L'altra campana

COME IL CACCOLA SE LO BEVVERO


LO SPIRITO DI GIUSTIZIA43.     Dal Papa consegnato ai suoi nemicicome il suo Cristo dal giudaico clero,per sette giorni in riti e sacrificiimposti da una legge ormai defunta,dal tempio il Ladro è trattoda irosa turba chissà come giunta.Ma i clamori di morte affronta altero.Né il cranio bernoccuto abbassa affattoal pari del suo Cristo,lui che sa usare lestoogni pubblico approccio da tribunae cangiare secondo l’uditorio:lui che di legge non ne accetta alcunaripara sotto l’ala protettricedi Roma e del dirittoche aiuta l’uomo, non lo maledice;e tanto è alieno al mondo ed al pretorioche addosserà allo Stato porto e vittodell’ultima trasfertache gobbo gobbo il Gobbo vede aperta…     “E’ una peste”? Ha la risorsadel pentito; che dal saccoogni scelta sua trascorsapuò sfilare, nello smacco:di lui fa giudaica gemmala minaccia di linciaggio; per lo sbirro che all’oltraggioforcaiolo lo strappòè romano come Memma; fariseo anzichenò     quando è tradottodavanti ai preti del Sinedrio dal predetto.Né là rinunciaad aizzarvi le discordie di provincia,     dandosi angariato da chi nega l’altra vita,per attizzarvi la polemica più trita.“Non sarai per caso l’Egiziano che sobillaclamando al diesilla?”Quando il patrio etnarca il prigioniero infine ascolta,preoccupato dei fermenti di rivolta,egli è il gesù mistico caduto nella spirad’una congiura,lui che, apostolando per il mondo, in patria addussebenefiche rimesse.E a lui che a fole e impegni umani fa le esequieè per due anni la galera a dare requie.     Ma dal gabbio dello sbirroe da quello marcio zuppodel suo corpo verso un cirrolo centrifuga il viluppod’un delirio… O ignara predadi giudaiche turpi insidie,delle guardie le perfidiee dei giuda eludi, orsù;e a te l’estasi concedadi scoprirti marabù! I giudei della provincia d’Asia (i giudei d’Asia a Gerusalemme! O come al solito i cristiani giudei?) vedendolo nel tempio aizzarono una turba… Portato a spalla dai soldati, la folla lo seguiva gridando morte... "Non sarai l’Egiziano che ha sobillato ribelli”… Alla folla parlò in ebraico: “…Sono un giudeo… di rigida osservanza… ma pregando nel tempio fui rapito in estasi…” … All’ufficiale…: “Potete frustare un romano…?” Lo tradusse al Sinedrio… “Io sono un fariseo, figlio di farisei, chiamato in giudizio a causa della speranza nella resurrezione”. E scoppiò la disputa… Temendo il linciaggio, il tribuno lo fece chiudere nella fortezza… e poi nottetempo a Cesarea… Qui giunsero gli accusatori: “E’ una peste…”     … “Son tornato solo a portare elemosine e offrire sacrifici”… Fu lasciato in prigione per due anni… ma il Signore lo visitò… (Atti 21 –24)