tutto proviene e uno il Signore, Gesù… (passo reso quasi incomprensibile dai ritocchi) Chi ne mangia in buonafede non pecca… Tutto è lecito ma non sempre opportuno… Non sono io apostolo?… Non avremmo il diritto di portare con noi una credente, come gli altri apostoli?… Solo io e Barnaba siamo privi del diritto di non lavorare?… Non l’esercitiamo… (I Corinzi 7-10)